Concetti Chiave
- Popper critica lo storicismo per la sua pretesa di individuare un senso oggettivo e prestabilito della storia, rifiutando l'idea che la storia abbia una direzione necessaria indipendente dalle decisioni umane.
- Lo storicismo è respinto da Popper anche per la sua tendenza a confondere leggi e tendenze, sostenendo che solo le leggi scientifiche possono offrire previsioni affidabili sul futuro.
- Popper distingue tra società chiusa, caratterizzata da norme rigide e imposizioni, e società aperta, che tutela la libertà dei cittadini attraverso istituzioni democratiche capaci di autocorreggersi.
- La democrazia popperiana si oppone all'atteggiamento rivoluzionario, preferendo un approccio riformista e graduale attraverso la tecnologia sociale "a spizzico" per preservare la libertà.
- Il metodo popperiano in politica valorizza la libertà dei cittadini e la democrazia, parallelo al metodo critico della scienza, senza promesse di paradisi o fini assoluti.
Critica allo storicismo
Popper è anti-storicista in quanto è in disaccordo con gli storicisti che pretendono di cogliere un senso oggettivo della storia, un destino al quale l’uomo deve uniformarsi, accettando la direzione necessaria presa da essa. Secondo Popper, infatti, non esiste un senso della storia precostituito rispetto alle decisioni umane, poiché la storia assume il senso che le dà l’uomo. Dello storicismo rifiuta anche la pretesa olistica di parlare della storia nella sua totalità e la confusione tra leggi e tendenze (fondandosi su alcune tendenze della società, crede di poter predire il futuro delle vicende umane, mentre una previsione, per essere scientifica, deve basarsi su leggi, non tendenze). Infatti, nello storicismo alberga sempre un’utopia totalitaria che provoca sofferenza agli uomini (Lenin).
Valori democratici e società aperta
Popper si fa, quindi, portatore di valori democratici e distingue tra società chiusa e società aperta: la prima è organizzata secondo rigide norme di comportamento imposte, a volte con la violenza, agli individui (Eraclito, Platone, Hegel, Marx), mentre la seconda è fondata sulla tutela delle libertà dei cittadini attraverso istituzioni democratiche che possono autocorreggersi (differenza con la tirannide=governanti incapaci possono essere sostituiti pacificamente). La democrazia popperiana si accompagna ad una critica dell’atteggiamento rivoluzionario (che genera necessariamente violenza per purificare la società) e un’esaltazione del metodo riformista della tecnologia sociale “a spizzico” che procede per interventi limitati e graduali (evita di promettere paradisi, non pone fini assoluti, procede per via sperimentale correggibile e può mantenere la libertà). L’unico valore conservabile della politica Popperiana è il metodo della libertà dei cittadini e della democrazia, analogo al metodo critico della scienza.
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