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Concetti Chiave

  • La coscienza in filosofia ha diversi significati, tra cui la voce interiore e l'interiorità, con una forte connotazione morale.
  • A partire dal XVII secolo, la coscienza viene intesa come consapevolezza soggettiva di sé, chiarita da Cartesio attraverso il concetto di cogito.
  • Kant sottolinea l'importanza di non privilegiare le conoscenze del senso interno rispetto a quelle del senso esterno.
  • Hegel vede la coscienza come lo spirito umano all'inizio del suo sviluppo, culminante nello Spirito assoluto.
  • Nella fenomenologia di Husserl, la coscienza è intesa come intenzionalità, essendo sempre coscienza di qualcosa e in rapporto logico-trascendentale con l'oggetto.

Indice

  1. Significati della coscienza
  2. Coscienza e filosofia moderna
  3. Coscienza nella filosofia contemporanea

Significati della coscienza

Nell’uso filosofico coscienza ha molti significati che non si limitano a quello più comune di consapevolezza. In primo luogo coscienza è sinonimo di voce interiore, di interiorità ed indica quindi il colloquio del saggio con se stesso (Platone, Agostino, ma anche Kant), con forte connotazione morale.

Coscienza e filosofia moderna

In secondo luogo dal secolo XVII la coscienza assume il significato di consapevolezza soggettiva di sé e dei propri contenuti mentali: è Cartesio con il cogito che chiarisce le caratteristiche della coscienza: 1. intera vita spirituale dell’uomo in tutte le sue manifestazioni; 2. si identifica con l’io o sostanza pensante; 3. è autoevidenza esistenziale dell’io e modello di ogni altra autoevidenza. Kant enfatizza l’impossibilità di privilegiare le conoscenze date dal «senso interno» rispetto a quelle date dal «senso esterno». Per Hegel poi la coscienza è lo spirito umano all’inizio del suo percorso che si concluderà come Spirito assoluto. Nella successiva filosofia dell’Otto cento e del Novecento il richiamo alla coscienza comporta l’alternativa tra Spiritualismo, che la considera finita e propria dell’uomo, segno dell’infinito, e l'Idealismo che la considera invece infinita perché identica con l’Infinito.

Coscienza nella filosofia contemporanea

Nella filosofia contemporanea l’elaborazione più interessante della coscienza la troviamo nella fenomenologia di Husserl che, pur partenti do dalla coscienza tradizionalmente intesa, cioè come autointrospezione di esperienze vissute, recupera (dalla scolastica) il concetto di intenzionalità, per cui la coscienza è sempre coscienza di, le è essenziale il rapportarsi all’altro da sé, e il rapporto con l’oggetto è sempre un rapporto di natura logico-trascendentale e non psicologico.

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