Daniele
Genius
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Concetti Chiave

  • Cusano concepisce Dio come "ens perfectissimum", un essere perfettamente realizzato e infinito, il cui carattere trascendente rende impossibile la completa comprensione umana.
  • La nozione di "coincidentia oppositorum" di Cusano esprime il paradosso dell'infinità divina, illustrato con simboli matematici come la retta e la circonferenza.
  • La conoscenza umana è congetturale e approssimativa, simile a un poligono che cerca di coincidere con una circonferenza, rappresentando il limite tra verità e comprensione.
  • L'universo, come esplicazione di Dio, è infinito e complesso, rifiutando la cosmologia aristotelico-tolemaica e anticipando idee innovative dell'astronomia moderna.
  • Cusano distingue tra l'infinito negativo di Dio, privo di limiti, e l'infinito privativo dell'universo, indeterminato e senza precisa definizione.

Cusano

L'infinità divina e la coincidenza degli opposti

Indice

  1. L'infinità divina secondo Cusano
  2. La teologia negativa e il Deus absconditus
  3. La coincidenza degli opposti
  4. Conoscenza congetturale e docta ignorantia
  5. L'universo come esplicazione di Dio
  6. Rifiuto della cosmologia aristotelico-tolemaica

L'infinità divina secondo Cusano

Per Cusano Dio è ens perfectissimum, privo di limitazioni e creatore dell'intera realtà. Tutte le sue proprietà sono perfettamente realizzate al culmine della loro possibilità, quindi Dio è infinito in atto, o infinito negativo. Cusano parla di Dio come del "massimo assoluto" rispetto al quale non vi è nulla di più grande (in questo senso si rifà al "ciò di cui nulla di più grande può essere pensato" di Anselmo).

La teologia negativa e il Deus absconditus

Cusano però, oltre che alla tradizione scolastica razionalistica, si rifà soprattutto a quella mistica e alla teologia negativa. L'infinito di Dio in questo caso viene a significare la sua assoluta trascendenza. Cusano dice che per la teologia negativa "Dio non è né padre né figlio, né spirito santo, ma soltanto infinito". descrizione della figura di Niccolò CusanoDio resta sempre trascendente e si sottrae ad ogni sforzo conoscitivo dell'uomo: è un Deus absconditus che rende vano ogni tentativo della ragione di svelarne l'essenza, restando inaccessibile e mostrandosi come un vero e proprio paradosso.

La coincidenza degli opposti

Cusano esprime il carattere paradossale dell'infinità divina con la nozione della coincidentia oppositorum, la coincidenza degli opposti. Per far questo si serve di simboli matematici: la retta e la circonferenza (il massimo e il minimo) trovano nell'infinito la loro coincidenza. Cusano distingue, sulla scia di Platone e della tradizione neoplatonica, la ratio discorsiva e l'intellectus intuitivo: solo quest'ultimo è in grado di sollevarsi al di sopra della ragione e del suo principio di non contraddizione fino ad intravedere la paradossale coincidentia oppositorum dell'infinito.

Conoscenza congetturale e docta ignorantia

Non si tratta però di una vera e propria conoscenza destinata a soppiantare quella razionale. L'intelletto ha il compito di far intravedere i limiti della ragione e del suo principio di non contraddizione, presentandosi come un socratico "so di non sapere": una docta ignorantia.

La nostra conoscenza è quindi solo congetturale, ipotetica. Nessuna conoscenza è, per Cusano, definitiva perché pur approssimandosi al proprio oggetto, la differenza tra i due è destinata a rimanere incolmabile. Per indicare ciò Cusano si serve della matematica: il rapporto tra verità e conoscenza è come quello tra una circonferenza e il poligono in essa inscritto (quest'ultimo si approssimerà tanto più alla circonferenza quanti più angoli avrà, ma, in quanto poligono, non potrà mai coincidere con essa). Partendo da questa insuperabile differenza tra conoscenza e verità Cusano trae motivo per celebrare l'inesauribile creatività della mente umana, che, essendo origine delle infinite congetture, risulta partecipe della stessa infinità creatività di Dio.

L'universo come esplicazione di Dio

Il carattere congetturale della conoscenza umana è riferito all'intero universo che, essendo infinito come il suo creatore, non consente alla ratio di giungere ad una sua completa conoscenza. L'universo è l'esplicazione, il dispiegamento, di Dio nel tempo e nella molteplicità, dove Dio è la complicazione della molteplicità nell'unità assoluta. Questo è il rapporto tra Dio e il mondo, quindi quest'ultimo, manifestazione ed esplicazione di Dio, non può essere finito, ma deve essere anch'esso infinito per poter esprimere l'infinità divina. Dio e mondo non sono allora due entità e contrapposte, ma l'unità e la molteplicità (la coincidentia oppositorum e gli opposti). Tra infinità del creatore e infinità del creato esiste una sostanziale differenza. Solo nel caso di Dio si può parlare di un infinito negativo, ossia un'infinità consistente nell'assenza di ogni limite. Nel caso dell'universo Cusano parla di un infinito privativo, indeterminato e privo di qualsiasi determinatezza. Dio esclude da sé ogni possibile limitazione della sua perfezione; l'universo è indefinito nel senso di rifiutare qualsiasi precisa determinazione.

Rifiuto della cosmologia aristotelico-tolemaica

Questa concezione del rapporto tra Dio e l'universo in termini di complicazione ed esplicazione porta Cusano al rifiuto della cosmologia aristotelico-tolemaica, anticipando le tesi più innovative della rivoluzione astronomica dei secoli XVI e XVII. Cusano nega l'esistenza di un centro immobile e di una circonferenza assoluta dell'universo, la perfetta immobilità della terra e la sua posizione centrale nell'universo, l'esistenza delle stelle fisse, il carattere perfettamente circolare delle orbite dei pianeti e l'uniformità della loro velocità di rivoluzione, la perfetta sfericità della terra, la distinzione tra regione sublunare e la regione celeste e la restrizione della vita alla sola terra.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la concezione di Dio secondo Cusano?
  2. Cusano vede Dio come ens perfectissimum, infinito in atto e privo di limitazioni, un "massimo assoluto" che trascende ogni sforzo conoscitivo umano.

  3. Cosa intende Cusano con la "coincidentia oppositorum"?
  4. La "coincidentia oppositorum" è la nozione di coincidenza degli opposti, espressa attraverso simboli matematici, che rappresenta il carattere paradossale dell'infinità divina.

  5. Come descrive Cusano la conoscenza umana?
  6. Cusano descrive la conoscenza umana come congetturale e ipotetica, mai definitiva, simile al rapporto tra una circonferenza e un poligono inscritto che non può mai coincidere con essa.

  7. Qual è il rapporto tra Dio e l'universo secondo Cusano?
  8. L'universo è l'esplicazione di Dio, infinito come il suo creatore, e non può essere completamente conosciuto dalla ragione umana; Dio e il mondo sono uniti nella coincidentia oppositorum.

  9. In che modo Cusano anticipa le tesi della rivoluzione astronomica?
  10. Cusano rifiuta la cosmologia aristotelico-tolemaica, negando l'esistenza di un centro immobile dell'universo, la perfetta sfericità della terra e la distinzione tra regioni sublunari e celesti, anticipando idee innovative dei secoli XVI e XVII.

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