Concetti Chiave
- Il male non può essere ridotto a una semplice influenza ambientale, poiché ciò negherebbe la realtà del male stesso e offenderei la dignità umana basata su libertà e responsabilità.
- Rispettare la dignità umana significa riconoscere la libertà e la responsabilità di ogni individuo, evitando di scusare il male come mero prodotto dell'ambiente sociale.
- Pareyson mette in guardia contro il "perdonismo", che cerca scuse per il colpevole, minando la vera essenza del perdono cristiano.
- Il perdono dovrebbe riconoscere il criminale come delinquente e sventurato, degno di compassione non per i suoi atti, ma per le conseguenze di infelicità causate.
- Esiste un vincolo di colpa universale che ci unisce, suggerendo che nessuno è realmente innocente e che avremmo potuto agire peggio nelle stesse circostanze.
Libertà e responsabilità
Per quanto riguarda il male come imperfezione necessaria, non può invece essere indotto da un semplice frutto dell’influenza dell’ambiente sociale in cui vive il colpevole. Sostenere ciò significa negare la realtà del male. Ma soprattutto si offenderebbe la dignità dell’uomo che consiste nella sua libertà e responsabilità. Ciò non è affatto un atto di amore verso l’umanità ma un segno di disprezzo. Se si ama davvero l’uomo bisogna sempre tener ferma la sua dignità e la sua libertà, che diventa corrispondentemente responsabilità.
Ciò non è affatto un atto di amore verso l’umanità ma un segno di disprezzo. Se si ama davvero l’uomo bisogna sempre tener ferma la sua dignità e la sua libertà, che diventa corrispondentemente responsabilità. Pareyson sottolinea anche che occorre evitare il fraintendimento del perdono cristiano. Esso non è cercare delle scuse o delle attenuanti per il colpevole, che è deleterio “perdonismo”. Piuttosto consiste nel considerare il criminale delinquente e sventurato al tempo tesso, e sventurato perché appunto delinquente. Meritevole della nostra compassione non per quel che ha fatto ma per il destino di infelicità che ha attirato su di sé e sugli altri. È meritevole della nostra solidarietà per il vincolo originario che ci lega tutti insieme nella colpa, il riconoscimento che nessuno di noi è innocente, perché tutti siamo colpevoli peccatori come lui. Forse addirittura al suo posto ci saremmo comportati anche peggio. Onnicolpevolezza universale.