Concetti Chiave
- Fichte sviluppa un idealismo che elimina la distinzione tra noumeno e fenomeno, ponendo l'Io come unica realtà.
- La filosofia di Fichte rappresenta un passaggio dal criticismo kantiano all'idealismo, superando la concezione di una realtà esterna inconoscibile.
- Nella "Dottrina della scienza", Fichte stabilisce l'autocoscienza come fondamento dell'essere e della conoscenza.
- L'Io di Fichte è dialettico e strutturato in tesi, antitesi e sintesi, integrando soggetto e oggetto.
- Fichte considera l'Io come entità creatrice infinita, abolendo qualsiasi realtà esterna ad esso.
Indice
Critiche al concetto di noumeno
La filosofia di Fichte parte dalle riflessioni dei successori di Kant, che puntano le loro critiche sul concetto di
noumeno, dichiarato da Kant esistente e allo stesso tempo inconoscibile, la cosa in sé. Secondo i critici questo concetto è impossibile, perché non può essere ammessa l'esistenza di una cosa in sé non pensata
e non pensabile.
Idealismo gnoseologico e metafisico
Per idealismo gnoseologico si intendono le filosofie che riducono l'oggetto a idea o
rappresentazione, come fecero Cartesio, Kant e Schopenhauer. L’Io di Kant era qualcosa di finito, non
creava la realtà, ma si limitava a ordinarla secondo forme a priori. I critici avevano messo in discussione la
cosa in sé, quindi l'idealismo sorge quando Fichte sposta il discorso dal piano gnoseologico al piano
metafisico e abolisce qualsiasi realtà esterna all'Io, che è un'entità creatrice e infinita. Da qui la tesi “tutto è
spirito”.
L'Io come principio della realtà
Nell’opera “Fondamenti dell’intera dottrina della scienza” Fichte ammette come principio della realtà l’Io,
l’autocoscienza. Essa è infatti fondamento della coscienza e dell’essere in quanto prima fondamento della
coscienza che a sua volta lo è dell’essere. Dunque Fichte fa derivare l’Io sia dal soggetto che dall’oggetto.
questo Io è dialettico e ha una struttura triadica formata da tesi, antitesi e sintesi. I principi fondamentali di
questa dottrina sono tre: