Concetti Chiave
- Al-Farabi's cosmic scheme introduces a classification of beings as necessary, possible, or impossible, forming a key pillar of Western metaphysics.
- The necessary exists by its essence, the possible requires external intervention to exist, and the impossible cannot exist.
- God is the necessary being, with essence and existence coinciding, while creatures are possible beings made existent by divine intervention.
- Avicenna modifies this structure by introducing a dual self-conception in the second intellect, producing both the soul and body of the first heaven.
- This distinction reflects different levels of self-awareness, with the body representing a lower level and the soul a higher one.
Indice
La distinzione tra necessario e possibile
Introduce una singolare variante nello schema cosmico di al-Farabi, generando una teoria che è uno dei pilastri, degli snodi fondamentali della metafisica occidentale:
L’Essere può essere o necessario, o possibile, o impossibile. Una prima distinzione logica:
i. Il necessario è ciò la cui esistenza non implica la contraddizione. È ciò la cui essenza consiste nell’esistere
ii. Il possibile è ciò che può esistere o non esistere. È possibile e diventa esistente per l’intervento di un soggetto esterno. Non può attualizzarsi da solo, altrimenti sarebbe necessario
iii. L’impossibile è ciò che non può essere
Il necessario è ciò che esiste per forza, il possibile è ciò che esiste grazie all’intervento di qualcosa di esterno, l’impossibile è ciò che non può esistere.
Il ruolo di Dio e delle creature
Il necessario è ovviamente Dio, nel quale essenza ed esistenza coincidono. I possibili sono le creature che vengono tratte in essenza da Dio, sono per essenza possibile e diventano esistenti per intervento divino. Nel momento in cui diventano esistenti, però, diventano necessari a loro volta. Quindi si distingue: il “necessario per sé” e il “necessario per altro”. L’impossibile, chiaramente, non esiste.
Le implicazioni dell'onnipotenza divina
Il concetto di necessario non presenta di per sé grandi problematiche: Dio è causa sui, in Lui essenza e esistenza sono la stessa cosa. Ciò non vale però per la questione del possibile: se il possibile è in sé inesistente, ma poi viene tratto in esistenza e diventa a sua volta necessario, non viene in questo modo contraddetta l’idea della possibilità? Il possibile che diventa necessario non è più possibile. Ma allora non viene compromessa l’idea dell’onnipotenza divina? Dio è in grado di produrre, di fare l’impossibile?
Se l’impossibile non esiste, significa che c’è una parte della realtà che sfugge dalla possibilità di intervento divino. Tutto ciò che può esistere deve esistere e tutto ciò che non può esistere non potrà mai esistere (“principio di pienezza”)
Due conseguenze principali:
i. L’onnipotenza di Dio viene limitata: nemmeno Dio può far si che l’impossibile sia.
ii. Il nostro è il migliore dei mondi possibili, per quanto è l’unico mondo possibile. Se l’impossibile mai esisterà, mai ci può essere un mondo alternativo a questo. Tutto ciò che può esistere esiste.
La struttura cosmica di Avicenna
Quindi Avicenna introduce nella sua struttura cosmica una modificazione:
il secondo intelletto pensa Dio ed emana il terzo, però pensa anche se stesso. Ma pensa a se stesso in due modi:
1. Pensa a se stesso come necessario e produce l’anima del primo cielo
2. Pensa a se stesso come possibile e produce il corpo del primo cielo
Sempre rispetto a Dio. La catena poi continua. Il corpo si riferisce quindi ad un livello di autoconsapevolezza inferiore, l’anima ad un livello di autoconsapevolezza superiore.
Domande da interrogazione
- Qual è la distinzione tra necessario, possibile e impossibile secondo la teoria di al-Farabi?
- Come si relaziona Dio con il concetto di necessario?
- Quali sono le implicazioni dell'idea che l'impossibile non esiste?
- Come Avicenna modifica la struttura cosmica di al-Farabi?
Al-Farabi distingue tra necessario, possibile e impossibile: il necessario esiste per forza e la sua essenza è l'esistenza stessa; il possibile può esistere o non esistere e diventa esistente grazie a un intervento esterno; l'impossibile non può esistere.
Dio è considerato il "necessario per sé", in cui essenza ed esistenza coincidono, rendendolo causa sui. Le creature, invece, sono "necessarie per altro", poiché diventano esistenti grazie all'intervento divino.
Se l'impossibile non esiste, l'onnipotenza divina è limitata, poiché nemmeno Dio può far sì che l'impossibile sia. Inoltre, il nostro mondo è il migliore dei mondi possibili, essendo l'unico possibile.
Avicenna introduce una modifica nella struttura cosmica: il secondo intelletto pensa Dio ed emana il terzo, ma pensa anche a se stesso in due modi, come necessario e come possibile, producendo rispettivamente l'anima e il corpo del primo cielo.