Jessica93
Genius
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Concetti Chiave

  • Schopenhauer's work "Il mondo come volontà e rappresentazione" explores the world from two perspectives: intellectual representation (science) and will.
  • The concept that "the world is my representation" suggests that we perceive the world subjectively, influenced by individual perception.
  • Reality is viewed as a series of representations or phenomena, organized by the subject through space, time, and causality.
  • Schopenhauer simplifies Kant's twelve categories into one: causality, highlighting the interconnectedness of phenomena.
  • For Schopenhauer, scientific knowledge is merely appearance, contrasting with Kant's view of it as objective truth.
Schopenhauer

CHE COS’È IL MONDO?
Nel 1818 Schopenhauer pubblicò il suo capolavoro, “Il mondo come volontà e rappresentazione”, nel quale espose la sua visione del mondo, affermando l’esistenza da due prospettive: da un lato quella della rappresentazione intellettuale (la scienza) e dall’altro quella della volontà.
L’opera si apre con l’affermazione secondo cui "Il mondo è una mia rappresentazione", cioè puro apparire, sogno e illusione. Noi non conosciamo le cose in sé stesse, ma in rapporto a come ogni individuo le percepisce, in dipendenza dal soggetto.

Egli stesso afferma che "vediamo non il sole né la terra", ma conosciamo "l’occhio che vede il sole e la mano che sente il contatto con la terra". Dunque, tutto ciò che esiste è fenomeno è ciò che appare qualcosa di analogo che la mitologia indiana chiamava "velo di Maya", quel velo che, coprendo il volto delle cose, nasconde all’uomo la vera essenza del mondo.
Ma cosa ci mostra la rappresentazione? Un continuo fluire di immagini o di fenomeni. La realtà è dunque solo un insieme di rappresentazioni, di fenomeni e al soggetto spetta il compito di organizzarli.
Ciò gli è possibile, come aveva già detto Kant, attraverso le forme spazio-temporali della sensibilità e la categoria di causalità. Infatti attraverso le forme a priori di spazio e tempo organizziamo il materiale percettivo collocandolo in una dimensione spaziale e temporale e poi gli oggetti vengono ulteriormente coordinati dall’intelletto umano nell’ordine della causalità. Al contrario di Kant, che aveva riconosciuto dodici categorie, Schopenhauer le riduce a una sola, quella appunto della causalità. Ogni fenomeno è collegato all’altro da un nesso di causa-effetto. Così tutta la realtà ci appare come una trama di fenomeni tra loro connessi e subordinati.
La rappresentazione è il dominio del sapere scientifico, sapere che per Kant è assolutamente oggettivo e vero, cioè il solo sapere possibile, mentre per Schopenhauer è apparenza.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la visione del mondo di Schopenhauer esposta nel suo capolavoro?
  2. Schopenhauer, nel suo capolavoro "Il mondo come volontà e rappresentazione", descrive il mondo come una rappresentazione intellettuale e volontà, affermando che il mondo è una nostra rappresentazione, un'apparenza soggettiva.

  3. Come Schopenhauer differisce da Kant nella sua interpretazione delle categorie?
  4. Schopenhauer riduce le dodici categorie di Kant a una sola, quella della causalità, sostenendo che ogni fenomeno è collegato all'altro da un nesso di causa-effetto, mentre Kant riconosceva dodici categorie.

  5. Cosa rappresenta il "velo di Maya" nella filosofia di Schopenhauer?
  6. Il "velo di Maya" rappresenta l'illusione che copre la vera essenza del mondo, nascondendo all'uomo la realtà autentica e mostrando solo fenomeni e apparenze.

Domande e risposte

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