Concetti Chiave
- Nietzsche critica l'epoca positivista per la sua fede cieca nel progresso e nella scienza, individuando una crisi dei valori occidentali che affonda le radici nel mondo greco.
- Utilizza la metafora del cammello per rappresentare chi accetta passivamente il peso delle tradizioni e delle credenze, proponendo la filologia come mezzo per comprendere il presente attraverso il passato.
- Contrappone due principi della civiltà greca, l'apollineo e il dionisiaco, simboli rispettivamente dell'ordine e del caos, presenti anche nella natura umana.
- La civiltà greca raggiunge l'armonia accettando il caos, con l'ordine che emerge come necessità per affrontare l'esistenza tragica e caotica.
- La tragedia greca unisce apollineo e dionisiaco, permettendo la catarsi attraverso l'arte, che trasforma il disordine in esperienza estetica e comprensione.
Indice
Nietzsche e la crisi del positivismo
Nietzsche coglie la tragicità della condizione umana ottocentesca, l’epoca del Positivismo, dell’esaltata fede nel progresso e nella scienza, tuttavia, il filosofo individua l’inconsistenza di questi valori, la crisi e la decadenza della civiltà occidentale, a questo proposito comprende che le cause siano un qualcosa di molto remoto e decide di indagare dalle radici, ovvero partendo dal mondo greco.
Il cammello e la ricerca della verità
La prima fase è simboleggiata dal cammello, mansueto e paziente, che trasporta il suo carico nel deserto. Indica colui che è fedele alle tradizioni e accetta acriticamente le credenze e i valori della propria epoca. Nietzsche si carica, come il cammello, del peso del passato e, utilizza la filologia come strumento di ricerca della verità e comprensione del presente. Infatti, lo studio del passato non deve essere fine a se stesso, bensì finalizzato alla comprensione del presente.
La visione ribaltata del mondo classico
Nietzsche ha una visione ribaltata del mondo classico: concepisce la Grecia non come un modello di ordine e perfezione, ma come un teatro tragico, espressione di caos e vitalità. Nietzsche indaga il pessimismo di fondo della Grecia, la cui manifestazione è la nascita della tragedia.
Apollineo e dionisiaco nella civiltà greca
Il filosofo individua due principi contrapposti alla base della civiltà greca, ma in realtà presenti in ogni uomo: l’apollineo e il dionisiaco.
L’apollineo è l’emblema della misura, dell’ordine, dell’armonia, esprime la razionalità, infatti, Apollo era il dio della luce, dell’equilibrio e il protettore delle arti.
Il dionisiaco, è emblema del caos, della vitalità, incarna le incontrollabili passioni umane, infatti, Dionisio è il dio del vino, dell’ebbrezza, della sensualità e del disordine, che si svincola dalle convenzioni sociali.
I greci avvertivano profondamente la tragicità dell’esistenza e il disordine dell’universo: la realtà esterna e interna è caos perciò l’uomo avverte la necessità di ordinarla e di avere dei punti di riferimento. Perciò, l’ordine è una manifestazione del caos: in altre parole, l’equilibrio deriva dal disordine: l’armonia e l’ordine della civiltà classica non sono caratteri originari, bensì derivano dalla necessità di sopportare un’esistenza caotica, una condizione tragica, l’impossibilità di comprendere pienamente la realtà. Tuttavia, se i Greci sono riusciti a raggiungere l’armonia è stato grazie alla percezione e all’accettazione del caos e degli incontrollabili impulsi vitali.
La tragedia greca e la catarsi
Le tragedie greche operano un miracolo metafisico: vanno oltre il mondo fisico e fondono l’apollineo e il dionisiaco, due principi apparentemente inconciliabili, ma che, come tutti gli opposti, sono due facce della medesima medaglia: l’arte permette di sopportare il caos, tuttavia se non si vivesse fino in fondo l’arte non esisterebbe.
La tragedia greca inscena il dionisiaco, ovvero i grandi drammi umani, attraverso la mediazione artistica dell’apollineo che porta gli spettatori alla catarsi (oggettivazione e liberazione). Le gesta dell’eroe e il dialogo razionale dei personaggi sono emblema dell’apollineo; la musica, il coro rappresentano il dionisiaco, ovvero la vitalità primordiale e passionale. Nietzsche afferma infatti che Dionisio parla per bocca di Apollo, in quanto gli elementi tragici vengono rappresentati artisticamente.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Nietzsche sulla civiltà greca?
- Quali sono i due principi contrapposti individuati da Nietzsche nella civiltà greca?
- Come si manifesta l'armonia nella civiltà classica secondo Nietzsche?
- In che modo le tragedie greche fondono l'apollineo e il dionisiaco?
Nietzsche vede la Grecia non come un modello di ordine e perfezione, ma come un teatro tragico, espressione di caos e vitalità, con un pessimismo di fondo manifestato nella nascita della tragedia.
Nietzsche individua l'apollineo, simbolo di misura e ordine, e il dionisiaco, simbolo di caos e vitalità, come due principi contrapposti ma complementari presenti nella civiltà greca e in ogni uomo.
L'armonia nella civiltà classica deriva dalla necessità di sopportare un'esistenza caotica; i Greci raggiunsero l'armonia accettando il caos e gli impulsi vitali incontrollabili.
Le tragedie greche fondono l'apollineo e il dionisiaco attraverso l'arte, portando gli spettatori alla catarsi; l'apollineo si manifesta nelle gesta eroiche e nel dialogo razionale, mentre il dionisiaco si esprime nella musica e nel coro.