Mongo95
Ominide
1 min. di lettura
Vota 4 / 5

Concetti Chiave

  • Pareyson sostiene che il male non è una mancanza di bene o di essere, sfidando la tradizione filosofica.
  • Contrariamente all'idealismo hegeliano, il male non è un momento dell'essere divino da superare in una positività totale.
  • Pareyson rifiuta l'idea che il male sia una necessità naturale o un prodotto dell'ambiente, come suggerisce il positivismo evoluzionistico.
  • Si avvale delle critiche di Dostoevskij, che ironizzano sull'ottimismo della dialettica hegeliana nel dialogo tra Ivan Karamazov e il diavolo.
  • Il male è visto come 'utile e necessario' con un'ironia verso Hegel, dove ogni distinzione tra bene e male svanisce nell'indifferenza.

Contro l'idealismo hegeliano

Per comprendere la posizione di Pareyson sul concetto di male sono necessarie alcune precisazioni. Per Pareyson il male, e ciò in contrasto con tanta tradizione filosofica, non è assenza o mancanza di bene, non è assenza o mancanza di essere. Non è cioè una dimensione deficitaria sul piano ontologico o su quello del bene.
Contro l’idealismo hegeliano, il male non è un momento dell’essere divino, destinato ad essere tolto e superato in una positività finale totale.
Il male non è un’imperfezione necessaria o necessariamente inerente alla natura dell’uomo, che è un essere finito, come pensa il positivismo evoluzionistico, cioè che il male è un prodotto dell’ambiente.
Nel rifiutare queste concezioni Pareyson utilizza soprattutto le bordate di Dostoevskij, che ad esempio mette alla berlina l’ottimismo della dialettica hegeliana, soprattutto nel dialogo tra Ivan Karamazov e il diavolo, facendo recitare a quest’ultimo la parte di un servo malvagio per necessità e a suo malgrado animato da buoni propositi.

Il male dunque è utile e necessario, in ironia nei confronti di Hegel, il diavolo come servo zelante cattivo solo se per senso del dolore e spirito di servizio, in realtà teso a modo suo alla realizzazione del bene, ogni distinzione tra bene e male svanirebbe nell’indifferenza. Questo è l’esito ultimo della dialettica della necessità.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community