Concetti Chiave
- Il pensiero cristiano, pur mantenendo le sue caratteristiche originali, si è sviluppato assorbendo elementi della civiltà classica, specialmente durante i primi secoli.
- Agostino rappresenta l'ultimo grande pensatore del clima culturale classico, mentre l'Occidente perde progressivamente contatto con la cultura greca e latina.
- Le invasioni barbariche e le divisioni religiose, come quelle tra ariani e cristiani, hanno ulteriormente indebolito la continuità culturale in Occidente.
- Anche in Oriente, nonostante condizioni più favorevoli, non si sviluppa un movimento originale di idee dopo il periodo patristico, e la cultura classica perde slancio.
- L'Occidente, con Carlo Magno, inizia una ripresa culturale che segna l'inizio di una nuova civiltà, distinta e distante spiritualmente dall'antica.
Il tramonto della latinità
Il pensiero cristiano si era sviluppato, per oltre quattro secoli, nel clima della civiltà antica. In essa aveva trovato ostacoli e opposizioni, ma anche potenti strumenti di espressione. Pur senza rinunziare a nessuno dei suoi caratteri originali, si era alimentato a fonti classiche, e ne aveva assorbito almeno in parte le forme, trasponendole in uno spirito nuovo.
Agostino, però, è l'ultimo grande pensatore che si formi in un clima di cultura classica: presto le condizioni di vita, almeno in Occidente, divengono tali che, quel poco di cultura che si riesce a conservare, basta a stento per le necessità del ministero ecclesiastico.
Del resto anche in Oriente, dove le condizioni materiali di vita rimangono senza paragone migliori, e dove non s'interrompe (almeno per ora) la continuità culturale con il mondo antico, al primo fiorire della patristica non segue un mvimento originale di idee nei secoli successivi. E, nonostante che la lingua greca muti più lentamente che la latina, un vero contatto spirituale con le fonti classiche non si può dire che rimanga: segno che lo spirito stesso dei tempi era mutato, prima ancora che le circostanze esteriori mettessero in crisi l'antica civiltà. Col sec. VII, poi, vennero tempi di ferro anche per l'impero bizantino, circondato da forti nemici; e nel sec. VIII le lotte tra i seguaci dell'iconoclastia (che volevano la distruzione delle immagini sacre) e i loro avversari distrussero quel poco che le guerre esterne avevano lasciato in piedi. Sicché anche qui, in campo culturale, si dovette ricominciare quasi da capo, e cioè dal ritrovamento edal salvataggio dei pochi codici rimasti di autori antichi.
Da ultimo, sarà l'Occidente quello che rivelerà una più forte capacità di ripresa. Quel poco di cultura ecclesiastica che era rimasto nei conventi (soprattutto nell'Irlanda evangelizzata da S. Patrizio, al riparo dalle invasioni barbariche), quando la situazione politica ritroverà con Carlo Magno una stabilità sufficiente, prenderà a rifiorire, e non passerà molto tempo prima che produca frutti originali anche in filosofia, con Scoto Eriugena. Ma questo non sarà più un prolungarsi della civiltà antica: sarà l'inizio di una civiltà nuova che, anche quando si accosterà ai pèrodotti dell'antica, vi si accosterà da un mondo e da un modo di pensare lontani: pur senza accorgersi, a tutta prima, della distanza che la separa spiritualmente dagli antichi.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'impatto del pensiero cristiano sulla civiltà classica?
- Quali sono state le conseguenze della caduta della cultura classica in Occidente?
- Come si è evoluta la situazione culturale in Oriente rispetto all'Occidente?
- In che modo l'Occidente ha mostrato una capacità di ripresa culturale?
Il pensiero cristiano si è sviluppato per oltre quattro secoli nel contesto della civiltà antica, trovando ostacoli ma anche strumenti di espressione, alimentandosi a fonti classiche e trasponendole in uno spirito nuovo.
In Occidente, le condizioni di vita sono cambiate al punto che la cultura classica è stata conservata a stento, principalmente per le necessità ecclesiastiche, con il latino letterario studiato come lingua della Chiesa e il greco quasi scomparso.
In Oriente, nonostante condizioni materiali migliori e una continuità culturale con il mondo antico, non si è sviluppato un movimento originale di idee dopo il primo fiorire della patristica, e il contatto spirituale con le fonti classiche è diminuito.
L'Occidente ha mostrato una capacità di ripresa culturale grazie alla cultura ecclesiastica conservata nei conventi, che ha rifiorito con la stabilità politica di Carlo Magno, portando a nuovi sviluppi filosofici e all'inizio di una civiltà nuova.