Concetti Chiave
- I filosofi medievali esploravano i limiti della ragione e della fede, cercando di dimostrare verità di fede come l'esistenza di Dio tramite la ragione.
- Le prove per l'esistenza di Dio si dividono in a priori, basate sul concetto stesso di Dio, e a posteriori, basate sull'osservazione del mondo.
- Anselmo d'Aosta propose sia una prova a priori, nota come prova ontologica, che una a posteriori, l'argomento dei gradi, per dimostrare razionalmente l'esistenza di Dio.
- La prova ontologica di Anselmo afferma che il concetto di un essere supremo implica la sua esistenza, ma fu criticata da filosofi come Guanilone e Kant per il passaggio dal piano logico a quello ontologico.
- L'argomento dei gradi sostiene che per ogni qualità deve esistere un grado assoluto che rappresenta la perfezione, identificato con Dio, ma Kant critica il salto dalla sfera terrena a quella trascendente.
Ragione e fede nel medioevo
I filosofi medievali si interrogarono su fin dove possiamo arrivare con la ragione e dove inizia lì’ambito della fede. Alcuni dicono che ci sono verità che possiamo dimostrare solo con la ragione e altri no, chiamati principi di fede. Altri ancora provarono a dimostrare alcune di queste verità di fede con la ragione, come l’esistenza di Dio, per convincere chi ancora non credesse alla fede cristiana che aveva quindi bisogno di una dimostrazione razionale perché non credeva per fede.
Prove dell'esistenza di Dio
Esistono due tipologie di prove per l’esistenza di Dio: a priori e a posteriori.
Le prove a priori(a prescindere da...) sono quelle che dimostrano l'esistenza di Dio a prescindere dall'osservazione del mondo che ci circonda, ovvero dimostrano Dio partendo dal concetto di Dio stesso senza fare riferimento al mondo.
Le prove a posteriori (a partire da...) dimostrano l'esistenza di Dio a partire dall'osservazione del mondo che ci circonda, ovvero dimostrano ciò che ci è più lontano ( Dio) partendo da ciò che ci è più vicino (mondo).
Anselmo dimostrerà razionalmente l’esistenza di Dio attraverso due prove, una a priori l’altra a posteriori.
Critiche al concetto di Dio
Anche chi non crede ha un concetto di ‘Dio’, inteso come «ciò di cui non si può pensare nulla di maggiore», ognuno ha l’idea di questo essere supremo. Se Dio non esistesse, ovvero se mancasse della qualità dell’esistenza, non sarebbe più ciò di cui non si può pensare nulla di maggiore, per cui deriva necessariamente l’idea dell’esistenza di Dio. Un suo contemporaneo, Guanilone, disse che Anselmo aveva fatto l’errore di passare dal piano logico a quello ontologico, perché pensare una cosa perfetta non significa che essa possa esistere. Anche Kant confuterà questa tesi facendo l’esempio dei 100 talleri, aggiungendo inoltre che se io li posseggo o non li posseggo il valore dei 100 talleri non cambia, in quanto l’esistenza o la non esistenza non aggiunge o toglie valore all’idea (non esiste collegamento tra piano del pensiero e piano della realtà). L’esistenza non è una qualità che incide sul valore delle cose.
per ogni qualità o valore esistono più gradi, dal positivo al negativo (più giusto,meno giusto), allora dovrà necessariamente esistere un grado assolto, ovvero la perfezione di ogni qualità (il più giusto). L’assoluto di ogni valore tra cui l’essere coincide con Dio, che è fuori dal mondo, è quindi un limite, un riferimento per giudicare ogni valore. Kant dirà che tutte le dimostrazioni razionali individuano Dio fuori dal mondo, facendo un salto dalla sfera terrena a quella trascendente.
Domande da interrogazione
- Qual è la distinzione tra le prove a priori e a posteriori per l'esistenza di Dio secondo Anselmo d'Aosta?
- Come Anselmo d'Aosta giustifica l'esistenza di Dio attraverso la prova ontologica?
- Quali critiche sono state mosse alla prova ontologica di Anselmo?
- In cosa consiste l'argomento dei gradi nella prova a posteriori di Anselmo?
Le prove a priori dimostrano l'esistenza di Dio partendo dal concetto di Dio stesso, senza riferimento al mondo, mentre le prove a posteriori partono dall'osservazione del mondo per dimostrare l'esistenza di Dio.
Anselmo sostiene che l'idea di Dio come «ciò di cui non si può pensare nulla di maggiore» implica necessariamente la sua esistenza, poiché se Dio non esistesse, non sarebbe più il massimo concepibile.
Guanilone e Kant hanno criticato la prova ontologica, sostenendo che il passaggio dal piano logico a quello ontologico è errato e che l'esistenza non è una qualità che aggiunge valore all'idea di un essere perfetto.
L'argomento dei gradi afferma che per ogni qualità esistono diversi gradi, e deve esistere un grado assoluto, la perfezione, che coincide con Dio, il quale è un riferimento per giudicare ogni valore.