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Concetti Chiave

  • Feuerbach, figura centrale della Sinistra hegeliana, critica l'Idealismo di Hegel proponendo una filosofia materialistica e atea che lo porta all'esclusione accademica.
  • Contesta l'Idealismo affermando che non è lo spirito a creare la materia, ma viceversa, il che rappresenta un capovolgimento della visione idealistica tradizionale.
  • La critica alla religione sostiene che Dio è una creazione dell'uomo per soddisfare bisogni psicologici, proiettando qualità umane in una figura divina.
  • Feuerbach propone di riappropriarsi delle qualità umane proiettate in Dio, esaltando l'essere umano e proponendo una filosofia centrata sull'uomo.
  • Accusa Hegel di mascherare la teologia come filosofia, sostenendo che la teologia è una proiezione antropologica e che la critica religiosa è essenziale per comprendere l'Idealismo hegeliano.

Indice

  1. Feuerbach e l'ateismo filosofico
  2. Critica all'Idealismo
  3. Critica della religione
  4. Ipotesi sulla creazione di Dio
  5. Teologia mascherata e antropologia

Feuerbach e l'ateismo filosofico

La maggior figura della Sinistra hegeliana è quella di Feuerbach, il fondatore dell’ateismo filosofico ottocentesco. Feuerbach è hegeliano, quindi apprezza e condivide la filosofia di Hegel, ma matura ben presto un atteggiamento fortemente critico, non solo nei confronti della filosofia di Hegel, ma anche nei confronti

dell’Idealismo stesso. Infatti, egli viene definito come il fautore di un rovesciamento dell’Idealismo e di una filosofia assolutamente materialistica. Feuerbach si occupa molto di religione, arrivando a posizioni atee, ed è proprio per questo motivo che il suo percorso all’interno dell’università viene ostacolato, infatti non riesce a diventare docente universitario. L’unico

momento in cui riesce a tenere delle lezioni all’interno dell’università è nel 1848, con la rivoluzione europea, cioè la “primavera dei popoli”, dove gli studenti dell’università di Heidelberg invitano Feuerbach a tenere delle lezioni

soprattutto riguardanti la religione. Queste lezioni danno luogo anche a una serie di pubblicazioni, ma successivamente Feuerbach torna nell’anonimato, e quindi a vivere in povertà fino alla sua morte.

Nonostante questo, egli scrive una serie di opere che hanno influenzato molti autori, e in modo particolare Marx.

Critica all'Idealismo

Feuerbach parte innanzitutto da una critica all’Idealismo nel suo complesso, perché l’Idealismo presenta una visione capovolta e rovesciata della realtà. Infatti, secondo Hegel (idealista), così come anche secondo Fichte, all’origine

della realtà c’è l’Io, o l’Idea o la Ragione, quindi c’è qualcosa di assolutamente spirituale, che poi, per realizzarsi, deve manifestarsi nella realtà e farsi natura. Nella filosofia di Fichte, nel primo momento, vi è l’Io che pone se stesso e soltanto nel secondo momento l’Io genera il non-io, cioè la natura, per potersi realizzare. Allo stesso modo, nella filosofia hegeliana vi è un primo momento, cioè il momento dell’Idea in sé, che è un momento astratto

e spirituale, solo nel secondo momento l’Idea si manifesta nel mondo per potersi autoconoscere. In questa visione idealistica, è lo spirito che crea la natura, ma Feuerbach afferma che non è così, ma è l’esatto contrario: è la natura che crea lo spirito (prima si nasce come corpo e poi il corpo genera il pensiero, dunque lo spirito), quindi la visione idealistica è in realtà una visione capovolta della realtà, in quanto non è l’astratto che crea il concreto (non è lo spirito che crea la materia, ma è la materia che crea lo spirito), dunque nella filosofia idealista vi è un’inversione di soggetto e predicato, poiché in realtà il soggetto è la materia (quindi il concreto) e il predicato è lo spirito (quindi l’astratto). Quindi Feuerbach propone una visione che è l’esatto opposto, e che rappresenta il capovolgimento della visione

idealistica.

Critica della religione

Partendo da questo presupposto, Feuerbach giunge anche a una critica della religione, perché esattamente come non è lo spirito a creare la materia, analogamente non è Dio a creare l’uomo, ma è l’uomo che crea Dio.

Quindi anche in questo caso vi è una visione capovolta, l’uomo crea Dio inizialmente per soddisfare alcune esigenze, però poi la creazione di Dio porta a una forma di scissione e alienazione dell’individuo umano, questo

perché l’uomo creando Dio, proietta alcune delle sue qualità umane in Dio, cioè la volontà, l’amore, la conoscenza, la bontà, quindi Dio viene presentato come essere sommamente buono e onnipotente. Nel momento in cui però l’uomo

proietta queste qualità in Dio se ne priva, nel senso che l’uomo si pone davanti a Dio come l’esatto contrario, quindi se Dio è buono, l’uomo diventa automaticamente malvagio e peccatore, e se Dio è onnipotente, l’uomo è

assolutamente impotente di fronte alla vita.

Quindi questa proiezione delle migliori qualità causa lo svilimento dell’uomo, perché l’uomo si vede appunto piccolo, impotente, peccatore, malvagio di fronte a questo Dio che in realtà è semplicemente una proiezione della mente umana.

Si tratta dunque di una forma di alienazione, perché l’uomo porta al di fuori di sé ciò che invece è suo. A questo punto, Feuerbach afferma che ci si deve riappropriare di ciò che è stato proiettato all’esterno. Infatti, la filosofia

dell’avvenire che Feuerbach propone ha come obiettivo primario quello di riappropriarsi di quelle qualità e di avere nuovamente fiducia nell’essere umano, cioè di esaltare nuovamente l’uomo come figura positiva.

Ipotesi sulla creazione di Dio

Inoltre, Feuerbach cerca anche di capire come mai nasce l’esigenza di creare la figura di Dio, e nelle sue varie

opere avanza alcune ipotesi:

1. Innanzitutto perché l’uomo non si percepisce soltanto come singolo individuo ma si percepisce anche come specie, per cui come singolo è finito e mortale, mentre come specie è infinito ed eterno, quindi Dio altro non sarebbe se non la concettualizzazione dell’infinito che è nell’umanità.

2. L’altra ipotesi è quella di leggere l’uomo come volontà e desiderio; l’uomo come volontà e desiderio può spingersi all’infinito, nel senso che può desiderare qualsiasi cosa, non può però realizzare tutto perché l’uomo come potere è limitato, dunque Dio sarebbe la concettualizzazione dei desideri umani che sono

potenzialmente infiniti ma che poi l’uomo non può realizzare in maniera completa.

3. Una terza ipotesi è quella della divinizzazione degli elementi naturali, che sono particolarmente favorevoli alla vita umana (ad esempio in alcune religioni vengono divinizzati gli elementi naturali, come il sole, il mare…). Secondo Feuerbach, il fatto che si divinizza ciò che serve e ciò che è favorevole alla vita è dimostrato anche dal fatto che in Messico alcune civiltà avevano una divinità che rappresentava il sale, in quanto il sale nei paesi caldi è particolarmente importante poiché previene la disidratazione. Quindi

secondo Feuerbach questo dimostra l’esigenza da cui nasce poi l’idea di Dio, di divinizzare cioè la natura.

Teologia mascherata e antropologia

Feuerbach riprende il capovolgimento materialistico ma si spinge un po’ oltre perché afferma che in fondo ciò che Hegel propone è una teologia mascherata, perché in realtà il concetto di Ragione per Hegel (così come quello di

assoluto per Schelling, e così come anche quello di “Io” per Fichte), altro non è se non una trasposizione, cioè una riproposizione dell’idea di Dio, perché in effetti la Ragione hegeliana è un concetto assoluto che assomiglia molto a

quello del Dio religioso, dunque si tratta di una teologia mascherata.

Bisogna dunque comprendere che la chiave di lettura della teologia è in realtà l’antropologia (l’uomo), perché la teologia è frutto della proiezione dell’uomo e quindi è un’idea dell’uomo che è anzitutto materia. Ciò che fa Hegel è

semplicemente rivedere appunto l’hegelismo alla luce dell’alienazione religiosa, e quindi della critica alla religione.

Domande da interrogazione

  1. Chi è Feuerbach e quale ruolo ha avuto nella filosofia ottocentesca?
  2. Feuerbach è una figura centrale della Sinistra hegeliana e fondatore dell'ateismo filosofico ottocentesco. Sebbene inizialmente apprezzi la filosofia di Hegel, sviluppa una critica forte verso l'Idealismo, proponendo una filosofia materialistica.

  3. Qual è la critica principale di Feuerbach all'Idealismo?
  4. Feuerbach critica l'Idealismo per la sua visione capovolta della realtà, sostenendo che non è lo spirito a creare la natura, ma il contrario: è la natura che crea lo spirito. Propone quindi un rovesciamento della visione idealistica.

  5. Come Feuerbach critica la religione e quale visione propone?
  6. Feuerbach critica la religione affermando che non è Dio a creare l'uomo, ma l'uomo a creare Dio, proiettando in esso le proprie qualità. Questa proiezione causa alienazione, e Feuerbach propone di riappropriarsi delle qualità umane per esaltare l'uomo come figura positiva.

  7. Quali ipotesi avanza Feuerbach sull'origine della figura di Dio?
  8. Feuerbach propone che la figura di Dio nasca dalla percezione dell'uomo come specie infinita, dalla volontà e desiderio umani, e dalla divinizzazione degli elementi naturali favorevoli alla vita umana.

  9. In che modo Feuerbach critica Hegel?
  10. Feuerbach accusa Hegel di proporre una teologia mascherata, poiché il concetto di Ragione hegeliana è una trasposizione dell'idea di Dio. Sostiene che la teologia è una proiezione dell'uomo, e quindi l'antropologia è la chiave di lettura della teologia.

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