Concetti Chiave
- Il neopositivismo si sviluppa come una corrente antimetafisica, influenzata dalle trasformazioni scientifiche tra '800 e '900.
- In Austria, l'interesse per la logica e la scienza superava quello per il kantismo e la metafisica, dominanti nelle università tedesche.
- La cultura filosofica in Austria era meno vivace rispetto alla Germania, con una maggiore influenza teologica.
- Il pensiero filosofico viennese era critico e liberato dalle tendenze metafisiche tedesche, promuovendo impulsi innovativi.
- Molti pensatori austriaci si concentrarono su un campo critico e scientifico, senza restrizioni dogmatiche, a differenza dei tedeschi.
Indice
L'orientamento empiristico
L’orientamento empiristico mirava a rinnovare la filosofia stessa attraverso il superamento della metafisica, caratterizzandosi quindi come un pensiero antimetafisico, ma anche e soprattutto mirava ad una Weltanschauung, ad una concezione del mondo che tenesse conto delle grandi trasformazioni scientifiche avvenute in quegl’anni, tra la prima metà dell’800 ed i primi decenni del ‘900, in particolar modo nel campo della logica, della matematica e delle cosiddette ‘scienze empiriche’.
La filosofia in Austria e Germania
«Chiunque, in Austria, alla fine del XIX secolo, si fosse accostato alla logica della scienza, doveva, specie a Vienna, informarsi prima di tutto sul kantismo e la metafisica idealista, che spadroneggiavano nelle università tedesche. Il ruolo della filosofia nella cultura generale era molto più considerevole in Germania che in Austria, fortemente cattolica, dove la cultura generale era molto meno vivace. In Austria, il giovane intellettuale trovava sempre qualche teoria interessante dal punto di vista propriamente scientifico; si trovava sì davanti a paroloni (Grenznutzen, Verdràngung, Ueberkompensation), ma i paroloni propriamente filosofici, e correnti in Germania, come «cosa in sé», «valore assoluto», «imperativo categorico» e simili, egli non li capiva.
Differenze filosofiche tra Austria e Germania
C'è sempre stata in Austria, accanto alla teologia vera e propria, una filosofia fortemente tinta di teologia; molti cervelli logici s’interessavano molto alla teologia; ma in Austria ce n’era molto poca di siffatta metafisica diffusa, che prosperava invece così bene, con mille sfumature, sul suolo tedesco. In Austria non c’era niente di simile alla filosofia di Fichte, che univa un atteggiamento radicale, in larga parte francamente rivoluzionario, a una veemenza patriottica e metafisica. Non c'era niente di simile alle speculazioni dei discepoli di Schelling e di Hegel, al massimo ce n'era qualche pallido riflesso. Ma non c'era niente di più di un'opposizione critica di sinistra, liberata da queste tendenze tedesche, e in grado di produrre impulsi fecondi. Mentre metafisici tedeschi si ostinavano a provare in cento modi che non si poteva fare a meno di loro se si trattava di dare agli uomini di scienza uno spirito filosofico, un fondamento filosofico alle discipline scientifiche, molti pensatori austriaci, imbevuti di teologia, sembravano essersi procurati un piacere; in qualche modo, col circoscrivere un campo accessibile alla loro attività critica e scientifica, senza subire alcuna restrizione da parte del dogma» (Neurath).
Domande da interrogazione
- Qual era l'obiettivo principale dell'orientamento empiristico nel contesto del neopositivismo?
- Come si differenziava l'approccio filosofico in Austria rispetto alla Germania alla fine del XIX secolo?
- Qual era la percezione degli intellettuali austriaci riguardo alla metafisica tedesca?
L'orientamento empiristico mirava a rinnovare la filosofia attraverso il superamento della metafisica, caratterizzandosi come un pensiero antimetafisico e promuovendo una concezione del mondo che tenesse conto delle trasformazioni scientifiche dell'epoca.
In Austria, la filosofia era meno influenzata dalla metafisica idealista dominante in Germania. Gli intellettuali austriaci si concentravano su teorie scientifiche, mentre in Germania la filosofia aveva un ruolo più considerevole e spesso era tinta di teologia.
Gli intellettuali austriaci, spesso imbevuti di teologia, sembravano godere nel circoscrivere un campo per la loro attività critica e scientifica, evitando le restrizioni del dogma e opponendosi criticamente alle tendenze metafisiche tedesche.