Concetti Chiave
- Nietzsche critica le credenze dominanti dalla filosofia di Socrate, considerandole menzogne metafisiche che hanno oscurato la cultura europea.
- L'idea centrale del nichilismo è la "morte di Dio", che rappresenta il crollo delle certezze e dei valori storici dell'umanità.
- Il "filosofo profeta" ha il compito di annunciare la morte di Dio, utilizzando metafore potenti per sottolineare l'assenza di verità assolute.
- Nietzsche osserva che, nonostante la morte di Dio, le persone tendono a sostituirlo con nuovi idoli come progresso, scienza e Stato.
- Solo l'"oltreuomo", colui che si reinventa come nuovo Dio, potrà comprendere l'enormità della situazione e inaugurare una nuova era.
L'avvento del nichilismo
Secondo Nietzsche, la filosofia deve smascherare le credenze che da Socrate in poi hanno dominato in tutti i campi della cultura europea. La cosiddetta "filosofia del mattino" identifica il periodo critico e illuministico del pensiero di Nietzsche e indica una riflessione che è in grado di emancipare l'uomo dalle tenebre del passato, cioè dalle costruzioni metafisiche della tradizione.
A partire dall'epoca di Socrate, gli uomini non hanno fatto altro che elaborare "diverse forme di menzogna": la più grande di tutte è Dio.
Ciononostante, secondo il filosofo, è giunto il tempo di fare ameno di Dio e di tutte le concezioni metafisiche.
Una volta che gli uomini hanno ucciso Dio e tutto ciò che ha rappresentato, si sono ritrovati privi delle certezze e del sistema di valori che li aveva sostenuti nel corso dei secoli. "Dio è morto": in questo consiste l'esito estremo del nichilismo, ossia la condizione dell'uomo moderno, che ha assistito al crollo di tutti i valori. Egli, di fronte al vuoto di senso che si verifica, prova lo sgomento del nulla e la nostalgia di un punto di riferimento saldo. In ogni caso, Nietzsche sente di dover dare l'annuncio di questa morte, perché coloro che lo hanno ucciso, non hanno preso coscienza della situazione. Si sono infatti limitati a sostituire il "vecchio" Dio con nuovi dei, nuovi idoli, cioè i nuovi miti del progresso, della scienza, dello Stato, del socialismo.
Il compito di dare l'annuncio della "morte di Dio" viene affidato all' "uomo folle", cioè al filosofo profeta, il quale dovrà sottolineare un paradosso: Dio, ossia il garante dell'ordine razionale del mondo, è morto, ma nessuno degli assassini - gli uomini e gli intellettuali dell' Ottocento - è stato in grado di capire ed accettare fino in fondo l'enormità di questo evento. Dunque, per cercare di far intendere la gravità della situazione, il filosofo profeta utilizzerà metafore importanti: paragonerà l'uccisione di Dio al prosciugamento del mare, alla perdita dell'orizzonte o alla dissoluzione del Sole. Ciò che gli uomini devono comprendere è che con Dio è morta la possibilità di una verità assoluta.
Malgrado tutto ciò, gli uomini non saranno in grado di accogliere tale annuncio poiché hanno bisogno di non essere lasciati soli e di continuare ad avere un punto di riferimento saldo. L'unico uomo che sarà in grado di recepire la portata dell'evento sarà colui che saprà "farsi Dio" egli stesso, che sarà in grado di oltrepassare l'uomo e diventare "oltreuomo", inaugurando una nuova epoca.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della "filosofia del mattino" secondo Nietzsche?
- Cosa rappresenta la "morte di Dio" nel pensiero di Nietzsche?
- Chi è incaricato di annunciare la "morte di Dio" e quale paradosso deve sottolineare?
- Chi sarà in grado di accogliere l'annuncio della "morte di Dio" e quale sarà il suo compito?
La "filosofia del mattino" rappresenta un periodo critico e illuministico del pensiero di Nietzsche, mirato a emancipare l'uomo dalle tenebre del passato e dalle costruzioni metafisiche della tradizione.
La "morte di Dio" rappresenta l'esito estremo del nichilismo, in cui l'uomo moderno si trova privo delle certezze e dei valori che lo avevano sostenuto, affrontando il vuoto di senso e la nostalgia di un punto di riferimento saldo.
L'annuncio della "morte di Dio" è affidato all'"uomo folle", il filosofo profeta, che deve sottolineare il paradosso che Dio, garante dell'ordine razionale del mondo, è morto, ma nessuno degli assassini ha compreso l'enormità dell'evento.
Solo colui che saprà "farsi Dio" egli stesso, l'"oltreuomo", sarà in grado di accogliere l'annuncio, inaugurando una nuova epoca e oltrepassando l'uomo.