Concetti Chiave
- Karl Jaspers, nato nel 1883, è stato un filosofo e psicopatologo tedesco, noto per il suo lavoro sulla psicologia dei malati terminali.
- La sua filosofia dell'esistenza si concentra sull'idea che l'esistenza è un'esperienza nel mondo, legata a una situazione di fatto specifica.
- Jaspers esplora l'idea che il mondo non può essere compreso nella sua totalità, ma solo attraverso prospettive individuali e soggettive.
- La scelta esistenziale, secondo Jaspers, è l'accettazione della propria situazione di fatto, senza alternative, rappresentando una libertà originaria.
- Le situazioni-limite, come la morte e il peccato, rivelano la trascendenza del mondo, portando l'uomo a confrontarsi con l'assoluto.
Indice
Biografia di Karl Jaspers
Karl Jaspers è nato nel 1883 a Oldenburg, si laurea in medicina. E’ un filosofo cattolico sposato con una donna ebrea. Egli si dedica in un primo tempo alla psicologia e nel 1913 diviene Psicopatologo, occupandosi dei malati terminali.
Concetto di esistenza
Il tratto caratteristico dell’esistenza è che è esistenza nel mondo, legata a una situazione di fatto che la caratterizza in modo specifico. L’esistenza è ricerca dell’essere e una prima forma di questa ricerca consiste nel considerare se stessi come un “esserci” (dasein), cioè come un elemento del mondo. La ricerca dell’essere è orientamento nel mondo, e non può essere ritenuto come conoscenza definitiva. Essa non è e non può valere come conoscenza del mondo.
Libertà e scelta
Io posso certamente costruirmi l’immagine totale del mondo e ritenerla il mondo stesso, ma quest’immagine non sarà mai il mondo: sarà piuttosto un cosmo, un singolo e particolare punto di vista. E questo segna a rottura del mondo come unità e totalità. Il mondo si rompe nella molteplicità delle prospettive. Io sono la mia stessa visione del mondo. La scelta di me stesso è libertà originaria; l’io che sceglie è la sua stessa situazione del mondo, situazione storicamente determinata, questo significa che la scelta non può scegliere se non ciò che è già stato scelto e costituito in una situazione di fatto:
«La scelta non è un confrontare ma è il riconoscimento e l’accettazione di quell’unica possibilità che è implicita nella situazione di fatto che costituisce il mio io.»
L’unica scelta è quella che accetta incondizionatamente la situazione di fatto a cui si appartiene. Il non accettare queste situazioni per Jaspers significa tradire.
Trascendenza e situazioni-limite
L’esistenza appare a Jaspers come una radicale impossibilità di scegliere. L’essere come trascendenza non può ottenere nella ricerca umana altra manifestazione se non appunto l’impossibilità di raggiungerlo. L‘essere si rivela come necessità assoluta e radicale. Il modo in cui la trascendenza viene sperimentata è la cifra. Quindi la trascendenza si rivela nelle situazioni-limite, situazioni immutabili, definitive e incomprensibili nelle quali l’uomo si trova davanti a un muro. Trovarsi davanti a queste situazioni significa non poter non: non poter non subire, non poter non morire, non poter non peccare. Il segno più certo della trascendenza è lo scacco che l’uomo subisce nel tentativo di superarle o di comprenderle.
L’uomo fin quando non si trova di fronte a grandi cifre non può cogliere l’assoluto. Nel momento in cui si trova di fronte a delle situazioni gravi o cade in una profonda angoscia o ha uno scacco e coglie l’assoluto (si consola nel pensiero di Dio) Lo scacco ci fa cogliere il trascendentale e ci fa riscattare la nostra esistenza.
Domande da interrogazione
- Qual è il tratto caratteristico dell'esistenza secondo Karl Jaspers?
- Come Jaspers descrive la ricerca dell'essere?
- Cosa significa per Jaspers la scelta di se stessi?
- Come si manifesta la trascendenza secondo Jaspers?
Secondo Jaspers, il tratto caratteristico dell'esistenza è che essa è un'esistenza nel mondo, legata a una situazione di fatto che la caratterizza in modo specifico.
Jaspers descrive la ricerca dell'essere come un orientamento nel mondo, che non può essere considerato come conoscenza definitiva del mondo.
Per Jaspers, la scelta di se stessi è una libertà originaria, ma è limitata dalla situazione storicamente determinata in cui ci si trova, e consiste nell'accettazione incondizionata della situazione di fatto.
La trascendenza si manifesta nelle situazioni-limite, che sono immutabili e incomprensibili, e si rivela attraverso lo scacco che l'uomo subisce nel tentativo di superarle o comprenderle.