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Concetti Chiave

  • La divisione tra destra e sinistra hegeliana nasce dall'interpretazione diversa della relazione tra religione e filosofia, con la destra che conserva la religione e la sinistra che la critica.
  • Feuerbach, figura di spicco della sinistra hegeliana, critica l'idealismo per il suo rovesciamento tra soggetto e predicato, sostenendo che l'uomo ha creato Dio come proiezione delle sue qualità.
  • La critica di Feuerbach alla religione la considera una forma di alienazione e promuove l'ateismo come una necessità morale e filosofica.
  • Feuerbach critica Hegel per la sua visione teologica mascherata, spingendo per una filosofia centrata sull'uomo e sulla vita immediata.
  • L'umanismo naturalistico di Feuerbach enfatizza l'importanza dell'uomo come essere sociale e fisico, e il miglioramento delle condizioni materiali per il progresso spirituale.

Indice

  1. Divisioni tra vecchi e giovani hegeliani
  2. Religione e filosofia secondo Hegel
  3. Destra e sinistra hegeliana
  4. Feuerbach e l'ateismo filosofico
  5. Critica di Feuerbach all'idealismo
  6. Dio come proiezione umana
  7. Origine dell'idea di Dio
  8. Religione come alienazione
  9. Nuova filosofia di Feuerbach
  10. Umanismo naturalistico di Feuerbach
  11. Influenza di Feuerbach sul pensiero moderno

Divisioni tra vecchi e giovani hegeliani

Alla morte di Hegel (1831) i suoi numerosi discepoli continuarono ad ispirare la cultura filosofica tedesca, nonostante le divisioni esistenti tra i “Vecchi hegeliani” e i “Giovani hegeliani”. Nel 1937 David Strauss dise-gnava queste due correnti, con termini ricavati dalle consuetudini del Parlamento francese, come destra e sinistra hegeliana. La spaccatura della scuola fu dovuta al diverso atteggiamento assunto dai discepoli di fronte alla religione e alla politica.

Religione e filosofia secondo Hegel

Riguardo alla religione, la dottrina di Hegel risultava ambigua. Egli aveva affermato che religione e filosofia esrpimono un medesimo contenuto (una medesima verità) in due forme distinte, la prima esprime quel contenuto nella forma della “rappresentazione” e la seconda nella forma del “concetto”. Ovviamente una dottrina di questo tipo poteva dare luogo a due impostazioni opposte. La prima (Destra) era propria di coloro che insistevano sulla identità di contenuto tra rappresentazione e concetto e che concepivano la filosofia come conservazione della religione. La seconda (Sinistra) era propria di coloro che insistevano sulla diversità di forma fra rappresentazione e concetto e che concepivano la filosofia come distruzione della religione. La Destra poté adempire il suo compito a patto di “amputare” gli aspetti panteistico-immanentistici dell’hegelismo e solo a patto di “adattare” l’idealismo alle tesi-madri del cristianesimo. La Sinistra finì per fare della filosofia uno strumento di contestazione razionale della religione.

Destra e sinistra hegeliana

Considerata la stretta connessione esistente tra trono e altare, la spaccatura ebbe anche motivazioni e si-gnificati politici. Infatti, la Destra sostenne l’identità ontologica fra realtà e ragione, ed assunse un atteg-giamento giustificazioni stico e conservatore nei confronti dell’esistente. La Sinistra interpretò il pensiero di Hegel in modo dinamico e rivoluzionario, affermando che il mondo costituisce un processo in cui ciò che sussiste è chiamato a farsi razionale. In tal modo, la Sinistra, ammettendo che non tutto ciò che esiste di fatto è razionale, finiva per concepire la filosofia come critica dell’esistente, ovvero come un progetto di trasformazione rivoluzionaria delle istituzioni politiche contemporanee.

Feuerbach e l'ateismo filosofico

La maggior figura della Sinistra hegeliana è quella di Feuerbach, il fondatore dell’ateismo filosofo ottocen-tesco. Feuerbach nacque nel 1804 nella Baviera e morì nel 1872. Scolaro di Hegel a Berlino, si vide troncare la carriera universitaria dall’ostilità incontrata dalle idee sulla religione esposte in uno dei suoi primi scritti, Pensieri sulla morte e l’immortalità. Si ritirò allora nella solitudine.

Critica di Feuerbach all'idealismo

La filosofia di Feuerbach ha come presupposto teorico e metodologico una critica radicale della maniera.

idealistico-religiosa di rapportarsi al mondo. Maniera che consiste in uno stravolgimento dei rapporti reali tra soggetto e predicato, concreto ed astratto. Nell’idealismo il pensiero so configura come il soggetto ori-ginario, di cui l’essere è il predicato, cioè l’attributo o l’effetto. In altri termini, l’equivoco di fondo dell’idealismo è quello di fare del concreto un predicato o un attributo dell’astratto, anziché dell’astratto un predicato o un attributo del concreto. Detto con altre parole ancora, l’idealismo offre una visione rovesciata delle cose, in cui ciò che viene realmente prima (il concreto, la causa) figura come ciò che viene dopo, e ciò che viene realmente dopo (l’astratto, l’effetto) figura come ciò che viene prima.

Dio come proiezione dell’uomo

Dio come proiezione umana

Feuerbach afferma che non è Dio (l’astratto) ad avere creato l’uomo (il concreto), ma l’uomo ad aver creato Dio. Infatti Dio è nient’altro che la proiezione illusoria di qualità umane, in particolare di quelle “perfezioni” caratteristiche della nostra specie che sono la ragione, la volontà e il cuore. In altri termini, il divino è nient’altro che l’umano in generale. La religione costituisce “la prima, ma indiretta autocoscienza dell’uomo”. Tant’è vero che essa “precede sempre la filosofia, nella storia dell’umanità così come nella storia dei singoli individui. La religione è l’infanzia dell’umanità; il bambino vede il proprio essere, l’ uomo oggettiva il proprio essere in un altro uomo. Perciò il progresso storico delle religioni consiste nel considerare in un secondo tempo come soggettivo e umano ciò che le prime religioni consideravano oggettivo e adoravano come dio”.

Origine dell'idea di Dio

Rimane da vedere in concreto come nasca, nell’uomo, l’idea di Dio. A questo proposito Feuerbach si è va-riamente espresso.

Talora egli tende a porre l’origine dell’idea di Dio nel fatto che l’uomo, a differenza dell’animale, ha coscienza di se stesso non solo come individuo, ma anche come specie. Ora come specie si sente infinito e onnipotente. Da ciò la figura di Dio, il quale è nient’altro che una personificazione immaginaria delle qualità della specie.

Altre volte, Feuerbach, tende a scorgere l’origine dell’idea di Dio nell’opposizione umana tra volere e potere. Opposizione che porta l’individuo a costruirsi una divinità in cui tutti i suoi desideri appaiono realizzati.

Altre volte ha visto la genesi primordiale dell’idea di Dio nel sentimento di dipendenza che l’uomo prova di fronte alla natura. Sentimento che ha spinto l’uomo ad adorare quelle cose senza le quali egli non potrebbe esistere: la luce, l’aria, l’acqua e la terra.

Religione come alienazione

Qualunque sia l’origine della religione, è certo che costituisce una forma di alienazione, intendendo con questo termine quello stato patologico per cui l’uomo “scindendosi”, proietta fuori di se una Potenza superiore (Dio) alla quale si sottomette. Ma se la religione è il frutto di un’oggettivazione alienata ed alienante, l’ateismo si configura non solo come un atto di onestà filosofica, ma anche come un vero e proprio dovere morale. Detto altrimenti, ciò che nella religione è soggetto deve ri-diventare predicato. Quindi non più: Dio (soggetto) è sapienza, volontà e amore (predicato), ma, al contrario, la sapienza, la volontà e l’amore umano (soggetto) sono divini (predicato). Di conseguenza, il compito della vera filosofia non è più quello di porre il finito nell’infinito (ossia di risolvere l’uomo in Dio) ma quello di porre l’infinito nel finito (ossia risolvere Dio nell’uomo).

Nuova filosofia di Feuerbach

Se la religione è un’antropologia capovolta, l’hegelismo si configura come una teologia mascherata, o me-glio, come una teologia razionalizzata che costituisce la traduzione, in chiave “speculativa”, di tutto il filone teologico dell’Occidente. In ogni caso, l’Idea o lo Spirito di Hegel , analogamente al Dio della Bibbia, non è altro che un fantasma di noi stessi, ovvero il frutto di un’astrazione alienante. E poiché Hegel, secondo Feuerbach, rappresenta “il compimento” della filosofia moderna, ovvero “il termine ultimo di un’evoluzione di pensiero, la cui caratteristica comune è lo smarrimento dell’uomo”, la critica ad Hegel e-quivale, di fatto, alla fondazione di una nuova filosofia incentrata sull’uomo e capace di cogliere nel “testo” ciò che Hegel ha relegato nelle “note”, ovvero la vita nella sua immediatezza.

Umanismo naturalistico di Feuerbach

La nuova filosofia delineata da Feuerbach nell’ultima fase del suo pensiero, ha la forma di un umanismo naturalistico. Umanismo: poiché fa dell’uomo l’oggetto e lo scopo del discorso filosofico. Naturalistico: perché fa della Natura la realtà primaria da cui tutto dipende, compreso l’uomo. Nucleo di questo Umanismo Naturalistico è il rifiuto di considerare l’individuo come astratta spiritualità o razionalità e la concezione dell’uomo come essere che vive, che soffre, che gioisce e che avverte una serie di “bisogni” dai quali si sente dipendente. Un essere “di carne e di sangue”m che risulta condizionato dal corpo e dalla sensibilità. sensibilità che per Feuerbach non si riduce ad un atteggiamento puramente conoscitivo, ma che presenta una valenza pratica, come dimostra il suo legame con l’amore, ossia con quella passione fondamentale che fa tutt’uno con la vita. Passione che ha il potere di aprirci verso il mondo. Ammettere che l’uomo è bisogno, sensibilità e amore, equivale nello stesso tempo ad ammettere la necessità degli altri, ossia il fatto che l’io non può stare senza il tu. Da ciò il “comunismo” filosofico di Feuerbach, ossia la dottrina dell’essenza sociale dell’uomo.

La messa in luce dei condizionamenti naturali fa sì che in Feuerbach assuma dignità etica e politica la teoria degli alimenti. Da ciò la tesi paradossale secondo cui “l’uomo è ciò che mangia”. Tesi che non implica una forma di materialismo volgare, ma che esprime piuttosto una lucida consapevolezza:

1. dell’unità psico-fisica dell’individuo

2. del fatto che se si vogliono migliorare le condizioni spirituali di un popolo bisogna innanzitutto mi-gliorare le sue condizioni materiali

Influenza di Feuerbach sul pensiero moderno

La filosofia di Feuerbach ha esercitato una notevole influenza sul pensiero successivo. In primo luogo, il suo anti-hegelismo e la sua rivendicazione dell’uomo “in carne ed ossa” hanno rappresentato una delle matrici filosofiche del marxismo. Feuerbach è divenuto uno dei “luoghi obbligati” del dibattito moderno intorno all’ateismo e d p stato uno degli interlocutori di spicco della teologia protestante del Novecento. Infine il suo riconoscimento dei “bisogni” e del condizionamento che la natura esercita sull’uomo ha finito per diventare uno dei punti fermi della filosofia e della cultura contemporanea.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali differenze tra la Destra e la Sinistra hegeliana?
  2. La Destra hegeliana insiste sull'identità tra religione e filosofia, concependo la filosofia come conservazione della religione, mentre la Sinistra vede la filosofia come distruzione della religione, interpretando il pensiero di Hegel in modo dinamico e rivoluzionario.

  3. Qual è la critica principale di Feuerbach alla religione?
  4. Feuerbach critica la religione come una forma di alienazione, sostenendo che Dio è una proiezione delle qualità umane e che l'ateismo è un dovere morale per riportare l'umano al centro.

  5. Come Feuerbach interpreta l'origine dell'idea di Dio?
  6. Feuerbach suggerisce che l'idea di Dio nasce dalla coscienza dell'uomo come specie, dall'opposizione tra volere e potere, e dal sentimento di dipendenza dalla natura.

  7. In che modo Feuerbach critica l'idealismo di Hegel?
  8. Feuerbach critica l'idealismo di Hegel come una teologia mascherata, sostenendo che l'Idea o lo Spirito di Hegel è un'astrazione alienante e che la vera filosofia dovrebbe essere incentrata sull'uomo.

  9. Qual è l'importanza storica della filosofia di Feuerbach?
  10. La filosofia di Feuerbach ha influenzato il marxismo, il dibattito sull'ateismo e la teologia protestante del Novecento, sottolineando l'importanza dei bisogni umani e del condizionamento naturale.

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