Concetti Chiave
- Nel Rinascimento, Platone fu preferito ad Aristotele, considerato più vicino al Cristianesimo e opposto al pensiero medievale.
- Cusano enfatizzava la "dotta ignoranza", riconoscendo che l'infinito, come Dio, non può essere conosciuto attraverso la proporzionalità con il finito.
- Dio è al di là della ragione umana e racchiude in sé tutti gli opposti, rendendolo superiore e separato dal giudizio umano.
- Cusano vede l'universo come un Dio contratto, dove la divinità si manifesta attraverso complicatio, implicatio e contrazio.
- La soggettività è cruciale per conoscere Dio, poiché la divinità si riflette attraverso le emozioni umane.
Transizione dal pensiero aristotelico a quello platonico
Con il Rinascimento si lasciò la figura filosofica di Aristotele per aderire invece più largamente a quella di Platone, sia perché veniva visto come il maggiore rivale di Aristotele, e quindi dello scuro pensiero medievale, sia perché veniva visto,travisando però il suo pensiero,come il filosofo che più di tutti si avvicinava al Cristianesimo.
La conoscenza secondo Cusano
Il punto di partenza del Cusano è una determinazione precisa della conoscenza. Basandosi sulla conoscenza matematica egli afferma che si può conoscere un qualcosa solo se c’è proporzionalità tra ciò che sappiamo e ciò che non sappiamo;dunque bisogna che ciò che vogliamo sapere abbia in qualche modo qualcosa di affine rispetto a ciò che conosciamo.Da ciò deriva che quando ciò che è ignoto non è proporzionale a ciò che ci è noto,non può essere conosciuto,così come dio,essendo infinito, e non potendoci essere alcuna proporzione tra l’infinito e il finito. L’unico atteggiamento possibile in questi casi è quello della dotta ignoranza, quindi essere consapevoli di non sapere.Ma se Dio dunque è infinito, è al di là della ragione,sarà anche al di là del principio di non contraddizione e in Lui coincideranno tutti gli opposti;in questo modo la divinità è al di fuori di ogni giudizio umano,essendo superiore all’umanità stessa.Dopo aver separato Dio dal mondo Cusano lo trova però nel mondo,attraverso i rapporti di complicatio, implicatio e contrazio. Il mondo è un Dio contratto,ovvero l’universo è Dio che si è differenziato nelle varie cose;in Dio tutte le cose esistono poi nella loro complicazione,ossia nella loro unione sino a formare uno ed esistono nella loro esplicazione,ovvero il dispiegarsi nelle cose molteplici attraverso la creazione.Quanto alla conoscenza che l’uomo ha di Dio Cusano ritiene che la divinità sia nota all’uomo attraverso la sua soggettività;dunque se siamo gioiosi vediamo un Dio gioioso,se siamo tristi un Dio triste e così via.Il valore della soggettività e importantissimo per questo filosofo tanto da dire che non si può conoscere la divinità se non attraverso la propria soggettività,che non deve essere rinnegata dunque ma che anzi rafforza il rapporto con Dio.Il principio della dotta ignoranza porta il filosofo ad una concezione dello spazio.Per Cusano esistono tante parti del mondo,tutte dello stesso valore,ma nessuna perfetta poiché la perfezione è solo di Dio.Il mondo ha il centro dappertutto e la circonferenza in nessun luogo,che coincidono con la divinità.E’ poi privo di confini e limiti,anche se non è caratterizzato dall’infinità divina.Cusano riprende poi anche la dottrina dell’impetus per spiegare il movimento dei cieli e dei proiettili,affermando che ogni corpo si muove finchè non viene rallentato dal peso o da altri ostacoli,gioco della palla.
Domande da interrogazione
- Qual è il punto di partenza della conoscenza secondo Cusano?
- Come Cusano interpreta la relazione tra Dio e il mondo?
- Qual è il ruolo della soggettività nella conoscenza di Dio secondo Cusano?
- Come Cusano concepisce lo spazio e il movimento nel mondo?
Cusano parte dalla determinazione precisa della conoscenza, affermando che si può conoscere qualcosa solo se c'è proporzionalità tra ciò che sappiamo e ciò che non sappiamo.
Cusano vede il mondo come un Dio contratto, dove l'universo è Dio differenziato nelle varie cose, e in Dio tutte le cose esistono nella loro complicazione e esplicazione.
La soggettività è fondamentale per conoscere Dio; Cusano sostiene che la divinità è nota all'uomo attraverso la sua soggettività, che non deve essere rinnegata ma rafforza il rapporto con Dio.
Cusano concepisce lo spazio come privo di confini e limiti, con il centro dappertutto e la circonferenza in nessun luogo, e utilizza la dottrina dell'impetus per spiegare il movimento dei cieli e dei proiettili.