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Concetti Chiave

  • Il neoplatonismo segna un momento chiave nella riflessione sul linguaggio, anticipando temi dell'ermeneutica moderna, con l'interpretazione aristotelica al centro del dibattito.
  • Aristotele affronta il problema del significato linguistico, legandolo all'interpretazione dei segni da parte dell'interprete e proponendo l'anima come medium universale.
  • Plotino unifica le visioni platoniche e aristoteliche sull'arte, riformulando la mimesi come espressione di bellezza intelligibile, distinta dalla realtà empirica.
  • L'arte, per Plotino, è un'attività autonoma che traduce modelli mentali nella materia, con una libertà espressiva che valorizza l'atto creativo.
  • La perfezione formale dell'opera d'arte è giudicata rispetto all'idea originaria, nonostante i limiti materiali imposti durante il processo creativo.

Indice

  1. Sintesi del neoplatonismo
  2. Interpretazione secondo Aristotele
  3. Plotino e la teoria estetica

Sintesi del neoplatonismo

Un momento di sintesi nella riflessione su arte e bellezza si avrà soltanto con il neoplatonismo. È in quest'epoca tarda (111-V secolo d.c.) che prende avvio una riflessione matura sul linguaggio, la quale anticipa i temi della moderna ermeneutica.

Interpretazione secondo Aristotele

Il secondo trattato dell'Organon di Aristotele, Dell'interpretazione, è il testo di riferimento. L'autore imposta il problema dell'interpretazione di un testo legandolo a quello del significato del linguaggio, inteso come l'operazione con cui un soggetto (l'interprete) riferisce un segno al suo oggetto. «I suoni della voce — afferma Aristotele — sono simboli delle affezioni che hanno luogo nell'anima, e le lettere sono simboli dei suoni della voce.»

Ora, dal momento che né le lettere né i suoni della voce sono uguali per tutti i parlanti (data la diversità delle lingue), si pone il problema di come l'espressione linguistica si possa riferire significativamente alle cose. Tale medium universale è offerto — secondo Aristotele — dall'anima, o meglio dalle sue affezioni (ossia i concetti), le quali «sono le medesime per tutti e costituiscono le immagini di oggetti, già identici per tutti».

Plotino e la teoria estetica

Plotino (il massimo rappresentante del neoplatonismo) si propone di conciliare gli opposti punti di vista sul bello e sull'arte di Platone e di Aristotele. A lui dobbiamo quella riformulazione del concetto di mimesi che consente di unificare, in quello che possiamo considerare il primo abbozzo di una teoria estetica, il concetto del bello ideale con quello dell'arte, nel suo aspetto tecnico o poietico.

Egli riprende da Platone l'idea della bellezza, come modello trascendente e separato dalla realtà empirica. Ma la unifica con l'idea di natura, mediante l'esegesi allegorica del Timeo platonico. L'opera del Demiurgo si può meglio intendere come l'impressione di una forma sulla nuda materia delle origini («non essere»). La natura non è copia imperfetta del cosmo intelligibile, ma espressione, nel sensibile, di una bellezza intelligibile. Ciò consente a Plotino di recuperare, da Aristotele, l'analisi del concreto fare (poièin) artistico, inteso come un'attività dotata di autonomia e dignità proprie. L'artista concepisce nella mente un modello, che viene successivamente tradotto nella materia. È questa «mimesi dell'intelligibile» a dotare il fare artistico di una libertà di espressione che ne costituisce il valore proprio. Il creatore è superiore alla creatura, ossia all'opera prodotta mediante un processo tecnico. Questa conserva in sé i limiti che la resistenza del materiale usato (siano parole oppure colori, suoni, materie plastiche) impone all'ideazione artistica. Ma la sua perfezione formale va giudicata solo sulla base dell'idea mentale che ha originato il processo creativo (imitativo) dell'arte.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo dell'anima nel processo di interpretazione linguistica secondo Aristotele?
  2. Secondo Aristotele, l'anima, attraverso le sue affezioni o concetti, funge da medium universale che permette all'espressione linguistica di riferirsi significativamente alle cose, poiché queste affezioni sono le stesse per tutti e costituiscono le immagini di oggetti identici per tutti.

  3. Come Plotino concilia le idee di Platone e Aristotele sull'arte e la bellezza?
  4. Plotino concilia le idee di Platone e Aristotele sull'arte e la bellezza unificando il concetto di bellezza ideale con quello dell'arte tecnica, attraverso la mimesi dell'intelligibile, che permette all'arte di esprimere una bellezza intelligibile nel sensibile, conferendo autonomia e dignità all'attività artistica.

  5. In che modo Plotino interpreta l'opera del Demiurgo nel Timeo platonico?
  6. Plotino interpreta l'opera del Demiurgo come l'impressione di una forma sulla nuda materia delle origini, vedendo la natura non come una copia imperfetta del cosmo intelligibile, ma come un'espressione di bellezza intelligibile nel sensibile.

  7. Qual è il valore del fare artistico secondo Plotino?
  8. Il valore del fare artistico secondo Plotino risiede nella libertà di espressione che deriva dalla mimesi dell'intelligibile, dove l'artista concepisce un modello mentale che viene tradotto nella materia, e la perfezione formale dell'opera è giudicata sulla base dell'idea mentale che ha originato il processo creativo.

Domande e risposte

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