Concetti Chiave
- Il discorso filosofico si distingue per la sua riflessività, esaminando non solo la realtà ma anche le condizioni di conoscenza e verità.
- La filosofia mira a garantire l'autonomia e la validità universale delle sue asserzioni, indipendentemente dall'autore.
- Oltre a descrivere la vita umana, la filosofia fornisce ragioni per preferire certi modi di vita, chiarendo norme e valori universali.
- Il discorso filosofico è intrinsecamente argomentativo, dimostrando la validità delle proprie tesi senza ricorrere ad autorità esterne.
- Riflessività e argomentazione definiscono l'ambito della filosofia, evidenziando la sua origine distintiva in Grecia rispetto ad altre culture antiche.
Indice
L'essenza del discorso filosofico
Fin dai suoi incerti inizi, il discorso filosofico si distingue non tanto per le conoscenze in esso contenute, per la generalità delle sue asserzioni sulla realtà, o per il modo con cui esse vengono formulate; piuttosto, questo discorso si definisce progressivamente per due aspetti decisivi.
Si tratta di un discorso che riflette su se stesso, ovvero, in un certo senso, di un discorso di secondo grado: il discorso della filosofia non si limita ad asserire tesi intorno alla realtà, alla natura, agli uomini e agli dèi, ma si pone la questione di come sia possibile conoscere questi oggetti intellettuali, di che cosa garantisca la verità di queste tesi, e inoltre la loro preferibilità di fronte ad altre tesi alternative e contrapposte.
Autonomia e validità universale
Le condizioni di verità del discorso mirano a garantire la sua autonoma validità e autorità indipendentemente da chi lo pronunci e da chi l’abbia ispirato. Quando Eraclito scrive «non seguite me, ma il lògos» afferma precisamente l’indipendenza, l’autonomia, la validità universale di questo discorso-ragione, in cui la filosofia stava riconoscendo il suo compito specifico.
Il compito della filosofia
Inoltre il discorso della filosofia non si limita a descrivere come vivono gli uomini, o a suggerire il modo in cui dovrebbero vivere, come hanno fatto Omero ed Esiodo; esso punta anche a formulare le ragioni per le quali un modo di vita sia preferibile a un altro, a chiarire le norme, i criteri, i valori universalmente validi ai quali ci si dovrebbe conformare per condurre una vita buona e giusta.
Argomentazione e verità
Di conseguenza, il discorso filosofico deve argomentare anche la validità delle proprie tesi: cioè mostrare, in modo persuasivo e incontrovertibile, se possibile per tutti e per sempre, che le sue asserzioni intorno allo stato del mondo e alle norme di vita possono offrire, senza ricorrere ad alcuna autorità esterna, la garanzia della propria verità.
Origini della filosofia
Sulla base di questi due caratteri (riflessivo e argomentativo), che si sono definiti progressivamente, possiamo delimitare l’ambito specifico di quella forma, di quello stile intellettuale che prenderà il nome di filosofia. È partendo da qui che ora possiamo porci una seconda domanda: perché la filosofia è nata in Grecia, e non nelle più antiche culture mediterranee e orientali che la precedono di millenni? La risposta ci fornirà ulteriori chiarimenti sulla natura specifica del discorso filosofico.
Domande da interrogazione
- Quali sono i due aspetti decisivi che definiscono il discorso filosofico?
- In che modo il discorso filosofico si distingue da altri tipi di discorso?
- Qual è il compito specifico del discorso filosofico secondo Eraclito?
- Perché è importante l'argomentazione nel discorso filosofico?
Il discorso filosofico si definisce per la sua riflessività e argomentazione, che ne delimitano l'ambito specifico.
Si distingue per riflettere su se stesso e per argomentare la validità delle proprie tesi, garantendo la sua autonomia e validità universale.
Il compito specifico è riconoscere l'indipendenza, l'autonomia e la validità universale del discorso-ragione, come affermato da Eraclito.
L'argomentazione è importante perché deve mostrare in modo persuasivo e incontrovertibile la verità delle asserzioni filosofiche senza ricorrere ad autorità esterne.