sshope
Ominide
3 min. di lettura
Vota 3 / 5

Concetti Chiave

  • La coscienza è il primo momento della Fenomenologia dello spirito, focalizzata sull'oggetto e sulla contrapposizione tra soggetto e mondo.
  • Nella certezza sensibile, la coscienza percepisce le sensazioni come verità assoluta, ma riconosce la contraddizione tra universalità e particolarità.
  • La percezione porta alla consapevolezza che la coscienza stessa unifica le qualità dell'oggetto, evidenziando una contraddizione tra unicità e molteplicità.
  • Nell'intelletto, l'oggetto è visto come fenomeno governato dalla legge del soggetto, non ancora raggiungendo l'identità tra soggetto e oggetto.
  • La coscienza evolve in autocoscienza, acquisendo consapevolezza di essere la legge dei fenomeni spazio-temporali.

.

Indice

  1. Il momento della coscienza
  2. La certezza sensibile
  3. La percezione e l'intelletto

Il momento della coscienza

Il primo momento della Fenomenologia dello spirito è la Coscienza. In questo momento predomina l'attenzione per l'oggetto; dunque la coscienza si rivolge al mondo. La coscienza, intesa in senso gnoseologico, vive la contrapposizione con il mondo, cioè riconosce che il mondo sia qualcosa che è altro da sé. La conoscenza che la coscienza ha del mondo è contraddistinta da un'opposizione tra il soggetto (cioè la coscienza) e l'oggetto (il mondo). Questa prima tappa percorsa dallo spirito è composta da tre figure: la certezza sensibile, la percezione e l'intelletto.

La certezza sensibile

Nella prima figura, ossia la certezza sensibile, il particolare, cioè la sensazione (ad esempio: questo freddo in questo momento in questo luogo), appare come verità, come una certezza assoluta. Ma ben presto il particolare appare contraddittorio, perché nella certezza sensibile, ciò di cui si è sicuri è un questo (cioè un concetto) a cui è indifferente la particolarità della cosa. Per questo motivo la coscienza è già sicura di conoscere un universale. Perciò si ha questa contraddizione tra astrazione e concretezza, tra universalità e particolarità. Ma, secondo Hegel, nella certezza sensibile, vi è il massimo dell'astrazione, dell'universalità e dell'indeterminatezza; non vi è dunque nessuna concretezza, anche se la coscienza crede di averla raggiunta. Quindi tutto ciò che si presenta ora alla sensazione è un universale, un concetto frutto della mente, e questo concetto è la certezza che "questo" esiste (anche Hegel, come Fichte, tenta di eliminare la realtà esterna).

La percezione e l'intelletto

Nella seconda figura, ovvero la percezione, vi è ancora una volta una contraddizione; questa volta tra l'unicità di una cosa e la molteplicità delle qualità che contraddistinguono tale cosa. Ma tutte queste qualità sono comunque tenute unite dal soggetto, ossia dalla coscienza, la quale prende consapevolezza del fatto che è proprio essa a dare unità all'oggetto. Nella terza figura, l'intelletto, si arriva alla gnoseologia di Kant: l'oggetto non è pensato né come una sensazione come nella prima figura, né come una cosa come nella seconda figura. Esso ora appare un fenomeno, il quale non è una realtà indipendente dallo spirito umano, ma è una forza che agisce sulla base della legge dell'intelletto (cioè la legge del soggetto). Ma l'intelletto è solo ordinatore del mondo, non creatore, dunque non si è ancora arrivati all'idealismo che afferma l'identità di soggetto e oggetto. Tuttavia, la coscienza ha scoperto qualcos'altro di sé: ora, infatti, essa è consapevole di essere la legge dei fenomeni spazio-temporali; la coscienza, che ha acquisito sempre più consapevolezza di sé, è pertanto diventata Autocoscienza.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo della coscienza nella Fenomenologia dello spirito di Hegel?
  2. Nella Fenomenologia dello spirito, la coscienza rappresenta il primo momento in cui predomina l'attenzione per l'oggetto, riconoscendo il mondo come qualcosa di distinto da sé.

  3. Quali sono le tre figure che compongono la tappa della coscienza?
  4. Le tre figure sono la certezza sensibile, la percezione e l'intelletto, ognuna delle quali rappresenta un diverso modo di relazione tra soggetto e oggetto.

  5. Come si manifesta la contraddizione nella certezza sensibile?
  6. Nella certezza sensibile, la contraddizione emerge tra l'astrazione e la concretezza, poiché la coscienza crede di avere una certezza assoluta nel particolare, ma in realtà si confronta con un universale.

  7. In che modo l'intelletto differisce dalle altre figure della coscienza?
  8. L'intelletto differisce perché considera l'oggetto come un fenomeno regolato dalla legge del soggetto, non come una sensazione o una cosa, avvicinandosi alla gnoseologia di Kant.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community