Concetti Chiave
- Il progresso storico è dialettico e conflittuale, caratterizzato da contrasti tra popoli e Stati, dove nuove civiltà emergono raccogliendo l'eredità delle precedenti.
- Una "ragione universale" guida la storia attraverso individui cosmico-storici, usando le passioni umane per raggiungere i propri fini.
- La storia del mondo è vista come il progresso della libertà dello spirito, culminante nella civiltà cristiano-occidentale.
- Hegel critica Kant per aver limitato la conoscenza al noumeno inconoscibile e Fichte per il suo "cattivo" infinito non realizzato.
- Per Hegel, l'assoluto di Schelling è un "abisso vuoto", mentre per lui l'assoluto si manifesta nella molteplicità e nelle differenze concrete.
Il progresso storico
Il progresso storico non si realizza in modo 'lineare' ma in modo 'dialettico', cioè conflittuale. La storia infatti è sviluppo 'dinamico', caratterizzato da contrasti e contrapposizioni fra i popoli degli Stati; nel corso di tali contrasti le civiltà che hanno esaurito la loro funzione storica decadono a vantaggio di altre, che meglio sapranno raccoglierne l'eredità e farsi protagoniste dello sviluppo storico, nell'ambito di una generale storia del Mondo in cui agisce una "ragione universale" uno spirito del mondo che costituisce il 'motore' intimo e nascosto delle vicende umane.
La ragione universale
La Ragione che governa il mondo si avvale, con la sua astuzia, degli individui e delle loro passioni per conseguire i propri fini, secondo un suo peculiare disegno; in particolare gli individui cosmico-storici (Alessandro Magno, Cesare, Napoleone) sono da essa guidati a farsi interpreti del futuro corso del mondo.
Ma la storia del mondo non è altro che la Storia della libertà dello spirito,che si realizza in essa, la quale trova compiuta espressione solo nell'ambito della civiltà mondo cristiano-occidentale e più in particolare in quella persiana. La guerra svolge quindi una funzione di rinnovamento nello spirito nelle energie dei popoli, allo stesso modo in cui il movimento dei venti preserva i laghi dalla putredine.Critiche a Kant e Fichte
Le critiche a Kant: la filosofia di Kant è una filosofia del 'limite', del 'noumeno' inconoscibile; inoltre intraprendere, come ha voluto fare Kant, una 'critica' della ragione pura prescindendo dal concreto atto del conoscere.
La critica a Fichte: il suo infinito è un 'cattivo' infinito, perché non riesce mai a realizzarsi compiutamente, mentre l'autentico infinito è l'unione del finito con l'infinito;
Critica a Schelling
La critica a Schelling: il suo assoluto è una realtà indistinta in cui sono cancellate tutte le differenze e le articolazioni; hegel vede l'assoluto di Schelling come un "abisso vuoto" una realtà, priva di articolazioni dialettiche ("la notte in cui tutte le vacche sono nere "); per hegel invece l'unità si attua nella molteplicità, vale a dire l'assoluto si esprime non nella semplicità di una presunta indifferenziata originaria, ma nella ricchezza delle differenze concrete: Dio, l'assoluto è nella ricchezza dialettica del concreto. Inoltre per Schelling la natura è spirito, per Hegel invece la natura si presenta, al suo primo apparire, come l'antitesi dello spirito, ed egli perciò non condivide l'esaltazione romantica della natura.
Domande da interrogazione
- Come si realizza il progresso storico secondo il testo?
- Qual è la funzione della guerra nella filosofia della storia descritta?
- Quali critiche vengono mosse a Kant, Fichte e Schelling nel testo?
Il progresso storico si realizza in modo 'dialettico', caratterizzato da contrasti e contrapposizioni fra i popoli degli Stati, con civiltà che decadono e altre che emergono, guidate da una "ragione universale".
La guerra svolge una funzione di rinnovamento nello spirito e nelle energie dei popoli, simile al movimento dei venti che preserva i laghi dalla putredine.
Kant è criticato per la sua filosofia del 'limite' e del 'noumeno' inconoscibile; Fichte per il suo 'cattivo' infinito; Schelling per il suo assoluto indistinto e la sua esaltazione della natura, che Hegel non condivide.