Concetti Chiave
- Uberto, filosofo del diritto, ha apportato contributi significativi alla filosofia analitica e al positivismo giuridico, esaminando critiche e fondamenti del pensiero di Dworkin.
- Il positivismo giuridico è visto come teoria che sostiene il diritto positivo, enfatizzando chiarezza e competenza, e storicamente si è manifestato attraverso la codificazione.
- La codificazione mira a ridurre incoerenze e antinomie, garantendo completezza e semplicità nella rintracciabilità delle norme giuridiche.
- Nel '900, si è osservata un'evoluzione verso forme di normazione policentriche, dove i codici non sono più il fulcro delle discipline giuridiche.
- Scarpelli evidenzia l'importanza dei principi e delle relazioni tra fonti normative, elemento essenziale per il giurista contemporaneo nell'interpretazione delle norme.
Filosofo del diritto italiano, nato nel 1924, scomparso nel 1993. Professore di filosofia del diritto.
Contributi nel campo della filosofia analitica, contributo fondamentale anche agli studi del positivismo giuridico. Libro del 1965 "cos'è il positivismo giuridico?"
Nel saggio, Uberto esamina una certa parabola storica del positivismo giuridico e il modo in cui esso si è tradotto in azione in alcuni ordinamenti giuridici e mette in luce alcuni aspetti critici della parabola e mette in luce come alcuni profili del pensiero di Dworkin abbiano un loro fondamento e siano rilevanti.
Pensiamo al positivismo giuridico inteso come teoria, un modo di porsi del giuspositivismo come teoria è quello di sostenere che il diritto che conta è il diritto positivo e deve presentare certi caratteri come la chiarezza e la competenza.
Legiferare per codici significa garantire al diritto il raggiungimento di taluni scopi, se si legifera per codici si riduce al minimo la possibilità dell'incoerenza, meno antinomie. All'interno di una certa materia c'è tutta la sua disciplina, si raggiunge l'obiettivo della completezza del sistema. Idea che sia più semplice rintracciare le norme giuridiche. C'è il modello culturale del giuspositivismo come teoria dietro all'idea di codificazione, c'è anche l'idea che il diritto sia emanazione non solo di un qualsiasi potere riconosciuto, ma di un potere che si è fatto stato moderno.
L'evoluzione degli ordinamenti giuridici ci consegnano la tesi che afferma che il 900 e il dopoguerra ci ha consegnato per il nostro ordinamento giuridico una parabola, il modo in cui i sistemi giuridici a livello di fonti, si propongono come diritto positivo, sistemi e ordinamenti giuridici, in maniera molto diversa da quella del modello culturale della codificazione.
C'è il codice civile, che è certamente fondamentale, ma ci sono anche altre forme di codificazione, esempio: codice del consumo, legislazione speciale, altre forme di codificazione e legislazione.
Se guardiamo alla parabola, dice Scarpelli, cita nel suo saggio un lavoro notevole di un professore di diritto privato, il quale già negli anni 70 parlava di età della decodificazione, per segnalare il fenomeno di policentrismo normativo. I codici sono alcuni tra le fonti, non sono più il centro della disciplina, ci sono tanti poli per ogni materia.
Se così stanno le cose, dice Uberto, allora dobbiamo guardare con attenzione agli standard normativi con cui nell'età della codificazione non si erano fatti adeguatamente i conti e oggi sono un punto essenziale di lavoro per un giurista, ovvero guardare ai principi, alla relazione tra le varie fonti di livello ordinario, alle fonti sovraordinate, alle relazioni tra le fonti e al loro coordinamento.
Guardare ai principi - concessione evidente da Bobbio- vuol dire guardare a delle modalità di argomentazione e interpretazione peculiari rispetto al modo in cui normalmente si guardava e si guarda all'interpretazione e all'applicazione degli standard normativi.
Domande da interrogazione
- Qual è il contributo principale di Uberto alla filosofia del diritto?
- Cosa significa legiferare per codici secondo il giuspositivismo?
- Come si è evoluto il modello di codificazione nel tempo?
- Qual è l'importanza dei principi nell'attuale contesto giuridico?
- Cosa intende Uberto con "età della decodificazione"?
Uberto ha dato un contributo fondamentale agli studi del positivismo giuridico, esaminando la parabola storica del positivismo giuridico e il suo impatto sugli ordinamenti giuridici.
Legiferare per codici significa garantire al diritto chiarezza, competenza e completezza, riducendo incoerenze e antinomie, e facilitando il rintracciamento delle norme giuridiche.
Nel tempo, il modello di codificazione si è evoluto verso un policentrismo normativo, con i codici che non sono più il centro della disciplina, ma una delle tante fonti normative.
I principi sono essenziali per l'interpretazione e l'applicazione degli standard normativi, richiedendo un'attenzione particolare alle relazioni tra le varie fonti e al loro coordinamento.
L'"età della decodificazione" si riferisce al fenomeno del policentrismo normativo, dove i codici non sono più il centro della disciplina, ma esistono molteplici poli normativi per ogni materia.