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Concetti Chiave

  • Popper's philosophy emphasizes falsificationism over verificationism, asserting that scientific theories are valid when they can be potentially falsified through experience.
  • He was significantly influenced by Einstein's theory of relativity, which shaped his views on the nature of scientific theories as conjectures rather than absolute truths.
  • Popper proposed the theory of the three worlds: World 1 (physical objects), World 2 (subjective experiences), and World 3 (objective scientific theories).
  • He criticized Marxism and psychoanalysis as pseudo-sciences due to their reliance on unfalsifiable hypotheses that evade disproof.
  • In politics, Popper advocated for gradual reformism, opposing violent revolution and emphasizing the preservation of freedom and democracy.

Indice

  1. Vita e opere di Popper
  2. Influenze e rivoluzione epistemologica
  3. Filosofia e falsificazionismo
  4. Scienza e falsificabilità
  5. Corroborazione e progresso scientifico
  6. Metafisica e critica alle pseudo-scienze
  7. Congetture e confutazioni
  8. Teoria dei tre mondi
  9. Democrazia e anti-totalitarismo

Vita e opere di Popper

Nasce a Vienna nel 1902. Studia filosofia, matematica e fisica; si laurea in filosofia, poi continua ad insegnare anche matematica e fisica.

Nel 1934 pubblica: “La logica della ricerca” in tedesco, successivamente in inglese con il nome di “La logica della scoperta scientifica”. Durante il periodo nazista si trasferisce in Nuova Zelanda, dove continuerà a scrivere. Dopo la guerra si stabilisce a Londra, morirà nel 1994.

Fino agli anni 50 si aveva l’idea che fosse Neopositivista DISSIDENTE: che facesse parte del neopositivismo, ma rimaneva dissidente.

Negli anni 60 si è iniziato a pensare che non fosse assolutamente neopositivista. Di recente si è avuta un’altra interpretazione: uno sfondo neopositivista c’è, nozioni e pensieri (lui ha vissuto proprio a Vienna dove nasce il Circolo di Vienna). Però si distanzia in particolare con il falsificazionismo, allargando le sue vedute. Venne in particolare influenzato dalla teoria sulla relatività di Einstein e dalla capacità che ha avuto di riuscire in modo creativo e intuitivo ad andare oltre al tracciato delle teorie dell’epoca.

Influenze e rivoluzione epistemologica

Einstein è stato per Popper proprio un punto di partenza. È possibile dire che la rivoluzione epistemologica di Popper rappresenti il riflesso filosofico della rivoluzione scientifica compiuta da Einstein nella fisica.

I tratti cha hanno maggiormente influito sul pensiero di Popper sono due:

- Einstein aveva formulato delle previsioni rischiose: le sue teorie non erano programmaticamente organizzate in vista di facili conferme (o “verificazioni”), ma difficili da dimostrare e giustificare.

- Le teorie scientifiche non sono verità assolute: sono semplici ipotesi, congetture, destinate a rimanere tali. Da qui nasceranno i principi fondamentali della filosofia di Popper: falsificazionismo e fallibilismo.

Filosofia e falsificazionismo

Non si rivolge soltanto alla teoria della conoscenza scientifica, ma alla teoria della conoscenza in generale.

Popper procede con una vera e propria riabilitazione generale della filosofia:

La filosofia per i neopositivisti ha senso, non è una scienza, serve a distinguere ciò che è sensato (la scienza) e ciò che non è sensato (la metafisica).

Per Popper la filosofia è necessaria ed ineliminabile:

- “Tutti gli uomini sono filosofi, perché in un modo o nell'altro, assumono un atteggiamento nei confronti della vita e della morte”.

Quindi la filosofia non si può cancellare, è necessaria: così come esistono problemi di fisica, di politica e di scienza, esistono anche problemi di filosofia, con delle domande che sono veri e propri problemi dell’essere umano collegati al senso della vita e della morte, della conoscenza e molti altri aspetti. La filosofia ha sempre a che fare con la conoscenza della realtà.

- “Ho sempre creduto che esistano problemi filosofici autentici, che non sono dei meri rompicapo originati dall’abuso del linguaggio”.

I problemi filosofici esistono di per sé non sono generati dall’incapacità del linguaggio di chiarire e precisare. La filosofia di Popper può essere suddivisa in: epistemologia e politica.

Alla base della filosofia di Popper c’è il il problema della distinzione tra scienza e pseudo scienza.

Scienza e falsificabilità

Il Neopositivismo diceva che una teoria è scientifica nel momento in cui si può verificare tramite l’esperienza.

Popper, al contrario, diceva che non è il verificazionismo che serve a rendere una teoria scientifica vera ma è il falsificazionismo. Popper dice di dover trovare un'ipotesi che falsifica quella teoria affinché sia vera. Il verificazionismo è quindi un’utopia.

Secondo Popper non si può verificare una teoria con il verificazionismo perché potrebbe esserci un'ipotesi che falsifica e quindi bisogna guardare prima il principio di falsificabilità: secondo cui una teoria è scientifica quando può essere falsificata attraverso l’esperienza.

Esempio: Tutti i cigni sono bianchi ma basta anche solo un cigno nero per affermare che quella non è una teoria scientifica. Fin quando noi vediamo solo cigni bianchi, possiamo dire che quella teoria è scientifica perché secondo il verificazionismo è così, ma basta un solo cigno che non sia bianco a smentire la teoria.

Popper dice che: “Un’asserzione o teoria è falsificabile se e solo se esiste almeno un falsificatore potenziale, almeno un possibile asserto di base che entri logicamente in conflitto con essa”.

Le asserzioni-base sono degli enunciati elementari che indicano l’esistenza di x e che possono essere controllate intersoggettivamente. Quindi una teoria è falsificabile se esiste almeno un falsificatore potenziale.

A questo punto nasce l’idea del fatto che la scienza è un’utopia perché non ha delle asserzioni- base; Popper è proprio il pensatore che distrugge la “palazzina fatta di mattoni” della scienza in quanto può essere verificata.

La scienza come un edificio costruito su palafitte

Popper, infatti, dice che la scienza è come un “edificio costruito su palafitte" perché basta un principio falsificatore per far crollare tutto.

La scienza per lui non è episteme, ovvero un sapere definitivo e certo; infatti, non ha a che fare con la verità ma con semplici congetture.

Quindi le asserzioni-base non sono oggettive ma soggettive perché scelte da scienziati di una determinata epoca storica e nell’epoca successiva quelle asserzioni di base vengono completamente stravolte e quindi la scienza è precaria: “la base empirica delle scienze oggettive non ha in sé nulla di assoluto. La scienza non posa su un solido strato di roccia. Non possiamo fare verificazionismo perché è un’utopia.

Popper fa una distinzione anche nelle asserzioni di base tra:

- logicamente possibili: servono per delineare il carattere empirico delle teorie quindi l’aspetto legato all’esperienza;

- effettivamente accettate: ovvero la base per controllare una teoria e servono per capire che ci sono delle possibilità logiche.

Assunti del falsificazionismo:

1- Una teoria non è scientifica solo perché riesco a trovare tante conferme per quella teoria. Una teoria non si può verificare con tante teorie perché ci sarà sempre qualcosa che ci sfugge.

2- Una teoria è scientifica solo se posso trovare un fatto negativo per confutarla.

Quindi le teorie non possono essere verificate ma possono essere corroborate.

Corroborazione e progresso scientifico

La corroborazione: è una teoria che supera il confronto con un’esperienza falsificante.

Esempio: Io ho una teoria A e una teoria B, le mette in falsificazionismo cioè vedo quale è più giusta. Quella che è maggiormente corroborata ovvero che supera il confronto con un’esperienza falsificante, ad esempio la A; vince rispetto alla teoria B perché è più corroborata.

La corroborazione non è un indice che ci dice che è una verità assoluta ma è come se fosse un mezzo per avvinarci alla verità.

L'approssimazione alla verità coincide con il progresso scientifico. Non esiste una legge necessaria di progresso ma almeno esiste un criterio generale.

Il problema della preferenza razionale tra teorie si articola in due sotto problemi:

1- Problema della preferenza tra teorie scientifiche e non.

2- Problema della preferenza tra teorie scientifiche diverse.

Per Popper, comunque, le teorie scientifiche sono preferibili perché possono essere sottoposte al metodo falsificazionista. Rimane quindi il problema della scelta tra 2 teorie scientifiche diverse che si risolve scegliendo la teoria scientifica più corroborata, ovvero più vicina alla verità.

È molto importante questo aspetto della corroborazione perché non si arriverà mai alla verità ma ci si può avvicinare sempre di più tramite il falsificazionismo.

Metafisica e critica alle pseudo-scienze

Il problema della metafisica

Si arriva quindi al problema della metafisica.

1- I neopositivisti dicevano che la metafisica non è una scienza e non ha senso perché non era verificabile

2- Popper dice che non è una scienza ma ha un senso e uno scopo “propulsivo” anche nei confronti della scienza

Quindi con Popper la metafisica viene un po' riabilitata rispetto ai positivisti.

La metafisica non è controllabile con l’esperienza ma è comunque criticabile e discutibile quindi ha senso.

Critica al marxismo e alla psicoanalisi

Popper critica sia il marxismo sia la psicoanalisi.

Infatti, lui parte dalla fisica, da Einstein che dice che è un potere esplicativo limitato e aperto ad eventuali smentite; quindi, si ha la possibilità di falsificare

Il marxismo e la psicoanalisi invece, sono delle dottrine omniesplicative ovvero che trovano sempre delle ipotesi di salvataggio.

Per lui sono delle pseudo-scienze perché ogni volta che si vanno a falsificare poi c’è sempre un’ipotesi di salvataggio e quindi Popper dice che non sono delle scienze.

Congetture e confutazioni

Un altro aspetto importante è che “non c’è alcun metodo per scoprire una teoria scientifica” cioè una teoria scientifica non è una verità ma è:

- Una congettura “audace”.

- Un'intuizione “creativa”.

Quindi sostanzialmente noi dobbiamo partire da un procedimento per congetture e confutazioni (prove ed errori), noi dobbiamo pensare che la scienza è quello che è proprio per i problemi che ci sono stati.

Ci sono 3 procedure:

- Si parte da un problema quindi si inciampa in un errore che va capito e quindi bisogna fare

- Ipotesi per cercare di risolverlo

- Prove, si impara dall’errore per far sì che il problema venga risolto

Fare scienza significa imparare dagli errori e andare avanti. Popper contro l’induzione

Popper proprio per tutto questo è contro l’induzione.

Induzione intesa come un procedimento che va dal particolare al generale. Per Popper l’induzione non esiste perché per quante possano essere le osservazioni singolari, queste non potranno mai produrre teorie universali.

Lui parte da una concezione deduttivistica: le teorie nascono dalle teorie e dalla teoria passo ai fatti falsificando e poi arrivo alla teoria.

Popper è anche contro l’osservazionismo.

Lo scienziato non può osservare la natura senza avere già delle congetture/ipotesi perché la mente non è una tabula rasa ma è un “faro” che illumina l’esperienza.

L’osservazione è carica di teoria, si parte sempre con delle aspettative.

Teoria dei tre mondi

Altra teoria importante per quanto riguarda Popper è la teoria dei 3 mondi:

Mondo 1: cose, oggetti fisici e fatti naturali.

Mondo 2: esperienze soggettive.

Mondo 3: teorie scientifiche che sono avulse dalle esperienze soggettive perché sono proprio trascendenti. Queste teorie scientifiche vanno oltre l’esperienza soggettiva e li stanno.

Un altro aspetto interessante è il rapporto tra mente e corpo.

Lui sostiene che questo è il problema filosofico più difficile che non si può risolvere in modo materialistico.

Riprendendo Cartesio lui dice parla di dualismo interazionistico perché ci sono 2 stati distinti: la mente e il corpo che però interagiscono tra di loro.

Lui è contrario al determinismo perché dice, prendendo come riferimento nuvole e orologi che: Le nuvole: sono imprevedibili

Gli orologi: sono prevedibili, perché sono fermi.

Non si può assolutamente dire, dunque, che le nuvole sono orologi.

Popper, dice, è contro il determinismo poiché questo, sostenendo che tutti gli eventi sono predeterminati distrugge ogni idea di creatività, ne segue che l’indeterminismo è un prerequisito fondamentale e necessario per ogni dottrina della libertà.

Per Popper la libertà è un “controllo plastico” del comportamento attraverso la razionalità critica.

L’uomo è, infatti, in gradi di controllare il proprio comportamento attraverso la razionalità critica. Più nello specifico attraverso prove ed errori, quindi se si fanno degli errori ci si alza e si riprova sempre attraverso la razionalità critica ovvero capendo gli errori.

Le opere principali sono:

- “La miseria dello stoicismo” (1944-1945).

- “La società aperta e i suoi nemici” (1945).

Popper è vissuto in tutto l’arco del Novecento due conflitti mondiali, l’epoca del comunismo, diverse situazioni complesse.

Critica allo storicismo

- Con il termine Storicismo Popper allude a tutte quelle filosofie che hanno preteso di cogliere un senso globale e oggettivo della storia, una sorta di destino cui gli individui dovrebbero uniformarsi accettando la direzione di marcia della società in tal mondo svelata e profetizzata.

- Lo storicismo per Popper è una “velenosa malattia intellettuale del nostro tempo”, che definisce filosofia “oracolare”. Critica, infatti, lo storicismo oracolare o totalitario. Non esiste secondo Popper, un senso della storia precostituito rispetto alle interpretazioni e alle decisioni umane: La storia assume il senso che gli uomini le danno.

- Dello Storicismo Popper rifiuta anche la pretesa olistica: il voler parlare ad ogni costo della

storia nella sua totalità, Se desideriamo studiare qualcosa, siamo costretti a sceglierne solo

alcuni aspetti. La descrizione è sempre necessariamente selettiva.

- L'errore maggiore, secondo Popper, è quello di far confusione tra leggi e tendenze.

Lo storicismo, fondandosi su alcune tendenze della società, si crede di poter predire il futuro: impossibile.

Esso dimentica che una previsione, per essere veramente scientifica, deve basarsi su una legge e non su una tendenza. Quest'ultima, infatti, può perdurare per centinaia di anni, ma può anche cambiare in brevissimo tempo.

- Popper ritiene che nello storicismo si trovi sempre un'utopia totalitaria che produce sofferenza per gli uomini.

Il sogno utopistico di una società perfetta tende a produrre fanatismo e violenza, a generare dispotismo e sofferenza.

L'utopia avrà la tendenza a imporre agli altri, anche con la forza, il suo progetto di società.

Democrazia e anti-totalitarismo

La teoria della democrazia

Mette in risalto l’antitesi tra società chiusa e società aperta e approfondisce i concetti di totalitarismo e democrazia.

Popper si focalizza sul grande contrasto tra una società organizzata secondo norme rigide di comportamento e una società fondata sulla salvaguardia della libertà dei suoi membri (aperta la critica razionale e alle proposte di riforma).

L'anti-totalitarismo di Popper mette come principio la dottrina della democrazia: governo del popolo, della maggioranza; non si può arrivare ad avere una società perfetta.

Popper si dichiara assolutamente contrario all'uso della violenza, secondo lui è lecito ricorrere ad essa soltanto allo scopo di abbattere la tirannide.

Al metodo rivoluzionario contrappone la cosiddetta tecnologia sociale a spizzico, che prevede interventi limitati e graduali.

Secondo lui questo metodo è superiore a quello rivoluzionario, poiché:

- Dà modo a ogni cittadino di abituarsi ai cambiamenti

- Evita di promettere paradisi.

- Non pone fini assoluti.

- Procede per via sperimentale.

- Riesce a dominare meglio i mutamenti sociali.

- È in grado di mantenere la libertà.

Agli occhi di molti studiosi, in particolare marxisti, questa metodologia appare conservatrice. Le critiche non sono attendibili. Poiché i Popper ritiene che la realtà non vada accettata così com'è, ma debba essere incessantemente mutata. Inoltre, non pone limiti all'azione riformatrice. L'unico valore veramente da conservare, secondo Popper, è la libertà e la democrazia.

Domande da interrogazione

  1. Quando e dove è nato Popper?
  2. Popper è nato a Vienna nel 1902.

  3. Quali sono le principali influenze di Popper?
  4. Popper è stato influenzato principalmente dalla teoria della relatività di Einstein e dalla capacità di andare oltre le teorie dell'epoca.

  5. Qual è la critica di Popper nei confronti del marxismo e della psicoanalisi?
  6. Popper critica sia il marxismo che la psicoanalisi, definendoli pseudo-scienze perché trovano sempre delle ipotesi di salvataggio quando vengono falsificate.

  7. Qual è il concetto di falsificazionismo di Popper?
  8. Secondo Popper, una teoria scientifica è vera se può essere falsificata attraverso l'esperienza, non attraverso la verifica.

  9. Qual è la posizione di Popper sulla metafisica?
  10. Popper ritiene che la metafisica non sia una scienza, ma abbia un senso e uno scopo propulsivo anche nei confronti della scienza.

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