Concetti Chiave
- Il testo esplora la concezione di Dio come entità non percepibile dai sensi, influenzando la nostra comprensione della sua esistenza.
- Ockham critica l'idea di una causa prima creatrice, affermando che la fede e la ragione seguono percorsi distinti.
- La natura e gli eventi sono visti come contingenti, non legati a una necessità intrinseca, ma alla volontà libera di Dio.
- La concezione cristiana di Dio è in contrasto con quella islamica, vedendo Dio come assolutamente libero nella creazione.
- Il testo sottolinea l'idea che il nostro universo potrebbe essere solo uno tra milioni di universi possibili, creati da Dio.
Indice
La percezione di Dio
Il mondo come quello di oggi cioè un mondo in cui conosciamo a fondo ciò che si presenta in maniera evidente, chiara ai nostri sensi, l'esistenza di Dio non è però evidente, perché noi non percepiamo Dio in una base sensibile. Perché noi non lo tocchiamo, non lo percepiamo, non ne sentiamo l'odore. Quindi se l'esistenza di Dio non è evidente, la stessa concezione di Dio cambia. Fino a dove la nostra ragione finita riesce ad arrivare, cioè la nostra intelligenza, non solo non contraddice la verità di fede ma la conferma.
La causa prima dell'universo
Ockham fa molte obiezioni a questo tentativo di ragionamento perché se noi guardiamo alle vie di Tommaso ci accorgiamo che in realtà ciò a cui Tommaso arriva è la necessità di una causa prima dell'universo. Ockham non aveva niente da obiettare sulla necessità di una causa prima però che questa sia una causa creatrice, cioè in altre parole Dio, egli avrebbe dovuto creare l'universo ma questo non è contenuto nel concetto di causa, cioè al massimo una causa prima conservante che mantiene in vita l'universo. Ma che ci sia stato un atto creativo dal nulla questo è un passo esterno ad un ragionamento causale. Il fatto che il fuoco continua ad ardere mi spiega senz'altro che c'è una continua fonte di combustibile ovvero c'è una persona che continua a dare combustibile legna o carbone al fuoco nulla dice che l'omino è quello da cui è ha creato il fuoco, potrebbe essere ma non posso saperlo realmente. Quindi l'argomento ex causa preso atto che l'universo esiste e continuerà ad esistere ci costringe ad arrivare a questa idea cioè che la causa prima dell'universo è causa conservante cioè conserva l'esistenza dell'universo. Ogni passo è un passo ulteriore è un passo arbitrario cioè non giustificato, è già un atto di fede.
La fede e la ragione
Siamo già nel campo dell'unità di fede Ockham ci sta portando verso la conclusione che smentisce quel progetto scolastico. Lui dice che la fede segue una strada è la ragione un'altra. siccome noi conosciamo solo sensibile trarre conclusioni su un ente che non è terribile e appartiene ad un livello di trascendenza assoluta rispetto al nostro mondo. Potremmo supporre l'unicità di Dio, poiché è una caratteristica più probabile del suo contrario, ma non sappiamo il modo per attuare la ricerca dell'infinità di dio, è solo un opinione probabile dal punto di vista razionale. Quindi detto questo la visione di Dio è la visione di un entità del tutto separata dal nostro mondo. Dio appartiene a una dimensione della quale non possiamo sapere nulla quindi è un universo il nostro che non discende in maniera evidente da Dio.
La contingenza dell'universo
La fede ci dice che dio è il creatore, ma la ragione ci dice che questo è solo uno dei milioni di universi possibili, dio potrebbe aver creato l'universo in modo diverso. Quindi c'è una contingenza assoluta dell'universo, dove per contingenza si intende il contrario della necessità.
La regolarità della natura
Quando parliamo di dio con la ragione ci troviamo a parlarne in probabilità. Siamo esseri finiti noi conosciamo solo su base sensibile, su ciò che è evidente per noi. Io non sono in grado di segnalare i segnali che i miei sensi mi mandano, i miei sensi raccolgono segnali da un mondo che non ho creato io e che non posso comprendere. Siccome il mondo è evidente, e ciò che è evidente lo stabiliamo dal fatto che lo percepiamo coi nostri sensi, di dio ne possiamo affermare solo cose probabili. Vediamo accadere cose nella natura con regolarità, la regolarità è semplicemente un dato di fatto. Cioè la volontà di dio è assolutamente libera, che gli eventi naturali funzionino in un certo modo è una decisione divina che può cambiare da un istante all'altro. Quindi gli eventi naturali ripetitivi, la regolarità che noi notiamo vale solo per il passato.Le leggi di natura possono cambiare da un momento all'altro. Nulla ci dice che il futuro sarà come il passato, Dio resta un mistero insondabile, il resto dell'universo è consegnato a una dimensione dell'esistenza senza alcun vincolo di necessità, tutto ciò che esiste può non esistere o esistere in modo diverso.
La visione cristiana di Dio
Questa visione era in chiara contraddizione con la visione Islamica di Dio, l'universo sarebbe stato coeterno a Dio. Per i cristiani era in accettabile che Dio non sarebbe stato libero di creare l'universo, Dio non ha scelto di emanare l'universo, ma Deciso. Il mondo era sua creazione per emanazione. Quindi per i cristiani Dio era assolutamente libero, al contrario dell'emanazione islamica. Dio non può emanare azioni contradditorie, eccetto la contradditorietà logica, Dio può fare tutto.
Domande da interrogazione
- Qual è la posizione di Ockham riguardo alla causa prima dell'universo?
- Come si differenziano fede e ragione nella concezione di Dio secondo il testo?
- Qual è la visione di Dio rispetto all'universo secondo il testo?
- In che modo il testo descrive la regolarità degli eventi naturali?
- Come si confronta la visione cristiana di Dio con quella islamica secondo il testo?
Ockham riconosce la necessità di una causa prima dell'universo, ma contesta che questa debba essere una causa creatrice, cioè Dio. Egli sostiene che la causa prima potrebbe essere solo conservante, mantenendo l'universo in esistenza, senza implicare un atto creativo dal nulla.
La fede e la ragione seguono strade diverse; la fede afferma che Dio è il creatore, mentre la ragione suggerisce che l'universo potrebbe essere uno dei tanti possibili e che Dio potrebbe averlo creato diversamente. La ragione parla di Dio in termini di probabilità, non di certezze.
Dio è visto come un'entità separata dal nostro mondo, appartenente a una dimensione di cui non possiamo sapere nulla. L'universo non discende in maniera evidente da Dio, e la sua esistenza è considerata contingente, non necessaria.
La regolarità degli eventi naturali è vista come un dato di fatto, ma non garantisce che il futuro sarà come il passato. La volontà di Dio è libera e le leggi di natura possono cambiare in qualsiasi momento, rendendo Dio un mistero insondabile.
La visione cristiana di Dio è che Egli è assolutamente libero e ha deciso di creare l'universo, mentre la visione islamica suggerisce che l'universo è coeterno a Dio e che Dio non ha scelto di emanarlo, ma lo ha fatto per emanazione.