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Concetti Chiave

  • La filosofia e la religione hanno storicamente offerto risposte diverse alla meraviglia umana, con la filosofia che si basa sulla ragione e la religione sulla fede.
  • Esistono filosofie che cercano di armonizzare le rivelazioni religiose con la ragione, mentre altre le criticano, come dimostrato dai lavori di Tommaso d'Aquino, Feuerbach e Marx.
  • La conoscenza del pensiero non occidentale, come quello cinese o indiano, è spesso trascurata, sebbene sia fondamentale per una formazione culturale completa.
  • Il pensiero greco ha plasmato il modo di pensare occidentale e la sua comprensione è cruciale per capire il pensiero contemporaneo e le sue evoluzioni.
  • Le differenze linguistiche influenzano la percezione del mondo; la struttura delle lingue occidentali ha portato a una visione dell'universo basata su oggetti e proprietà.

Filosofia e religione

Ci sono stati nella storia dell’umanità altri modi di reagire alla meraviglia per ciò che ci circonda. Per esempio le religioni, che sono materia di fede, e che sono state tramandate sotto forma di miti o di rivelazioni, mentre la risposta filosofica si basa su un uso della ragione. Sono esistite filosofie che hanno cercato di mostrare come le rivelazioni delle religioni non contrastino con una “sana” ragione (e si pensi a come Tommaso d’Aquino aveva elaborato cinque modi razionali per dimostrare l’esistenza di Dio), così come ci sono stati casi in cui la filosofia ha agito come critica delle religioni (come in Feuerbach o in Marx).
Ci sono state cosmologie, ovvero narrazioni più meno fantastiche su come è nato l’universo, o sulle genealogie degli dèi (per esempio Esiodo). Tutte queste “narrazioni” si distinguevano dal ragionamento filosofico, mediante il quale, invece, si cercava sempre di attenersi a quelle che venivano considerate le leggi della nostra mente.
Sappiamo ora, ma lo sapevano anche i Greci prima della nascita della filosofia, che sono esistite ed esistono ancora altre forme di sapere, che c’è una saggezza cinese, un pensiero indiano, così come c’erano forme di sapere nell’antico Egitto o tra gli Assiri e i Babilonesi. E non basta dire che molte di quelle forme di pensiero si esprimono attraverso miti o poemi (e quindi riguardano l’arte o la mitologia ma non il pensiero filosofico), perché come vedremo consideriamo filosofo Parmenide che parlava attraverso poemi, e Platone spesso si esprimeva attraverso racconti mitici. È spesso un peccato che noi non conosciamo abbastanza le forme di pensiero non-occidentale, così come sappiamo poco delle antiche saggezze espresse dalle mitologie degli indiani d’America o di tante etnie africane. Una formazione ideale dovrebbe comprendere la conoscenza di queste forme di pensiero, così come nella scuola non si dovrebbe insegnare solo che cosa hanno detto i filosofi greci o che cosa dice la Bibbia ma anche che cosa dice, per esempio, il Corano. Altrimenti non capiremo mai cosa hanno pensato degli Altri che a poco a poco stanno diventando anche parte del nostro mondo.
Questo manuale non può parlarvi di tutte queste forme di pensiero anche perché i programmi ministeriali non lo prevedono – e se il manuale venisse dedicato per un terzo ai miti degli indiani d’America non potrebbe essere adottato e voi non lo leggereste mai.
Ma c’è una ragione culturale per cui una storia della filosofia inizia dai Greci. È stato il pensiero greco a formare il modo di pensare del mondo occidentale, e solo comprendendo che cosa avessero pensato i Greci noi possiamo capire come abbiamo continuato a pensare negli ultimi tre millenni circa. E se un occidentale che va a lavorare in Cina dovrebbe capire qualcosa della mentalità cinese, è certo che un cinese che viene a vivere tra noi si dovrebbe adattare alle forme di pensiero occidentale nato in Grecia. Potrete dire che questo non è giusto ma è un fatto che migliaia e migliaia di giovani orientali che vanno a studiare negli Stati Uniti si addestrano a capire il pensiero occidentale e su questa loro flessibilità si basa il fatto che diventano più preparati dei loro coetanei americani e conquistano le migliori posizioni in campo scientifico ed economico.

Addirittura si è pensato che è a causa della struttura delle lingue occidentali (soggetto, copula e predicato, come ne “il fiume è fangoso”) che noi vediamo l’universo come una serie di cose a cui attribuiamo certe proprietà. In certe lingue primitive non si riconoscerebbero cose e proprietà ma eventi, e si parlerebbe non di una cosa-fiume che ha la proprietà di essere fangosa bensì di un fluire ininterrotto di acqua sempre diversa (e in fondo anche Eraclito diceva che non ci bagniamo mai due volte nello stesso fiume). Eppure nella filosofia occidentale si è parlato e si continua a parlare di cose o sostanze o oggetti dotati di certe proprietà, e se noi non comprendiamo come sia nata con Aristotele la nozione di sostanza non capiremo neppure i casi in cui la fisica contemporanea la pone in questione. Anche se tutto il pensiero occidentale fosse sbagliato, occorrerebbe conoscerlo per capire da dove veniamo e che cosa siamo. Altrimenti è come se dicessimo a studenti e scolari che non vale la pena di studiare la mitologia greca perché è un cumulo di fantasie, ma così facendo gli impediremmo di comprendere di che cosa parlavano Omero o Virgilio; o come se a scuola non parlassimo mai dell’Antico e del Nuovo Testamento, impedendo così ai giovani di capire il novanta per cento delle immagini create nel corso della storia dell’arte, dalle Natività alle crocifissioni.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la differenza principale tra filosofia e religione secondo il testo?
  2. La filosofia si basa sull'uso della ragione, mentre le religioni si fondano sulla fede e sono tramandate sotto forma di miti o rivelazioni.

  3. Come hanno interagito filosofia e religione nel corso della storia?
  4. Ci sono state filosofie che hanno cercato di dimostrare la compatibilità tra rivelazioni religiose e ragione, come Tommaso d'Aquino, mentre altre hanno criticato le religioni, come Feuerbach e Marx.

  5. Perché è importante conoscere le forme di pensiero non occidentali?
  6. Conoscere le forme di pensiero non occidentali è essenziale per comprendere le diverse prospettive culturali e per arricchire la nostra formazione intellettuale.

  7. Perché la storia della filosofia inizia dai Greci secondo il testo?
  8. Il pensiero greco ha formato il modo di pensare del mondo occidentale, e comprendere il pensiero greco è fondamentale per capire l'evoluzione del pensiero occidentale negli ultimi tre millenni.

  9. Qual è l'importanza della struttura delle lingue occidentali nel modo in cui percepiamo l'universo?
  10. La struttura delle lingue occidentali ci porta a vedere l'universo come una serie di cose con proprietà specifiche, influenzando il nostro modo di pensare e di interpretare la realtà.

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