Chiara_Lng
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Concetti Chiave

  • Hegel's "Phenomenology of Spirit" explores the journey of spirit, explaining the dialectic of master and slave as stages of consciousness development.
  • The initial phase presents a dualism between subject and object, where sensory certainty offers a limited understanding of reality.
  • Through object determination, consciousness recognizes its own role in constructing knowledge, leading to awareness of other self-consciousnesses.
  • The master-slave dialectic begins with a struggle for recognition, where the victor becomes the master, and the vanquished becomes the slave.
  • The paradoxical nature of the master-slave relationship reveals that the master becomes dependent on the slave, who gains autonomy and freedom through labor.

Indice

  1. Il viaggio dello spirito
  2. La dialettica servo-padrone
  3. Il valore formativo del lavoro

Il viaggio dello spirito

Nella “fenomenologia dello spiritoHegel costruisce un discorso sull’apparire, sul manifestarsi dello spirito. Il viaggio dello spirito narrato nell’opera Hegeliana spiega anche l’origine, lo sviluppo e l’esito della dialettica servo-padrone, che corrisponde alle varie fasi dello sviluppo della coscienza. Alla fine del viaggio avremo infatti la compiuta realizzazione dello spirito, la sovrapposizione, l’identificazione tra soggetto e oggetto.

Al punto iniziale si ha invece la massima lontananza tra soggetto e oggetto, la certezza del dualismo tra reale e percepito, il livello conoscitivo più immaturo e lontano dalla verità per Hegel. In questa fase si ha la certezza sensibile, forma di conoscenza che appare ricca e sicura, ma in realtà è la più povera in quanto rende certi soltanto di una indeterminata e generica cosa singola: questa forma di conoscenza percepisce l’oggetto in maniera immediata attraverso i sensi, “ich et nunc” (qui e ora), si tratta della percezione pura, che restituisce l’oggetto così com’è. Nel momento in cui la coscienza percepisce l’oggetto si passa dal sapere immediato al sapere mediato: la coscienza percepisce l’oggetto come un qualcosa diverso da sé.

La dialettica servo-padrone

Attraverso la determinazione dell’oggetto da parte della coscienza, quest’ultima ne comincia a enumerare le numerose qualità: ne emerge una prima negazione. La coscienza percepisce l’oggetto come uno e molteplice per via delle sue molteplici caratteristiche. In seguito a questa prima contraddizione il soggetto si rende conto che ciò che conosce dell’oggetto è ciò che lui stesso ha costruito, l’attenzione si sposta dall’oggetto al soggetto considerato nei suoi rapporti con gli altri. La coscienza prende quindi atto di sé stessa e di conseguenza dell’esistenza di altre “Autocoscienze”. Arrivati a questa fase si arriva allo scontro radicale, la guerra di tutti contro tutti: l’autocoscienza vuole appropriarsi dell’oggetto, ma così facendo si scontra con le altre autocoscienze. Vuole inoltre costituire la propria identità, ma per far ciò deve ottenere il riconoscimento della propria identità dalle altre autocoscienze, riducendole a oggetti del quale appropriarsi, si incorre dunque in un paradosso: le autocoscienze si scontrano e inizia così la lotta per la vita. Ad ottenere la vittoria è chi non ha paura della morte pur di non sottomettersi alle altre autocoscienze, il più debole perde invece la libertà pur di non perdere la propria vita: il vinto viene dunque ridotto a oggetto, piegato ai fini del vincitore, che si impone come soggetto. È l’inizio della dialettica servo-padrone.

Il valore formativo del lavoro

La dinamica del rapporto servo-padrone porta però ad un risvolto paradossale: il padrone diventa servo del servo, mentre il servo diventa padrone del padrone. Ciò avviene in quanto il padrone, che in un primo momento appariva indipendente, godendo del lavoro del servo, ne diventa dipendente. Attraverso il lavoro il serve impara a conoscere sé stesso, sa quali sono i suoi punti di forza e quali quelli di debolezza, impara a modificare la natura per obbedire al proprio padrone, emancipandosi e conquistando la libertà. In questo passo Hegel spiega quindi il valore formativo del lavoro che è “un appetito tenuto a freno, è un dileguare trattenuto; ovvero: il lavoro forma”: attraverso il lavoro il servo impara a trattenere il proprio appetito rimandando il momento dell’utilizzo dell’oggetto che sta formando, sviluppando la propria autonomia e imprimendo nell’essere la forma dell’autocoscienza.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema centrale della dialettica servo-padrone nella fenomenologia dello spirito di Hegel?
  2. Il tema centrale è il processo di sviluppo della coscienza attraverso il conflitto tra servo e padrone, che culmina nella realizzazione dello spirito e nell'identificazione tra soggetto e oggetto.

  3. Come si manifesta la certezza sensibile secondo Hegel?
  4. La certezza sensibile si manifesta come una forma di conoscenza immediata e superficiale, che percepisce l'oggetto attraverso i sensi, ma è considerata la più povera perché si limita a una cosa singola e indeterminata.

  5. Qual è il paradosso della dialettica servo-padrone?
  6. Il paradosso è che il padrone diventa dipendente dal servo, mentre il servo, attraverso il lavoro, acquisisce autonomia e libertà, invertendo i ruoli iniziali.

  7. In che modo il lavoro contribuisce alla formazione del servo?
  8. Il lavoro permette al servo di conoscere sé stesso, sviluppare la propria autonomia e imprimere la forma dell'autocoscienza, trattenendo il proprio appetito e modificando la natura.

  9. Qual è l'esito finale del viaggio dello spirito secondo Hegel?
  10. L'esito finale è la compiuta realizzazione dello spirito, dove soggetto e oggetto si sovrappongono e si identificano, superando il dualismo iniziale tra reale e percepito.

Domande e risposte

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