REBECCA.CIOMMO
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Concetti Chiave

  • Nella fase illuminista del pensiero di Nietzsche, "Umano troppo umano" rappresenta una rottura con l'influenza di Richard Wagner, segnando una critica alla visione cristiana presente nell'opera "Parsifal".
  • Nietzsche critica la religiosità giudaico-cristiana, preferendo l'aspetto trascendente dell'ebraismo senza abbracciare l'antisemitismo, mentre sviluppa un profondo anti-cristianesimo.
  • Il concetto di prospettivismo di Nietzsche afferma che non esistono fatti oggettivi, ma solo interpretazioni, influenzando anche visioni scientifiche come il principio di indeterminazione di Heisenberg.
  • In "Umano troppo umano", Nietzsche dedica un tributo a Voltaire, enfatizzando l'uso illuminista della ragione per criticare istituzioni e valori morali considerati maschere di egoismo.
  • Il pensiero di Nietzsche è influenzato da Schopenhauer, condividendo l'idea che le relazioni umane sono guidate da egoismo e sopravvivenza, con la morale come copertura di pulsioni primarie.

Indice

  1. La fase illuminista di Nietzsche
  2. Rottura con Wagner
  3. Critica al cristianesimo
  4. Prospettivismo e oggettività
  5. Influenza di Schopenhauer

La fase illuminista di Nietzsche

Dopo gli scritti contro lo stoicismo, comincia la cosiddetta fase illuminista del pensiero filosofico nietzschiano, questo coincide con la scrittura di un testo che ha un titolo emblematico: ‘’Umano troppo umano, un libro per spiriti liberi’’. Umano troppo umano suona un po’ come una locuzione aforistica, come un motto.

Rottura con Wagner

L’uomo troppo umano deve accettarsi come tale, questo vedremo che sarà l’annuncio del Zarathustra.

Questo testo segna la rottura con una personalità molto influente nella formazione culturale di Nietzsche che è Richard Wagner, compositore tedesco della ‘’tetralogia del Ring’’ in cui Nietzsche aveva esaltato il rinnovamento dello spirito tragico nell’epoca moderna cioè secondo lui l’opera lirica di Wagner era la riedificazione della tragedia antica poiché Wagner aveva una visione totalizzante dell’opera lirica, del melodramma, secondo lui bisognava arrivare ad una fusione di parola, musica e messa in scena attraverso la costruzione di un teatro molto sofisticato in senso architettonico che era quello di Bayreuth – dove appunto si teneva il festival del teatro wagneriano – la cavea all’interno della quale si trovava l’orchestra non era visibile allo spettatore che era in una posizione rialzata rispetto appunto all’orchestra e anzi l’orchestra si trovava in un punto centrale di questa struttura teatrale chiama da Wagner ‘’il golfo mistico’’, all’interno di questa struttura era come se la musica esalasse dal basso verso l’alto e coinvolgesse in una maniera totalizzante gli spettatori. L’opera totale wagneriana per Nietzsche, fino a quando si è occupato del paganesimo germanico, riedificava lo spirito dionisiaco cioè la vittoria dell’impulso, dell’istinto, dell’irrazionalità, dell’accettazione della vita, invece ad un certo punto, successivamente alla tetralogia del ring, un’opera di Wagner che si chiama ‘’il Parsifal’’ fu rifiutata da Nietzsche che la aveva salutata come un ritorno alla moralità di tipo cristiano.

Critica al cristianesimo

Parsifal è un cavaliere della tavola rotonda che ricerca il sacro Graal e quindi c’è un discorso di un viaggio per la ricerca di un senso religioso ma anche una ricerca all’interno di se stessi in un cammino di conversione interiore che poi è fatto di pentimento, di apertura verso la redenzione salvifica dal cristo. Tutto questo a Nietzsche non piaceva, del suo anticristianesimo possiamo anticiparne i connotati: una delle ultime opere di Nietzsche si intitolerà ‘’l’anticristo’’ dove il cristianesimo verrà condannato come la morale più decadente che ha distrutto lo spirito dionisiaco. Nonostante lui si firmasse ‘’Dionisio crocifisso’’ e nonostante le sue opere – lo venderemo leggendo i testi – tornano sempre immagini collegate al mondo della Bibbia, Nietzsche aveva un profondo disprezzo per tutta quella che è la religiosità giudaico-cristiana anzi apprezzava molto di più la componente di totale trascendenza del divino che c’è nell’ebraismo ma non sicuramente la commistione salvifica dell’uomo-dio nella concezione cristiana. Resta comunque che non c’è nessuna traccia di antisemitismo in Nietzsche che non sia semplicemente il rifiuto religioso della comunità ebraica e c’è un profondo anti-cristianesimo perché è stata la religione che ha dato l’input alla formazione della coscienza occidentale.

Prospettivismo e oggettività

La critica al concetto di oggettività che c’è all’interno di ‘’Umano troppo umano’’ è la famosa svolta illuminista di Nietzsche e cioè la scelta del cosiddetto prospettivismo. Frase famosa di Nietzsche a proposito è appunto ‘’non esistono fatti ma solo interpretazioni di fatti’’. Quando Nietzsche parla di interpretazione dei fatti lo fa in chiave profetica o anticipatoria – il dibattito critico è molto intenso -. Interpretare per Nietzsche significa che: come l’osservatore davanti ad un fenomeno scientifico influenza tale fenomeno nel momento in cui decide di osservarlo, così la relazione tra soggetto e oggetto è sempre filtrata e come tale subisce per forza una forma di influenza da parte del soggetto. Le visioni scientifiche – come il principio di indeterminazione di Heisenberg - che vedono nell’osservatore colui che altera lo stato di un fenomeno fisico sono influenzate da questo pensiero di Nietzsche. L’oggettività non è qualcosa che può fare tutt’uno con la conoscenza umana, poiché quest’ultima è sempre una modalità di approccio a qualcosa che lo influenza. Dedica a Voltaire ‘’Umano troppo umano’’ perché recupera quell’idea illuminista dell’uso della ragione come critica alle istituzioni, al reale. Per esempio fa una dimostrazione di come la morale non sia altro che copertura di quelle che sono le nostre pulsioni nelle relazioni con gli altri che sono sempre intrise di una profonda dose di egoismo e che noi mascheriamo dietro concetti valoriali come la giustizia e l’eguaglianza. Parlerà addirittura di una chimica dei risentimenti che c’è dietro alle leggi morali.

Influenza di Schopenhauer

Da qui possiamo ricavare che uno degli ispiratori del pensiero nietzschiano è Schopenhauer, infatti anche egli interpretava le relazioni degli uomini come connotate da una dose di forte egoismo e spirito di sopravvivenza che vengono modo represse a favore di una concettualizzazione che però è soltanto un intellettualizzazione cioè una costruzione idealizzata di una reale esigenza, cioè sopravvivere. È per questo che di fronte al pericolo dell’altro noi ci adattiamo a darci delle regole che però vengono connotate in una visione idealizzata e Schopenhauer appunto parlava di giustizia sociale, di ideali di uguaglianza come mascheramento della pulsione egoistica di sopravvivenza e anche Nietzsche recupera lo stesso concetto come dinamica di una chimica dei sentimenti che non è altro che l’insieme di desideri e pulsioni che noi avremmo ma che comporta poi lo scontro con quello che poi Freud chiamerà il ‘’principio di realtà’’ cioè la realtà, l’esistenza degli altri e che connotiamo in comportamenti altruistici dicendo che gli uomini devono trovare un’intesa tra loro, un collegamento, basato per esempio sul concetto di essere stati tutti creati dallo stesso dio, che siamo tutti uguali per nascita, tutta la prosopopea dell’ideale libertario. Ci diamo delle regole solo perché dobbiamo a nostra volta sopravvivere.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del titolo "Umano troppo umano" nel contesto del pensiero di Nietzsche?
  2. Il titolo "Umano troppo umano" rappresenta l'accettazione della condizione umana e segna l'inizio della fase illuminista del pensiero di Nietzsche, caratterizzata da una critica alla morale tradizionale e un approccio prospettivista.

  3. Come si manifesta la rottura di Nietzsche con Richard Wagner?
  4. La rottura con Wagner avviene quando Nietzsche rifiuta l'opera "Parsifal", vedendola come un ritorno alla moralità cristiana, in contrasto con lo spirito dionisiaco che aveva precedentemente apprezzato nelle opere di Wagner.

  5. In che modo Nietzsche critica il concetto di oggettività?
  6. Nietzsche critica l'oggettività attraverso il prospettivismo, affermando che non esistono fatti ma solo interpretazioni, influenzando così la relazione tra soggetto e oggetto.

  7. Qual è il ruolo di Voltaire nel pensiero di Nietzsche?
  8. Nietzsche dedica "Umano troppo umano" a Voltaire, riconoscendo in lui l'ispirazione per l'uso della ragione come critica alle istituzioni e alla realtà, in linea con l'illuminismo.

  9. Come si collega il pensiero di Nietzsche a quello di Schopenhauer?
  10. Nietzsche riprende da Schopenhauer l'idea che le relazioni umane siano guidate da egoismo e spirito di sopravvivenza, mascherati da concetti morali come giustizia e uguaglianza.

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