Concetti Chiave
- La scuola hegeliana si divide in Destra conservatrice e Sinistra rivoluzionaria dopo la morte di Hegel, con divergenze su religione e filosofia.
- La Destra vede la filosofia come supporto alla religione, mentre la Sinistra critica i testi sacri come racconti non logici.
- In politica, la Destra sostiene il giustificazionismo attuale, mentre la Sinistra vede la storia come un percorso verso la razionalità.
- David Friedrich Strauss, esponente della Sinistra hegeliana, vede il mito religioso come allegoria, non come verità letterale.
- Strauss, influenzato da Spinoza, nega l'intervento divino diretto, promuovendo una visione panteistica della religione.

Indice
Destra e Sinistra hegeliana: religione e filosofia
Dopo la morte di Hegel (avvenuta nel 1831), si creò una divisione netta della scuola hegeliana in due tronconi ovvero la Destra, rappresentata dagli allievi storici del filosofo in questione quindi più conservatori, e la Sinistra, formata da studenti più giovani (nati dopo il 1800) e con idee rivoluzionarie, “i giovani hegeliani”.
Uno dei maggiori esponenti della Sinistra hegeliana è David Friedrich Strauss, al quale si deve la nomenclatura assegnata a questa divisione, ispirata dalla partizione del Parlamento francese. Inoltre la telefonata di Schelling all’università di Berlino rappresenta una spaccatura del pensiero di Hegel riguardo a Dio, immaginato da quest’ultimo come un qualcosa di impersonale e logico che non si distingueva dal corso della storia e del mondo. Schelling, invece, considerava Dio come una persona libera e quindi più vicino alle esigenze dell’uomo.
Il primo problema a sorgere è quello dell’interpretazione della concezione hegeliana di religione che pareva ambigua. Innanzitutto, il Dio hegeliano mantiene le caratteristiche del Dio rivelato, quindi l’onnipotenza, l’infinità, il carattere provvidenziale o l’aspetto per cui essi si dovessero incarnare nella realtà. Ma questa incarnazione aveva un carattere panteistico e quindi avrebbe ridotto Dio ad una creatura finita in quanto questo non era in grado di distinguersi dalla realtà in cui si incarnava. Inoltre definire Dio “logico” significava ridurlo ad un concetto (perciò Hegel venne accusato di ateismo dai cristiani).
Ma l’argomento centrale di questi filosofi era il rapporto tra filosofia e religione. Hegel affermava che filosofia e religione avessero in sé lo stesso contenuto di verità (cioè il divino, infinito, spirituale) ma di averne coscienza in modo diverso poiché la religione la intendeva come rappresentazione (Dio) e la filosofia come concetto (idea). La Destra sosteneva che la filosofia è al servizio della religione, aiutando a chiarire i suoi dogmi razionalmente; La Sinistra pensava che la maggior parte di ciò che è scritto nei testi Sacri è sbagliata, visto che la religione è da intendere come rappresentazione quindi come racconto fantastico, non logico.
Destra e Sinistra hegeliana: politica e storia
La seconda difficoltà incontrata dalle due correnti opposte fu la concezione hegeliana di identità tra reale e razionale (tutto ciò che è reale è razionale e viceversa; la realtà senza ragione non avrebbe senso e la ragione senza il reale è vuota, puramente formale). Questa concezione viene chiamata giustificazionismo, per cui tutto ciò che esiste avrebbe una giustificazione razionale. Da cui l’ulteriore scissione del pensiero dei due tronconi: la Destra sosteneva l’identità tra reale e razionale per quanto riguardava la politica. Infatti, per questi filosofi, la monarchia attuale era l’incarnazione del massimo della razionalità storica. Al contrario, la Sinistra non trovava che la realtà attuale fosse perfetta, giusta e razionale ma che ci si dovesse porre come obiettivo il raggiungimento della razionalità, che sarebbe stato conquistato solo col passare del tempo. Perciò la storia veniva considerata un teatro di conflitti che dovevano condurre al trionfo della giustizia e della ragione.
Nelle teorie della Destra hegeliana parole come “progresso” o “miglioramento” non avevano senso dal momento che si aveva una concezione statica e chiusa della storia. La Rivoluzione del 1830 che ruppe l’equilibrio politico sorto dopo il Congresso di Vienna fu la prova che la storia non è finita e perfetta ma è ancora in cambiamento. Perciò le teorie della Destra non ebbero molto successo rispetto a quelle dei giovani hegeliani della Sinistra.
Hegel e Strauss: il mito
Gli esponenti della filosofia cercarono di migliorare le teorie di Hegel eliminando le contraddizioni, le quali, secondo i giovani hegeliani, spingono ad una critica e non ad una giustificazione della realtà (-> critica: analisi razionale applicabile a qualsiasi oggetto sia esso concreto o astratto, e volta all’approfondimento della conoscenza ed alla formazione di un giudizio autonomo).
La crisi della scuola hegeliana non va ricondotta soltanto a queste divergenze interne, ma anche al fatto che si ebbe una notevole svolta, specie in campo culturale: ci si allontanava dal panteismo.
David Friedrich Strauss , teologo e filosofo tedesco, è stato uno degli esponenti più rilevanti della Sinistra hegeliana ed allievo di Hegel (oltre che di Baur e Schleiermacher) e portò fino in fondo la concezione hegeliana di religione come rappresentazione. Per Hegel, la religione è accostata alla figura del mito, racconto privo di attendibilità logica ma non per questo lo si deve definire come una storia fantastica o una leggenda visto che ha comunque il suo contenuto metafisico , usato dagli uomini per esprimere la concezione di Dio. Per Strauss il mito o non è vero, in quanto racconto fantastico, oppure è vero in modo indiretto in quanto allegoria di una verità->Dio. Strauss parte dalla concezione di miracolo di Spinoza. Quest’ultimo aveva una visione panteistica di Dio e perciò questo non poteva effettuare un miracolo, un qualcosa di sovrannaturale, poiché sarebbe andato contro le leggi naturali e quindi contro se stesso. Anche Strauss nega l’intervento diretto del divino nella storia perché ciò presupporrebbe un distacco di Dio dalla realtà finita, cosa impossibile in quanto tutto è connesso da un rapporto necessario di causa-effetto che non ammette interruzioni. Credere nei miracoli sarebbe come credere ad un Dio che modifica le leggi da lui stesso create, a suo piacimento.
Nell’opera La vita di Gesù, Strauss interpreta i Vangeli liberandoli dal loro aspetto sovrannaturale in quanto riduce la figura del Messia all’incarnazione del desiderio di redenzione e salvezza degli Ebrei. Perciò assistiamo alla fusione di infinito con finito e deduciamo che Strauss avrà una concezione panteistica della religione come viene affermato nel suo scritto L’antica e la nuova fede (1872). Nell'ultima sua opera L'antica e la nuova fede, Strauss annuncia che ormai non esistono più cristiani, la nuova religione è quella dell'Universo o del Tutto; per questo Strauss fu uno dei maggiori protagonisti della disputa tra destra e sinistra hegeliana, ma riterrà inutile quella tra materialisti e idealisti, perché lo spirito e la materia sono, nella natura umana, un'unica cosa.
Per ulteriori approfondimenti sulla destra e sinistra hegeliana vedi anche qui
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali differenze tra Destra e Sinistra hegeliana riguardo alla religione e alla filosofia?
- Come interpretano Destra e Sinistra hegeliana il concetto di identità tra reale e razionale?
- Qual è il ruolo del mito nella concezione religiosa di Hegel e Strauss?
- In che modo Strauss interpreta i Vangeli nella sua opera "La vita di Gesù"?
- Qual è la posizione di Strauss riguardo alla disputa tra materialisti e idealisti?
La Destra hegeliana vede la filosofia al servizio della religione, mentre la Sinistra considera la religione come una rappresentazione fantastica, non logica, e critica i testi sacri.
La Destra sostiene che la realtà attuale, come la monarchia, è l'incarnazione della razionalità storica, mentre la Sinistra vede la storia come un processo di conflitti verso la giustizia e la ragione.
Per Hegel, il mito è una rappresentazione con contenuto metafisico, mentre Strauss lo vede come un racconto fantastico o un'allegoria di una verità, negando l'intervento diretto del divino nella storia.
Strauss interpreta i Vangeli liberandoli dall'aspetto sovrannaturale, vedendo il Messia come l'incarnazione del desiderio di redenzione degli Ebrei, con una visione panteistica della religione.
Strauss ritiene inutile la disputa tra materialisti e idealisti, poiché considera spirito e materia un'unica cosa nella natura umana.