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Concetti Chiave

  • Il progresso storico è dialettico e conflittuale, caratterizzato da contrasti tra popoli e Stati, dove nuove civiltà emergono raccogliendo l'eredità delle precedenti.
  • Una "ragione universale" guida la storia attraverso individui cosmico-storici, usando le passioni umane per raggiungere i propri fini.
  • La storia del mondo è vista come il progresso della libertà dello spirito, culminante nella civiltà cristiano-occidentale.
  • Hegel critica Kant per aver limitato la conoscenza al noumeno inconoscibile e Fichte per il suo "cattivo" infinito non realizzato.
  • Per Hegel, l'assoluto di Schelling è un "abisso vuoto", mentre per lui l'assoluto si manifesta nella molteplicità e nelle differenze concrete.

Indice

  1. Il progresso storico
  2. La ragione universale
  3. Critiche a Kant e Fichte
  4. Critica a Schelling

Il progresso storico

Il progresso storico non si realizza in modo 'lineare' ma in modo 'dialettico', cioè conflittuale. La storia infatti è sviluppo 'dinamico', caratterizzato da contrasti e contrapposizioni fra i popoli degli Stati; nel corso di tali contrasti le civiltà che hanno esaurito la loro funzione storica decadono a vantaggio di altre, che meglio sapranno raccoglierne l'eredità e farsi protagoniste dello sviluppo storico, nell'ambito di una generale storia del Mondo in cui agisce una "ragione universale" uno spirito del mondo che costituisce il 'motore' intimo e nascosto delle vicende umane.

La ragione universale

La Ragione che governa il mondo si avvale, con la sua astuzia, degli individui e delle loro passioni per conseguire i propri fini, secondo un suo peculiare disegno; in particolare gli individui cosmico-storici (Alessandro Magno, Cesare, Napoleone) sono da essa guidati a farsi interpreti del futuro corso del mondo.

Ma la storia del mondo non è altro che la Storia della libertà dello spirito,che si realizza in essa, la quale trova compiuta espressione solo nell'ambito della civiltà mondo cristiano-occidentale e più in particolare in quella persiana. La guerra svolge quindi una funzione di rinnovamento nello spirito nelle energie dei popoli, allo stesso modo in cui il movimento dei venti preserva i laghi dalla putredine.

Critiche a Kant e Fichte

Le critiche a Kant: la filosofia di Kant è una filosofia del 'limite', del 'noumeno' inconoscibile; inoltre intraprendere, come ha voluto fare Kant, una 'critica' della ragione pura prescindendo dal concreto atto del conoscere.

La critica a Fichte: il suo infinito è un 'cattivo' infinito, perché non riesce mai a realizzarsi compiutamente, mentre l'autentico infinito è l'unione del finito con l'infinito;

Critica a Schelling

La critica a Schelling: il suo assoluto è una realtà indistinta in cui sono cancellate tutte le differenze e le articolazioni; hegel vede l'assoluto di Schelling come un "abisso vuoto" una realtà, priva di articolazioni dialettiche ("la notte in cui tutte le vacche sono nere "); per hegel invece l'unità si attua nella molteplicità, vale a dire l'assoluto si esprime non nella semplicità di una presunta indifferenziata originaria, ma nella ricchezza delle differenze concrete: Dio, l'assoluto è nella ricchezza dialettica del concreto. Inoltre per Schelling la natura è spirito, per Hegel invece la natura si presenta, al suo primo apparire, come l'antitesi dello spirito, ed egli perciò non condivide l'esaltazione romantica della natura.

Domande da interrogazione

  1. Come si realizza il progresso storico secondo il testo?
  2. Il progresso storico si realizza in modo 'dialettico', caratterizzato da contrasti e contrapposizioni fra i popoli degli Stati, con civiltà che decadono e altre che emergono, guidate da una "ragione universale".

  3. Qual è la funzione della guerra nella filosofia della storia descritta?
  4. La guerra svolge una funzione di rinnovamento nello spirito e nelle energie dei popoli, simile al movimento dei venti che preserva i laghi dalla putredine.

  5. Quali critiche vengono mosse a Kant, Fichte e Schelling nel testo?
  6. Kant è criticato per la sua filosofia del 'limite' e del 'noumeno' inconoscibile; Fichte per il suo 'cattivo' infinito; Schelling per il suo assoluto indistinto e la sua esaltazione della natura, che Hegel non condivide.

Domande e risposte

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