Concetti Chiave
- Agostino risponde ai manichei con una dottrina del male, spiegando come esso possa esistere in un mondo creato da un Dio perfetto.
- Il male per Agostino è visto come mancanza di bene, non avendo consistenza ontologica propria.
- Agostino utilizza l'immagine neoplatonica di Plotino, dove il buio è la mancanza di luce, per spiegare il concetto di male.
- Il male è suddiviso in tre categorie: metafisico, morale e fisico, con ognuna che rappresenta un diverso tipo di imperfezione.
- Il male fisico è visto come una disparità educativa tra creature, senza un intento punitivo da parte di Dio.
Per rispondere alla controversia sollevata dai manichei, Agostino elabora la sua celeberrima dottrina del male, per mezzo della quale arriva a spiegare come possa esistere il male in questo mondo e come esso possa derivare da un ente perfetto e buono come Dio. Secondo Agostino, infatti, considerando Dio come l’ente avente il 100% di bene, nessun essere o creatura potrà mai avere la perfezione di Dio, in quanto gli mancherebbe sempre qualcosa: l’eternità, visto che ci sarebbe un tempo in cui non è esistita.
Visto che a tutti gli enti manca una parte della perfezione divina, Agostino arriva ad affermare come il male, a differenza della tradizione manichea, non può avere una consistenza ontologica e quindi esso non esiste: infatti il male per Agostino non è nient’altro che mancanza di bene.In tale immagine è evidente la ripresa di un’immagine cara alla tradizione neoplatonica ben rappresentata da Plotino, ossia quella della luce che, a mano a mano che ci si allontana dalla fonte luminosa, genera buio, che è appunto mancanza di luce. Secondo Agostino quindi è impossibile scegliere il male ma si sceglie male, ossia si sceglie il bene minore tra due che vengono proposti.Subito dopo aver spiegato come il male non possa sussistere dal punto di vista dell’essere, Agostino elabora una sua personale suddivisione dei diversi tipi di male che verrà in seguito ripresa anche da Leibniz: egli infatti parla di male metafisico, morale e fisico.
Il primo tipo di male ( così chiamato appunto da Leibniz ) è una sorta di imperfezione che ogni ente possiede in quanto è costituita dalla distanza tra la sua perfezione e quella di Dio, una distanza che ci sarà sempre ed in ogni caso. Il male morale invece si viene a creare nel momento in cui si sceglie il bene minore rispetto a quello maggiore, commettendo un errore che deriva esclusivamente da una decisione presa dal singolo individuo. Infine il male fisico è quello che crea una sorta di disparità tra le creature, in quanto alcune presentano una distanza da Dio maggiore rispetto alle altre: questa distanza maggiore però non deve essere intesa dal punto di vista punitivo, ossia Dio non fa ciò per punire alcune persone rispetto ad altre, bensì sotto un aspetto educativo, in quanto vi sono delle esperienze educative che fanno crescere l’individuo.
Domande da interrogazione
- Come spiega Sant'Agostino l'esistenza del male nel mondo?
- Quali sono i tipi di male identificati da Sant'Agostino?
- In che modo Sant'Agostino vede il male fisico?
Sant'Agostino spiega che il male non ha consistenza ontologica e non esiste di per sé, ma è semplicemente una mancanza di bene, derivante dall'imperfezione delle creature rispetto alla perfezione di Dio.
Sant'Agostino identifica tre tipi di male: metafisico, morale e fisico. Il male metafisico è l'imperfezione intrinseca delle creature, il male morale deriva da scelte sbagliate, e il male fisico riguarda le disparità tra le creature.
Sant'Agostino vede il male fisico non come una punizione divina, ma come un'opportunità educativa che permette agli individui di crescere attraverso esperienze che li avvicinano a Dio.