Lorep
di Lorep
Ominide
8 min. di lettura
Vota 4 / 5

Concetti Chiave

  • Bergson distingue tra il "tempo della scienza" misurabile e omogeneo, e il "tempo della vita" fatto di attimi irripetibili e vissuti.
  • Critica le teorie che riducono il pensiero a una funzione cerebrale, sostenendo che la memoria è una pura spiritualità indipendente dal corpo.
  • Nel suo concetto di "evoluzione creatrice", Bergson rifiuta le visioni meccanicistiche e finalistiche, proponendo un'evoluzione libera e imprevedibile.
  • La distinzione tra istinto e intelligenza si riflette nel modo in cui gli artropodi e i vertebrati si rapportano con il mondo, con l'intuizione come metodo per cogliere la realtà.
  • Bergson identifica due tipi di società: quella aperta, dominata dall'amore universale, e quella chiusa, regolata da abitudini e leggi limitanti.

Indice

  1. Critica alla scienza e libertà
  2. Tempo della scienza e della vita
  3. Libertà e durata della coscienza
  4. Corpo e spirito in Bergson
  5. Memoria e percezione
  6. Critica all'evoluzionismo
  7. Morale e religione in Bergson

Critica alla scienza e libertà

Nega le qualità della scienza affermando che l’individuo non è conoscibile scientificamente, e che per egli non possono essere utilizzate le stesse regole che consentono l’interpretazione dei fenomeni.

Nei “Saggi sui dati immediati della coscienza” si incontrano i temi principali della filosofia bergsoniana; lo scopo dell’opera è quello di affrontare il tema della libertà attraverso la critica alla pretesa di quantificare l’intesa delle sensazioni e la riflessione sul tempo.

Tempo della scienza e della vita

Bergson esegue una netta separazione fra tempo della scienza e tempo della vita.

TEMPO DELLA SCIENZA = misura

- È fatto di istanti tutti uguali e allo stesso tempo diversi (ogni minuto ha la stessa durata del minuto precedente e di quello successivo, ma è da essi distinto e separato).

- È una grandezza misurabile e omogenea.

- È il tempo reversibile, che consente la ripetizione.

- È il tempo spazializzato ed esteriore.

TEMPO DELLA VITA= durata.

- È fatto di attimi irripetibili.

- È il tempo vissuto.

-Si costruisce nella continuità, fa la coscienza dell’uomo.

- L’uomo lo conserva anche senza accorgersene.

- Può essere colto solo attraverso un’intuizione.

Libertà e durata della coscienza

La concezione della vita spirituale come durata consente di risolvere il problema della libertà.

La libertà viene a identificarsi con la durata reale della coscienza (dove atti e stati si integrano)

[La contrapposizione tra i deterministi, che negano l’esistenza della libertà umana, e i sostenitori del libero arbitrio nasce da una confusione tra durata ed estensione.]

Corpo e spirito in Bergson

In “Materia e memoria” Bergson espone il problema di definire una relazione tra il corpo e lo spirito.

Egli critica:

• L’ipotesi epifenomenista, secondo la quale il pensiero è una semplice funzione del cervello e lo stato di coscienza è un epifenomeno dello stato cerebrale;

• L’ipotesi parallelista, secondo la quale gli stati del pensiero e gli stati del cervello sono traduzioni di uno stesso originale in due lingue diverse (equivalenza tra le due dimensioni: spirituale e materiale).

Alla tesi idealistica, secondo la quale la materia si riduce a rappresentazione, e alla tesi realista, secondo la quale la materia è “una cosa” differente per natura dalle rappresentazioni che produce in noi, Bergson contrappone il senso comune.

Secondo il senso comune l’oggetto esiste indipendentemente dalla coscienza che lo percepisce; la materia è “un insieme di immagini” e il nostro corpo è un’immagine che agisce sulle altre immagini attraverso la percezione (Ha un carattere pragmatico: percepire significa cogliere, negli oggetti circostante, l’azione del nostro corpo su di essi).

Memoria e percezione

La memoria pura (la “memoria per eccellenza”!!!): è la coscienza nella sua durata reale, indipendente da ogni legame con il corpo, e la totalità della nostra esperienza passata.

I ricordi- immagine sono ricordi puri utilizzati dalla percezione perché utili per l’azione presente (il nostro corpo, attraverso la percezione, seleziona solo i ricordi utili).

CERVELLO E MEMORIA: la memoria, essendo pura spiritualità, è indipendente dal corpo; di conseguenza, non può trovarsi nel cervello, che ha il ruolo di far passare la comunicazione.

Bergson visualizza il rapporto tra memoria e percezione attraverso un cono rovesciato

Critica all'evoluzionismo

Ne “L’Evoluzione Creatrice”, l’opera più importante di Bergson, egli critica:

- L’evoluzionismo meccanicistico, poiché considera il processo evolutivo dominato da una necessità, da un ordine prestabilito e prevede la ricerca di cause passate per capire il presente.

- L’evoluzionismo finalistico, poiché riproduce lo schema meccanicistico, vincolando l’evoluzione alla realizzazione di un di un fine già fissato.

Soltanto utilizzando l’intuizione è possibile cogliere la realtà del processo evolutivo.

L’evoluzione della vita è “creatrice”,è una forza spirituale libera, imprevedibile e senza leggi; questa si manifesta nelle varie espressioni che troviamo in natura.

La Materia: pur essendo un ostacolo all’azione creatrice della vita, ha origine anch’essa dallo stesso slancio vitale.

Lo slancio vitale si presenta come energia che attraversa sia la materia che i corpi; nessuno può sottrarsi alla sua azione. Ostacolata dalla materia, questa si esprime in diverse linee evolutive.

- ARTROPODI: sono guidati dall’istinto, espressione immediata, inconsapevole.

- VERTEBRATI: oltre all’istinto, hanno l’intelligenza che, razionale e logica, produce i mezzi necessari per la sopravvivenza.

Istinto : Facoltà di costruire e utilizzare strumenti che sono parte integrante del corpo animale. È una forza naturale, automatica ed inconsapevole, necessaria per la sopravvivenza.

Intelligenza : Facoltà di produrre oggetti più complessi. E’ in grado di cogliere gli aspetti della realtà. Non è una qualità che nasce con l’uomo, ma si crea quando questo entra in contatto con il mondo esterno. E’ lo strumento della scienza.

Intuizione: E’ il metodo di conoscenza della metafisica. Solo grazie all’intuizione si può cogliere lo slancio vitale, il fluire delle cose, la dinamica della realtà , la diversità

Morale e religione in Bergson

Ne “Le due fonti della morale e della religione” Bergson studia due manifestazioni dell’azione creatrice dell’uomo, la morale e la religione, ed esclude la possibilità di ridurre la moralità a pressione sociale, finalizzata ad assicurare la conservazione di una comunità umana.

SOCIETÀ APERTA

- È l’umanità stessa, che comprende tutti gli uomini in quanto tali.

- È dominata dal principio di amore universale.

- Regna la morale aperta, volta alla dilatazione della vita. Qui vige una Religione Statica

È una reazione difensiva della natura contro ciò che deprime l’uomo; obbedisce e crea miti, quali la sopravvivenza dell’anima e l’esistenza di esseri protettori, che rassicurano l’uomo.

SOCIETÀ CHIUSA

-Sono le comunità umane: l’uomo ne fa parte e ne assume ideali e regole.

-La vita diventa sistema di abitudini e di leggi che limitano l’uomo.

- Regna la morale dell’abitudine, dell’egoismo e dell’intolleranza.

Qui vige una Religione Dinamica

Si identifica col misticismo, la cui essenza è l’amore, coincidente con l’amore di Dio per la sua opera. Comprende tutte le religioni che cercano un contatto con Dio stesso.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la principale critica di Bergson alla scienza riguardo alla comprensione dell'individuo?
  2. Bergson critica la scienza per la sua incapacità di comprendere l'individuo, sostenendo che non si possono applicare le stesse regole utilizzate per interpretare i fenomeni scientifici.

  3. Come Bergson distingue il tempo della scienza dal tempo della vita?
  4. Bergson distingue il tempo della scienza come misurabile e omogeneo, mentre il tempo della vita è vissuto, irripetibile e colto solo attraverso l'intuizione.

  5. Qual è la posizione di Bergson sulla relazione tra corpo e spirito?
  6. Bergson critica le ipotesi epifenomenista e parallelista, proponendo che la memoria pura è indipendente dal corpo e che il cervello funge solo da tramite per la comunicazione.

  7. In che modo Bergson descrive l'evoluzione della vita?
  8. Bergson descrive l'evoluzione della vita come un processo creativo, libero e imprevedibile, guidato da uno slancio vitale che attraversa materia e corpi.

  9. Quali sono le due tipologie di società secondo Bergson e come si differenziano?
  10. Bergson distingue tra società aperta, dominata dall'amore universale e dalla morale aperta, e società chiusa, caratterizzata da abitudini e leggi limitanti, con una morale dell'abitudine e dell'egoismo.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community