Concetti Chiave
- Il pensiero agostiniano si concentra sull'introspezione e sulla connessione tra l'anima e Dio, sottolineando l'importanza di fede e ragione nella ricerca della verità.
- Agostino critica lo scetticismo, affermando che l'esistenza umana e la verità sono indubitabili e che la verità assoluta è rappresentata da Dio, che illumina la mente umana.
- Dio è visto come l'essere supremo, verità e amore, e la sua essenza trina si manifesta all'uomo che cerca la verità e ama, evidenziando l'importanza dell'amore fraterno.
- L'uomo, creato a immagine della Trinità, possiede memoria, intelligenza e volontà, e può scegliere tra vivere secondo lo spirito o la carne, con il peccato descritto come un allontanamento dall'essere.
- La creazione e il tempo sono visti da Agostino come atti di Dio, con il tempo che esiste solo nell'anima, mentre Dio è eterno e immutabile, e il male è considerato una carenza di bene, non una sostanza autonoma.
Indice
- Il problema teologico di Agostino
- Fede e ragione secondo Agostino
- Contro lo scetticismo e la verità
- Teoria dell'illuminazione e conoscenza
- La gerarchia dell'essere e il bene
- Dio, amore e la Trinità
- La struttura trinitaria dell'uomo
- Il peccato e la creazione del mondo
- Il tempo e la creazione divina
- Il male e la lotta tra città
Il problema teologico di Agostino
Il problema teologico che affronta Agostino si salda con la dimensione soggettiva, il problema dell’uomo-agostino: le sue paure, la sua inquietudine, la sua crisi spirituale.
L’atteggiamento costante del filosofo è quello della confessione (introspezione, analisi di se stessi) che ha come scopo quello di chiarire sé a se stesso. Perciò Agostino dichiara di non voler conoscere altro che l’anima e Dio.Fede e ragione secondo Agostino
L’anima è l’uomo interiore, l’io nella semplicità e verità della sua natura; Dio è l’essere senza il quale non è possibile riconoscere la verità dell’io. Cercare l’anima significa cercare Dio. Di conseguenza l’esistenza dell’uomo è un continuo sforzo verso Dio, nel quale ragione e fede sono strettamente unite. I rapporti tra fede e ragione vengono sintetizzati con “crede ut intelligas” (per filosofare correttamente e trovare la verità è necessaria la fede) e “intellige ut credas” (per avere una fede salda è necessario filosofare). Ragione e fede si configurano come facce diverse della medesima realtà esistenziale che è il rapporto tra l’uomo e Dio. L’oggetto della ricerca agostiniana è l’uomo, o l’io, la persona nella sua singolarità irripetibile e nella sua apertura con Dio.
Contro lo scetticismo e la verità
Contro lo scetticismo, che interpreta come teoria del dubbio universale, Agostino ritiene che non è possibile dubitare e ingannarsi su tutto. La nostra esistenza è infatti indubitabile, in quanto, anche se dubitiamo e ci inganniamo su di essa, dobbiamo per forza esistere. (“Se mi inganno vuol dire che sono. Non si può ingannare chi non esiste”)
Inoltre per dubitare della verità si deve già essere nella verità. Il dubbio presuppone, per sua stessa natura, un rapporto dell’uomo con la verità. L’uomo, pur essendo nella verità, non è la verità; egli è un semplice ricercatore della verità, imperfetto e mutevole, mentre la verità assoluta è perfetta e immutabile, dunque la verità coincide con Dio.
Teoria dell'illuminazione e conoscenza
L’uomo non è né possiede di per sé la verità, ma la riceve da Dio, il quale illumina la mente umana permettendole di apprendere. Questa teoria è detta “teoria dell’illuminazione”. La dottrina dell’illuminazione ha un presupposto filosofico ben preciso, ossia la teoria platonica della conoscenza. Analogamente a Platone, Agostino ritiene che nell’uomo esistano verità che non possono derivare dall’esperienza (giustizia, il bene e l’uguaglianza). Mentre Platone, con la teoria della reminiscenza, faceva derivare tali verità dal mondo delle idee, Agostino le fa provenire da Dio.
La gerarchia dell'essere e il bene
Agostino riconosce vari tipi di essere all’interno della natura: corpi fisici (cose create) e entità spirituali. In riferimento ad essi usa il termine “sostanza”. Anche Dio è sostanza, ma non nel senso di supporto (sostrato) per altre caratteristiche, bensì di essenza, sostanza totalmente autosufficiente che per esistere non ha bisogno di appoggiarsi a nient’altro e quindi increata. Riprendendo la dottrina platonica della gerarchia dell’essere, Agostino afferma che le cose possiedono l’essere in misura diversa. Poiché l’essere è di per se bene, tutto il creato è buono (>problema male), in maniera proporzionale alla quantità di essere che possiede. Dunque Dio è l’essere sommo, l’essere nella sua pienezza immutabilità e bontà.
Dio, amore e la Trinità
Secondo il dogma della Trinità Dio è uno e trino e come le prime due persone (Padre e Figlio) si manifestano all’uomo che le cerca, così fa lo Spirito Santo che è Amore. Dunque Dio è Amore. Come abbiamo visto Dio viene anche identificato con la Verità; Dio si rivela come verità solo a chi cerca la verità, allo stesso modo si offre come Amore solo a chi ama. Amare Dio significa amare l’Amore, che non può essere amato se non si ama concretamente. Non è amore quello che non ama nessuno. Quindi l’uomo non può amare Dio (Amore) se non ama l’altro uomo, infatti l’amore fraterno tra gli uomini non solo deriva da Dio, ma è Dio stesso. La ricerca di Dio si concretizza come dono e bisogno di amore.
La struttura trinitaria dell'uomo
Secondo Agostino, poiché l’uomo è stato creato a immagine di Dio (riproduzione imperfetta della trinità divina), è uno e triplice. A livello antropologico l’essere umano è composto da tre facoltà:
- la memoria che in quanto presenza dell’anima a sé stessa coincide con l’esistenza (l’uomo è)
- l’intelligenza (l’uomo conosce)
- la volontà o amore (l’uomo ama)
La struttura trinitaria dell’uomo rende possibile che l’uomo si rapporti a Dio. Tuttavia questo non implica che questa possibilità si realizzi; l’uomo, infatti, può allontanarsi e decadere dall’essere (peccato).
Il peccato e la creazione del mondo
L’uomo è un “uomo vecchio” esteriore e carnale (nasce, cresce, invecchia, muore) che deve diventare “uomo nuovo” interiore e spirituale (età sono date dal progressivo avvicinarsi a Dio). La possibilità di questa rinascita si presenta come possibilità di scelta tra due alternative:
- vivere secondo lo spirito, risanando il rapporto con Dio e preparandosi a partecipare alla sua stessa eternità
- vivere secondo la carne, rompendo il proprio rapporto con Dio (menzogna, peccato)
Il peccato viene definito da Agostino come superbia della volontà, la quale si distoglie dall’Essere per volgersi a ciò che è meno Essere. Il peccato è dunque una causa deficiente, una rinuncia a ciò che è sommo per adattarsi a ciò che è inferiore.
Agostino si pone in antitesi alla filosofia antica, dicendo che Dio crea il mondo dal nulla.
Agostino valuta tre ipotesi per la creazione del mondo:
- il dualismo platonico, che implicherebbe che Dio operi sulla base di un sostrato di materiale originario che ne limiterebbe la potenza e dunque va scartato
- l’emanatismo, secondo cui Dio trae il mondo dalla sue essenza; ma in questo caso si arriverebbe al panteismo poiché il mondo sarebbe esso stesso divino (rapporto Dio-mondo= rapporto Padre-Figlio), dunque va scartato
- Dio crea il mondo dal nulla, attraverso la parola (non sensibile ma Logos= Figlio di Dio coeterno al Padre)
Il Figlio ha in sé le idee (Platone=iperuranio) che costituiscono l’eterna e immutabile ragione per la quale e attraverso la quale Dio ha creato il mondo. Separare il mondo intellegibile da Dio significherebbe ammettere che quest’ultimo nella creazione del mondo o prima sia privo di intelletto. Le idee platoniche cessano di essere enti a sé stanti e diventano pensieri eterni di Dio.
Il tempo e la creazione divina
Dio è autore non solo di ciò che esiste nel tempo, ma del tempo stesso. Prima della creazione non vi era il tempo, perciò non ha senso domandarsi cosa facesse Dio prima della creazione; infatti in Dio nulla è passato e nulla è futuro perché il suo essere è immutabile. Il tempo presuppone infatti un mutamento e poiché Dio è eterno (permanente, eterno presente senza passato o futuro, immutabile), il tempo non appartiene a Dio.
Il tempo trova la propria realtà nell’anima: il passato non è più (nell’anima memoria delle cose passate), futuro non c’è ancora (nell’anima attesa per le cose future) e presente è privo di durata (nell’anima attenzione per le cose presenti).
Il male e la lotta tra città
Inizialmente Agostino abbraccia la teoria del manicheismo, la quale poneva alla base del mondo la lotta tra Bene e Male. Ciò metteva però in dubbio l’incorruttibilità di Dio: se il male può nuocergli non è incorruttibile, se non può nuocergli non ha senso combatterlo.
Tutte le cose create da Dio sono bene, poiché l’essere si identifica con il bene. Il male non è dunque un essere sostanziale autonomo, ma sarà l’accidente di un soggetto che di per sé è bene. Secondo la teoria della non sostanzialità del male di Agostino, Dio non crea il male, ma solo il bene di cui il male è una semplice carenza.
Ciò non toglie che esistano i mali nel mondo: mali fisici e mali morali.
I mali fisici che affliggono l’uomo costituiscono la conseguenza del peccato originale, la giusta punizione. I mali morali risiedono nel peccato, una deficienza di volontà. Dunque per Agostino nessuna cosa creata è male ma è male attaccarsi ad essa come se fosse Dio.
Nella storia dell’umanità coesistono due città in costante lotta tra di loro: quella terrena (del diavolo e di Caino) e quella divina (di Dio e degli angeli). In nessun periodo storico una delle due città prevale sull’altra, e nessun contrassegno esteriore distingue le due città, che si mescolano tra loro fin dall’inizio della storia umana. Solo alla fine dei tempi si avrà il trionfo della città celeste su quella terrestre. L’uomo non è predestinato a una città o all’altra, ma è una questione di amore (amor sui, amore verso se stessi=città terrena / amor dei, amore verso Dio=città celeste)
Domande da interrogazione
- Qual è l'approccio di Agostino nei confronti della fede e della ragione?
- Come Agostino affronta lo scetticismo?
- In che modo Agostino descrive Dio in relazione all'essere e all'amore?
- Qual è la concezione di Agostino sulla creazione e il tempo?
- Come Agostino interpreta il problema del male?
Agostino unisce fede e ragione, sostenendo che entrambe sono necessarie per comprendere la verità. La sua filosofia si riassume in "crede ut intelligas" e "intellige ut credas", indicando che la fede è necessaria per filosofare correttamente e la filosofia è necessaria per una fede solida.
Agostino contrasta lo scetticismo affermando che l'esistenza umana è indubitabile. Anche nel dubbio, l'uomo deve esistere per dubitare. Inoltre, il dubbio stesso presuppone un rapporto con la verità, che è perfetta e immutabile, e coincide con Dio.
Agostino descrive Dio come l'essere sommo, immutabile e buono. Dio è anche Amore, manifestandosi come tale solo a chi ama. L'amore per Dio si concretizza nell'amore fraterno tra gli uomini, che è Dio stesso.
Agostino sostiene che Dio ha creato il mondo dal nulla, rifiutando il dualismo platonico e l'emanatismo. Dio è anche l'autore del tempo, che non esisteva prima della creazione. Il tempo è una realtà dell'anima, con passato, presente e futuro che trovano significato nella memoria, attesa e attenzione dell'anima.
Agostino vede il male non come un essere sostanziale, ma come una carenza di bene. Il male fisico è una conseguenza del peccato originale, mentre il male morale risiede nel peccato, una deficienza di volontà. Dio crea solo il bene, e il male è un accidente di un soggetto che di per sé è bene.