Concetti Chiave
- L'episodio del furto delle pere viene introdotto con dettagli essenziali, illustrando il contesto e l'azione dei protagonisti.
- Agostino analizza il furto dal punto di vista psicologico, riconoscendo la sua volontà deliberata di peccare e il disprezzo per la giustizia.
- Riflessione sul piacere di commettere il male, sottolineando come le scuse possano essere viste come ipocrite giustificazioni.
- La riflessione teologica esplora l'inclinazione umana a distaccarsi dalla legge divina e la misericordia di Dio nel risollevare l'uomo.
- Agostino utilizza mezzi retorici per confessare i suoi peccati e lodare la bontà di Dio, esemplificando il titolo dell'opera.
Indice
L'episodio del furto delle pere
L'episodio viene presentato evidenziando pochi tratti essenziali: l'albero di pere carico di frutti (Arbor ... pirus), i protagonisti (una compagnia di nequissimi adulescentuli), il tempo (nocte intempesta), l'azione (abstulimus) e la conclusione (gettare il "bottino" ai porci; proicienda porcis).
Analisi psicologica del furto
Il furto delle pere è analizzato dal punto di vista psicologico: l'autore sottolinea con forza la propria responsabilità individuale e la deliberata volontà di commettere quell'atto (Et ego furtum facere volui), presto seguita dall'azione stessa (et feci). L'analisi delle cause di quel comportamento lo porta a individuare un'ulteriore aggravante morale: non ha agito spinto dal bisogno, ma perché mosso dal disprezzo per la giustizia e dall'eccesso di iniquità.
La riflessione si approfondisce ancora quando Agostino ammette di aver provato piacere a commettere il male e a violare ciò che era proibito (volebam frui ... ipso furto et peccato; dum tamen fieret ... non liceret). Uniche attenuanti sembrerebbero, a prima vista, quindi apparentemente il condizionamento della compagnia e le abitudini scellerate, ma anche questi elementi sono interpretati come colpe che non lasciano spazio a quelle che possono essere definite da alcune persone come ipocrite giustificazioni.
Riflessione teologica e analogie bibliche
L'analisi poi diventa riflessione più ampia, teologica: l'uomo può orientarsi al bene, ma per sua natura sceglie di distaccarsi dalla legge di Dio ed essere un peccatore. Si possono notare le analogie con l'episodio della Genesi in cui Adamo ed Eva, violando la legge divina (nel testo di Agostino, lex tua), colgono il frutto dell'albero proibito, allontanandosi dall'amicizia con Dio. Tuttavia, nel nostro brano, Dio con la sua infinita misericordia ha pietà dell'uomo e lo risolleva dal baratro in cui è caduto.
Preghiera e confessione di Agostino
In questo testo troviamo esemplificato il significato del titolo dell'opera agostiniana. Agostino infatti rivolge a Dio un'accorata preghiera nella parte conclusiva del passo, in cui confessa il suo peccato (confessio peccatorum), mettendo a nudo il cuore che ha scelto di indirizzare turpemente il proprio amore alla malvagità.
Dispiegando i mezzi retorici, che ben conosce, Agostino accosta il verbo amavi, ripetuto ben quattro volte, a elementi che indicano comportamenti fortemente negativi (la malitia foeda, il perire, il defectus).
D'altra parte egli innalza anche in un certo ugual senso delle lodi a Dio (confessio laudis), riconoscendone l'infinità bontà e misericordia nel soccorrere il peccatore caduto nel profondo dell'abisso del male malvagio.
Traduzioni e locuzioni nei testi cristiani
Come esempio di traduzione in latino di un termine greco si può citare dominica (dal greco kyriaké, "il giorno del Signore"). Del nome di Cristo esistevano tre forme: quella ebraica Masiah, "Messia", quella greca Christós,"'unto del Signore", e la sua traslitterazione latina Christus. Ricordiamo infine che nei testi cristiani è attestata una serie di locuzioni semitiche, estranee all'uso linguistico greco e latino (ad esempio: in te inimicos nostros ventilabimus cornu, "con il tuo aiuto scuoteremo con forza i nostri nemici").
Domande da interrogazione
- Qual è l'episodio centrale discusso nel testo?
- Come viene analizzato psicologicamente il furto delle pere?
- Qual è la riflessione teologica presentata nel testo?
- Cosa rappresenta la "Confessio peccatorum" e la "Confessio laudis"?
- Quali esempi di traduzione e locuzioni semitiche sono menzionati?
L'episodio centrale è il furto delle pere, descritto con pochi tratti essenziali come l'albero di pere, i protagonisti, il tempo, l'azione e la conclusione.
Il furto è analizzato sottolineando la responsabilità individuale e la volontà deliberata di commettere l'atto, non per necessità ma per disprezzo della giustizia e iniquità.
La riflessione teologica riguarda la natura umana che si distacca dalla legge di Dio, simile all'episodio di Adamo ed Eva, ma con la misericordia divina che risolleva l'uomo.
La "Confessio peccatorum" è la confessione del peccato e la "Confessio laudis" è l'elogio a Dio per la sua bontà e misericordia nel soccorrere il peccatore.
Esempi includono la traduzione di "dominica" dal greco "kyriaké" e le forme del nome di Cristo, con locuzioni semitiche come "in te inimicos nostros ventilabimus cornu".