Concetti Chiave
- Fichte vede la deduzione come un'intuizione intellettuale del fondamento spirituale assoluto della realtà, collegando le categorie kantiane alla natura dell'io.
- I tre principi della scienza in Fichte non sono cronologici ma logici, evidenziando la natura spirituale della sostanza della realtà.
- La categoria della realtà si giustifica attraverso l'atto con cui l'io fonda se stesso, mentre la negazione emerge attraverso il movimento antitetico dell'io.
- Fichte definisce la sua posizione come ideal-realismo, in cui il non-io ha consistenza propria, ma l'io è l'unità della coscienza di sé e del mondo.
- Il processo conoscitivo in Fichte, chiamato deduzione della rappresentazione, si articola in cinque momenti: sensazione, immaginazione, intelletto, giudizio e ragione.
I principi della scienza
I tre principi della scienza non vanno intesi in senso cronologico. Il significato della loro concatenazione è logico: intende chiarire il fatto che la sostanza della natura e degli individui è spirituale, si identifica con la trama stessa del pensiero e della sua attività infinita.
La deduzione fichtiana
Per Fichte la deduzione è intuizione intellettuale del fondamento spirituale assoluto della realtà. Egli ritiene che proprio quei tre principi della dottrina della scienza sia possibile dedurre le tre categorie kantiane della qualità, cioè le categorie di realtà. Negazione e limitazione. La categoria della realtà si giustifica attraverso lo stesso atto con cui l’io fonda se stesso. Lo stesso può dirsi per la categoria della negazione: il movimento dell’io si svolge proprio attraverso negazioni. Segue cioè un metodo antitetico, legato al principio di contraddizione. La categoria kantiana della limitazione si esprime nella sintesi in cui l’opposizione tende a realizzarsi. Tale sintesi costituisce la premessa x una nuova antitesi, e così all’infinito.
Ideal-realismo di Fichte
Fichte ha definito la sua posizione come ideal-realismo perché il non-io è indipendente da noi e irriducibile a noi:ha una sua consistenza e una sua identità (realismo). Tuttavia, il vero io è inteso cm unità della coscienza di sé e della coscienza del mondo (idealismo). Se considero il non-io che limita l’io, considero il processo conoscitivo che muove dalla coscienza dell’oggetto cm altro rispetto all’io. Il non-io esercita un impulso sull’attività dell’io. L’io arriva alla coscienza di sé e del mondo. Fichte chiama questo processo deduzione della rappresentazione. È scandita in cinque momenti: sensazione, immaginazione, intelletto, giudizio e ragione.