Alicegi
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Concetti Chiave

  • Anselmo d'Aosta enfatizza la fede come base della comprensione, sostenendo che la ragione serve a confermare la fede stessa.
  • Esistono due tipi di prove per l'esistenza di Dio: a priori, basate sulla razionalità, e a posteriori, basate sull'esperienza sensibile.
  • La prova ontologica di Anselmo si fonda sull'idea che Dio è un ente di cui non si può pensare uno maggiore.
  • Anselmo distingue tra l'esistenza nell'intelletto e l'esistenza nella realtà, usando l'analogia di un pittore e il suo quadro.
  • La conclusione della prova ontologica è che Dio, esistendo nell'intelletto, deve esistere anche nella realtà per evitare una contraddizione logica.

Indice

  1. Fede e ragione secondo Anselmo
  2. Tipologie di prove dell'esistenza di Dio
  3. Prova ontologica di Anselmo

Fede e ragione secondo Anselmo

Secondo Anselmo bisogna essere fedeli e la ragione è solo un ulteriore strumento per confermare la mia fede "credo ut intelligam"

Tipologie di prove dell'esistenza di Dio

Le prove per l'esistenza di Dio si possono distinguere in:

    prove a priori, Quelle dimostrazioni sul piano della sola razionalità che non presuppongono l'esperienza sensibile

    • Prove a posteriori, che presuppongono l'esperienza sensibile e vengono dopo questa.

    (argomento dei gradi)

Prova ontologica di Anselmo

La prova a priori (ontologica)può essere divisa in vari passaggi:

    1. Dio è l'ente di cui non ne posso pensare uno maggiore (perfetto)

    2. Distinzione tra esistenza nell'intelletto ed esistenza nella realtà

    Anselmo fa l'esempio di un pittore che deve dipingere un quadro: inizialmente ha il quadro è nell'intelletto e non ancora in realtà; quando l'ha disegnato il quadro è sia nell'intelletto sia in realtà.

    3. Dio esiste nell'intelletto

    Anche lo stolto deve ammettere che Dio esiste nell'intelletto

    4. si suppone, per assurdo, che dio esista solo nell'intelletto

    5. se penso a Dio esistente nell'intelletto potrei dire: se esistesse anche in realtà avrebbe una qualità in più rispetto a quello pensato esistente nell'intelletto (la qualità positiva in più è l'esistenza). Ne deriverebbe quindi che Dio (ciò di cui non si può pensare il maggiore) è ciò di cui si può pensare il maggiore…

    6. Il punto 5 è contraddittorio

    7. Dio esiste anche nella realtà

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