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Concetti Chiave

  • San Tommaso, influenzato dalla filosofia aristotelica, ha segnato il culmine della scolastica con le sue "prove dell'esistenza di Dio", basate su ragionamenti a posteriori che partono dall'esistente per dimostrare l'esistenza di Dio.
  • Le cinque vie di Tommaso, ispirate da Aristotele, includono: ex motu, ex causa, ex possibili et necessario, ex gradu perfectionis ed ex fine, tutte mirate a dimostrare l'esistenza di Dio come causa prima e fine ultimo.
  • San Tommaso ha evidenziato la subordinazione della ragione alla fede, affermando che le verità di fede derivano dalla rivelazione divina e non possono contraddire la conoscenza naturale.
  • Secondo San Tommaso, l'uomo è libero nelle sue decisioni, ma predestinato da Dio, e la vera beatitudine e salvezza si raggiungono solo attraverso la fede, oltre la soglia della ragione.
  • San Tommaso vede il male come una mancanza di forma, in linea con Agostino, e introduce il concetto di sinderesi, una tendenza naturale dell'uomo verso il bene che guida la coscienza.

Indice

  1. San Tommaso e la crociata
  2. Prove dell'esistenza di Dio
  3. Argomento ontologico di Sant'Anselmo
  4. Le cinque vie di Tommaso
  5. Fede e ragione secondo Tommaso
  6. Libertà e predestinazione

San Tommaso e la crociata

San Tommaso visse nel 1200, secolo in cui avvenne la IV crociata, avvenimento molto importante perché i cristiani, andando a Costantinopoli, dove tutti i testi di Aristotele erano conosciuti, razziarono molti libri, i quali all'epoca avevano molto valore. Perciò, se Sant'Agostino fece riferimento alla filosofia platonica, San Tommaso fece di quella aristotelica un esempio. Egli segnò l'apice della scolastica con il suo testo più famoso, “le prove dell'esistenza di Dio”.

Prove dell'esistenza di Dio

Le prove di San Tommaso sono prove a posteriori, ovvero il ragionamento parte dall'esistente, per poi raggiungere come conclusione il concetto di Dio. Esistono anche le prove a priori, la cui più famosa è quella di Sant'Anselmo, il quale parte dalla definizione stessa di Dio per spiegare la sua esistenza.

Argomento ontologico di Sant'Anselmo

L'argomento ontologico si fonda su due punti: il primo è l'assunzione che ciò che esiste nella realtà sia più perfetto di ciò che esiste nel solo intelletto; il secondo è la convinzione secondo cui negare che ciò di cui non si può pensare nulla di maggiore esista nella realtà sia contraddittorio. In altre parole, Sant'Anselmo identifica Dio con la definizione “ciò di cui nulla può pensarsi più grande”. Nel momento in cui un'insipiente ascolta questa definizione la capisce, e siccome tutto ciò che si sa risiede nell'intelletto, bisogna ammettere che Dio esiste almeno nell'intelletto. Sant'Anselmo distingue quindi il piano della realtà dal piano della ragione: se l'insipiente pensa a Dio, Egli esiste nel piano della ragione. Il problema che ne sorge è che se Dio esistesse solo nel piano della ragione si potrebbe pensare che esistesse nella realtà, e questo sarebbe più grande, mentre Dio è ciò di cui nulla si può pensare maggiore. Perciò, Dio deve esistere, data la sua definizione, sia nell'intelletto, sia nella realtà.

Le cinque vie di Tommaso

Le cinque vie di Tommaso si possono ricondurre alla dottrina di Aristotele e consistono in:

ex motu: tutto ciò che è mosso, è mosso da qualcosa, ma non è possibile andare all'infinito nella ricerca dei motori: Dio è il motore immobile, l'unico motore che non è mosso da altro

ex causa: tutto ciò che succede avviene per una causa, ovvero Dio

ex possibili et necessario: le cose possibili esistono solo in funzione di ciò che è necessario, ovvero Dio;

ex gradu perfectionis: esiste il grado massimo di perfezione, che stabilisce tutti i gradi minori, Dio è il massimo grado di perfezione/questa via prende in considerazione l'esistenza del contingente e l'esistenza del necessario: esistono cose necessarie e cose contingenti, che quindi per qualche tempo non sono esistite, se non ci fosse nulla di necessario ci sarebbe stato un periodo dove non esisteva nulla. Il problema che sorge è dunque che se non esisteva nulla prima, non può esistere nulla nemmeno ora, perché dal nulla non nasce nulla. Perciò, deve esistere qualcosa di necessario, ovvero Dio.

ex fine: tutto è orientato verso un fine, anche ciò che è privo di intelletto, il motivo è che è guidato da un'intelligenza che ha dato un'ordine alla natura, Dio è questa intelligenza ordinatrice.

Queste prove non dimostrano nulla, poiché si basano sulla prova a priori, è infatti una petitio principii, termine che indica il porre come dimostrato ciò che si dovrebbe dimostrare.

Fede e ragione secondo Tommaso

In quanto filosofo medievale, San Tommaso ragionò sul rapporto tra fede e ragione. Egli sosteneva che la ragione fosse subordinata alla fede, infatti scrisse in una delle sue opere più famose, “somma contro i gentili”, che le cose a cui si crede per fede, derivando dalla rivelazione divina, non possono essere in contraddizione con le nozioni avute tramite la conoscenza naturale, e attribuisce vari scopi all'uso della ragione, tra cui la dimostrazione dei preambuli della fede, il chiarimento con similitudini delle verità di fede e il dibattito contro le obiezioni dei non credenti. Secondo questa impostazione, nel momento in cui qualcuno obietta la verità delle scritture è considerato eretico.

Libertà e predestinazione

Secondo San Tommaso l'uomo è libero e allo stesso tempo predestinato: è libero perché prende delle decisioni, ma il gioco delle decisioni è già stato scelto da Dio. San Tommaso specificò anche che per raggiungere la beatitudine non basta la ragione, poich'essa ci porta solo fino alla soglia della rivelazione, ma solo la fede ci garantisce la salvezza. Come nella dottrina di Agostino, anche in quella di San Tommaso il male è visto come mancanza, secondo questo filosofo, di forma, perché la forma è sempre finalizzata al bene. Ogni uomo ha un'abitudine naturale, la sinderesi, che ci dirige verso il bene e ci distrae dal male; la facoltà che ne deriva è la coscienza ed è ciò che consiste nel farci applicare i principi generali a un'azione.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contributo principale di San Tommaso alla filosofia scolastica?
  2. San Tommaso ha segnato l'apice della scolastica con il suo testo più famoso, "le prove dell'esistenza di Dio", che sono prove a posteriori basate sul ragionamento dall'esistente per raggiungere il concetto di Dio.

  3. Come San Tommaso differisce da Sant'Anselmo nel dimostrare l'esistenza di Dio?
  4. San Tommaso utilizza prove a posteriori, partendo dall'esistente, mentre Sant'Anselmo utilizza una prova a priori, partendo dalla definizione stessa di Dio per spiegare la sua esistenza.

  5. Quali sono le cinque vie di San Tommaso per dimostrare l'esistenza di Dio?
  6. Le cinque vie di San Tommaso sono: ex motu, ex causa, ex possibili et necessario, ex gradu perfectionis, ed ex fine, tutte riconducibili alla dottrina di Aristotele.

  7. Qual è la posizione di San Tommaso sul rapporto tra fede e ragione?
  8. San Tommaso sostiene che la ragione sia subordinata alla fede e che le verità di fede, derivando dalla rivelazione divina, non possono contraddire le nozioni ottenute tramite la conoscenza naturale.

  9. Come San Tommaso vede il concetto di libertà e predestinazione?
  10. San Tommaso crede che l'uomo sia libero nelle sue decisioni, ma che il gioco delle decisioni sia già stato scelto da Dio, e che solo la fede, oltre alla ragione, possa garantire la salvezza.

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