pexolo
Ominide
2 min. di lettura
Vota 3 / 5

Concetti Chiave

  • Nietzsche reinterpreta l'antica concezione del tempo ciclico, dove l'essere è un eterno divenire privo di scopo finale.
  • L'eterno ritorno suggerisce che la vita, se non ripetuta, è priva di significato e peso, simile a un'ombra.
  • Questa idea annulla la teleologia e la redenzione, ponendo l'uomo di fronte alla responsabilità delle proprie azioni.
  • Il concetto di eterno ritorno implica che la vita non ha senso intrinseco; l'uomo deve attribuirle significato e responsabilità.
  • La dottrina si avvicina al pensiero spinoziano, unendo necessità e libertà come riconoscimento della natura.

Indice

  1. Concezione arcaica del tempo
  2. Eterno ritorno e responsabilità
  3. Libertà e necessità

Concezione arcaica del tempo

Nietzsche recupera la concezione arcaica di un ritorno circolare del tempo, già presente in alcune cosmologie presocratiche (Anassagora, Empedocle e negli stoici). In essa l’essere non deriva dal nulla e non va verso uno scopo, ma è caratterizzato da un incessante ed eterno divenire delle cose attraverso ripetitivi cicli cosmici.

Eterno ritorno e responsabilità

L’eterno ritorno afferma, per negazione, che la vita che scompare una volta per sempre, che non ritorna, è simile a un'ombra, è priva di peso, è morta già in precedenza, e che, sia stata essa terribile, bella o splendida, quel terrore, quello splendore, quella bellezza non significano nulla. Le cose sono ora prive della loro circostanza attenuante, la fugacità; l’idea si staglia come un fardello terribile ed opprimente poiché su ogni gesto grava il peso di una insostenibile responsabilità. Esso spezza qualsiasi teleologia e qualunque redenzione: in quest’idea Nietzsche vede un autentico inveramento dell’attività dell’uomo, che non è sorretta da valori i quali trascendono questa stessa attività, in quanto tale attività prende senso dall’attività stessa, dal fare stesso dell’uomo, tanto più che le vicende si ripetono uguali; l’uomo colora la propria attività attraverso la propria responsabilità. «La vita è l’eterna clessidra dell’esistenza e tu, con essa, sei un granello di polvere»: non c’è un senso, né per il singolo granello, né per i singoli avvenimenti.

Libertà e necessità

Non viene tuttavia negata la libertà dell’uomo, perché pur senza punti di riferimento o speranze siamo comunque posti di fronte a noi stessi, non ci sono fatti che hanno più valore di altri: noi dobbiamo ricostruirli, dargli un colore, responsabilizzarci. Tale dottrina, che pone un’identità, una coincidenza essenziale fra ontologia ed etica (dimensione ontologica della temporalità=condizione etica del vivere), corrisponde almeno in parte alla dottrina spinoziana, che afferma l’uguaglianza di libertà e necessità (la suprema libertà è il riconoscimento della necessità della natura, amor dèi intellectualis=amor fati).

Domande da interrogazione

  1. Qual è il concetto centrale dell'eterno ritorno secondo Nietzsche?
  2. L'eterno ritorno è l'idea di un tempo circolare in cui l'essere è caratterizzato da un incessante divenire attraverso cicli cosmici ripetitivi, negando la teleologia e la redenzione, e ponendo l'accento sulla responsabilità individuale.

  3. Come si relaziona l'eterno ritorno con la libertà umana?
  4. Nonostante l'assenza di punti di riferimento o speranze, l'eterno ritorno non nega la libertà umana, poiché ci pone di fronte a noi stessi, richiedendo di ricostruire e dare significato alle nostre azioni attraverso la responsabilità personale.

  5. In che modo l'eterno ritorno si collega alla dottrina spinoziana?
  6. L'eterno ritorno si collega alla dottrina spinoziana attraverso l'idea di un'identità tra ontologia ed etica, dove la libertà suprema è il riconoscimento della necessità della natura, simile al concetto di amor fati di Spinoza.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community