Concetti Chiave
- La patristica è una corrente filosofica cristiana che mira a spiegare teoricamente la verità rivelata da Dio, basandosi anche sull'eredità della filosofia greca classica, come lo stoicismo e il neoplatonismo.
- Sant'Agostino, figura centrale della patristica, unisce ragione e fede, sostenendo che la comprensione razionale è necessaria per una fede più solida e consapevole.
- Agostino introduce la teoria della "creazione dal nulla", affermando che Dio ha creato la materia stessa, ponendo le basi per la dottrina cristiana della creazione.
- Nel suo pensiero, Agostino affronta la questione del tempo, distinguendo tra il tempo creato con l'universo e l'eternità di Dio, misurato soggettivamente attraverso la memoria, l'attenzione e l'attesa.
- Agostino esplora la natura del male, criticando il manicheismo e proponendo che il male sia una privazione del bene, non una sostanza autonoma, derivante dall'allontanamento da Dio.
Indice
Fondamenti della filosofia cristiana
È un tipo di filosofia che fornirà i fondamenti filosofici e teologici alla chiesa. Prima dei padri della chiesa, chiamati cosi perché elaboreranno le prime teoriche cristiane filosofiche, la dottrina cristiana si trovava nella Bibbia.
La parte del cristianesimo consiste nel nuovo testamento, ossia nei vangeli con i racconti della vita di cristo. Il protestantesimo di Lutero diceva che la rivelazione è tutta nella bibbia e ogni cristiano con la Bibbia in mano è un sacerdote per se stesso. La chiesa invece risponderà che la chiesa è nella patristica e nelle sacre scritture. La patristica non cerca la verità in quanto essa è gia data, dunque si propone di spiegare filosoficamente quella che è la verità gia rivelata da dio. Questo tratto è in comune con la scolastica, ossia un altro filone di filosofia cristiana che si insegnerà nelle scuole. Spiegare e far comprendere la rivelazione sarò qualcosa di insegnato nelle scuole infatti.Sant'Agostino e la patristica
Con la patristica si trovava Sant’Agostino. La patristica raccoglie tutti gli ultimi esiti della filosofia greca classica. La patristica ha attinto dall’ultima filosofia greca, ossia dallo stoicismo ma soprattutto dal neoplatonismo (gli elementi vengono estremizzati). Plotino ad esempio parlerà dell’uno e dei molti (l’anima vuole riconoscersi con l’uno). C’è l’idea che la materia è il male perché è più lontana dall’uno (ci sono vari gradi dell’essere e l’essere è bene). Sant’Agostino affermerà che l’essere è bene ed è la creazione di dio.
La patristica si propone di spiegare filosoficamente la dottrina cristiana e si appoggia sull’ultima filosofia greca ma anche sulle filosofie orientali.
Conversione e opere di Agostino
Agostino era conosciuto come Agostino di Ippona, ossia una città del nord africa (era nato in africa ma nasce in un paesino più piccolo chiamato Tagaste nel 354; dopo diventa vescovo di ippona quindi prende quel nome). Nasce da padre pagano e madre Monica cristiana. Lui studia delle discipline motlo rigide (latino e grammatica) ma a un certo punto leggendo cicerone scopre il pensiero filosofico e si appassiona alla filosofia. Inizialmente Agostino non è cristiano ma si avvicina al manicheismo, che dice che esistono due principi: il bene e il male. Per loro il mondo è creato dalla lotta incostante tra bene e male (sono i due principi alla base della creazione del mondo). Agostino poi viaggia e va a Roma, a Milano (dove conosce il vescovo Ambrogio) e poi di nuovo in Africa (ad Ostia morirà sua mamma). Ambrogio è un padre della chiesa ed un teologo che studiava e diffondeva la propria idea. Agostino ascolta la predicazione di Ambrogio e si converte al cristianesimo. Dalla conversione in poi Agostino si dedicherà all’elaborazione filosofica cristiana. Inizialmente le sue argomentazioni erano contro chi accusava il cristianesimo di varie cose (es: veniva considerato la debolezza dell’impero romano). Poi ci sarò il sacco di Roma dei goti e iniziava a riprendere piede l’idea di indebolimento del cristianesimo (contro l’ipotesi scriverà de civitate dee). L’unione tra ragione e fede di Agostino avverrà perché dira di credere per capire e di capire per credere. Ciò significa che per giustificare la verità è necessario credere perché la ragione umana si ferma ad un certo punto e dopo interviene la fede. Afferma anche che per avere una fede salda e convinta bisogna anche usare la ragione (elemento di grande differenza con la scolastica, che sarà basata sulla separazione tra fede e ragione). La scolastica finirà quando l’ultimo dei filosofi medievali della scolastica Guglielmo di Ockham dichiarerà impossibile giungere ad una conclusione.
Ragione e fede secondo Agostino
Per Agostino ragione e fede vanno insieme. Agostino diventerà tanto importante perché ragionerà su dei grandi temi e li formulerà filosoficamente per la prima volta.
Creazione e tempo nella visione agostiniana
Tra i vari temi si trova la creazione: il mondo prima si pensava nascesse attraverso un ordine razionale che veniva imposto alla materia (esiste una materia informa creata da un motore). Nella visione greca classica il mondo si da grazie a una divinità che ordina la materia e ne imprime razionalità (es: demiurgo). Il demiurgo plasma la materia a immagine e somiglianza delle idee (=la ragione). Tra i neoplatonici ci sarà un personaggio, Filolao, che parlerà di creazione dal nulla (=ex lino). Nessuno gli darà credito, mentre sant Agostino riformulerà meglio questa teoria e la farà assumere alla cristianità. Essa afferma che Dio crea la materia stessa, quindi prima del mondo non c’era nulla. Non si è certi che questo riferimento alla creazione del nulla sia derivato dalla bibbia (per problemi di traduzione). La tradizione della chiesa ha comunque assunto questa dottrina della creazione (a partire dalla formulazione di Agostino). Legata a ciò c’è anche la questione del tempo: nella bibbia si trova scritto che dio creò tutto in principio, dunque Agostino si interroga su cosa potesse fare dio prima della creazione. Agostino fornirà una risposta singolare, infatti dirà che ci sono due tipologie di tempo: il tempo che è stato creato con la creazione stessa (è quello consuetudinario che conosciamo noi; è il tempo del mutamento e le cose sono soggette a trasformazione) e il tempo dell’eternità (nel quale dio è identico a se stesso ed è eterno; non c’è bisogno di chiedersi cosa facesse prima perché immobile a se stesso; dio crea il tempo steso). Per dio le cose divengono e sono soggette al mutamento e al divenire. Il tempo viene creato insieme alla creazione. Poi Agostino si chiede anche come noi misuriamo questo tempo che è fuggevole. Agostino risolverà il tema filosofico del tempo con una risposta soggettiva, ossia si misura con l’anima perché nella nostra anima abbiamo la memoria di ciò che è passato e abbiamo l’attenzione per il presente e infine l’attesa per le cose future. Memoria, attenzione e attesa consentono di misurare il tempo. La caratteristica fondamentale del pensiero di Agostino è quella di rispondere a grandi questioni teologiche con delle questioni personali di Agostino (risolve le questioni teologiche cercano risposta nella sua individualità). Dichiarerà che gli interessano due cose, ossia l’anima e dio. Dirà che queste due non sono separate perché cercando nella propria interiorità, troverà dio. Nasce l’idea che la massima chiusura dentro a se stessi, porta poi alla massima apertura verso dio. Agostino scriverà le confessioni fornendo delle risposte a dei grandi temi. Dio illumina l’individuo con la verità, quindi c’è una teoria dell’illuminazione per cui la verità è un’illuminazione divina, in cui dio è simile ala luce che illumina la mente umana. Dio è l’artefice della conoscenza umana (l’individuo può accedere alla verità che risiede in dio tramite l’intelligenza).
La grazia e il peccato originale
La questione della grazia ruota attorno a due soluzione: essa è determinante o concomitante per la salvezza dell’individuo. La grazia è il dono gratuito fatto da dio agli umani per salvarli, necessario per purificarli dal peccato originale (alcuni diranno che il peccato originale è solo un esempio e non ha leso l’anima dell’umano, tanto da non permettergli più di fare del bene senza la grazia divina—>eresia). Concomitante o determinante sono le visione protestante e cattolica. I protestanti dicevano che giustificazione per sola fede, ossia per sola grazia divina (grazia determinante per la salvezza). La grazia è concomitante alle scelte e alle opere degli individui. La chiesa insisterà su questo punto della grazia concomitante. Agostino è ambiguo quindi non risolve chiaramente la faccenda. Rimane ambigui anche su chi salverà (tutti o solo alcuni). Ha formulato la questione per primo ma resterà ambiguo su dei punti e ciò darà spazio alla riforma protestante (martin Lutero era frate agostiniano).
Il male secondo Agostino
Agostino una volta che si converte al cristianesimo non può accettare che il male è uno dei principi del mondo. Critica dunque il manicheismo e dice che essendo la creazione un’opera divina,l’essere è bene e il male del mondo viene dalla privazione e corruzione del bene. Quando ci si allontana da dio si ha il male e dicendo questo non da sostanzialità al male, ossia metafisicamente non esiste, in quanto è solo una privazione del bene.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della patristica nella filosofia cristiana?
- Chi era Sant'Agostino e quale fu il suo contributo alla filosofia cristiana?
- Come Sant'Agostino affronta la questione del tempo?
- Qual è la posizione di Sant'Agostino sulla grazia e la salvezza?
- Come Sant'Agostino interpreta il male nel mondo?
La patristica fornisce i fondamenti filosofici e teologici alla chiesa, spiegando filosoficamente la verità rivelata da Dio e attingendo dalla filosofia greca e orientale.
Sant'Agostino, noto come Agostino di Ippona, fu un filosofo cristiano che unì ragione e fede, formulando per la prima volta temi come la creazione dal nulla e la natura del tempo.
Agostino distingue tra il tempo creato con la creazione e il tempo dell'eternità, misurato dall'anima attraverso memoria, attenzione e attesa.
Agostino è ambiguo sulla grazia, non chiarendo se sia determinante o concomitante per la salvezza, lasciando spazio a interpretazioni diverse tra protestanti e cattolici.
Agostino critica il manicheismo, affermando che il male è una privazione del bene e non ha sostanzialità, poiché la creazione è un'opera divina e l'essere è bene.