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Concetti Chiave

  • Marx, influenzato da Hegel e Feuerbach, critica l'astrazione della religione e dello Stato, sottolineando l'importanza dei rapporti sociali concreti e dell'esperienza reale.
  • Feuerbach propone una filosofia antropologica focalizzata sull'essere umano, vedendo la religione come un'espressione alienata dei bisogni umani, mentre Marx critica la sua mancanza di attenzione alla storia.
  • Marx distingue tra società civile e Stato, affermando che lo Stato deriva dai rapporti civili e che la borghesia domina la società attraverso una falsa uguaglianza giuridica.
  • Il "Manifesto del partito comunista" di Marx ed Engels esalta la borghesia come rivoluzionaria ma sostiene che essa crea le condizioni per la sua stessa sconfitta da parte del proletariato.
  • Ne "Il Capitale", Marx analizza la produzione capitalistica, introducendo concetti come il feticismo delle merci e il pluslavoro, criticando l'inevitabile crisi del capitalismo dovuta alla caduta del saggio del profitto.

Indice

  1. Origini e formazione di Marx
  2. Incontri e collaborazioni a Parigi
  3. Vita a Londra e opere principali
  4. Influenze filosofiche e critica a Hegel
  5. Feuerbach e l'alienazione religiosa
  6. Critica di Marx alla religione
  7. Marx e la società civile
  8. Alienazione e lavoro secondo Marx
  9. Il Manifesto del partito comunista
  10. Il Capitale e la critica economica
  11. Il socialismo e il futuro del capitalismo
  12. Evoluzione del marxismo nel XX secolo

Origini e formazione di Marx

Lui era nato in Germania da una famiglia ebraica convertita al cristianesimo.era stato avviato agli studi di giurisprudenza ma poi proseguì con gli studi di filosofia a Berlino dove la sua figura era riconosciuta tra coloro che si ispirarono ad Hegel e si autodefinivano giovani hegeliani. Si laurea nel 1841 con una tesi su Epicuro e Democrito. Qui emerge la differenza tra i due: in Epicuro gli atomi si muovono liberamente mentre in Democrito gli atomi sono determinati. In Epicuro esiste la libertà sempre però con una base materialista.

Incontri e collaborazioni a Parigi

Marx si laurea e si sposa giovane e condivide con i familiari la propria militanza politica. Tra il 1843 e il 1845 è redattore per la nuova gazzetta Renania e contemporaneamente si dedica al giornalismo, alla ricerca teorica con lo scopo di emancipare la Germania in modo tale che diventasse libera politicamente e socialmente. I giovani hegeliani si concentravano sulla religione tedesca, principalmente sul tema dell’alienazione religiosa. Marx vede un eccesso di astrazione E per spiegare il suo principio si basa su un’indagine di furto. Ragiona sulla proprietà privata e sulla sua importanza ma sarà costretta ad abbandonare tutto e a trasferirsi a Parigi. Qui incontra Engel Che compie indagini sulla classe operaia dal punto di vista di un capitalista e arriverà pubblicazione del Manifesto del partito comunista nel 1848.

Vita a Londra e opere principali

Viene espulso anche da Parigi e nel 1849 si trasferisce a Londra.qui vive in condizioni ristrette e per mantenersi lavora per giornali ma nonostante questo ha sempre bisogno del sostegno economico di Engel. In questo periodo Marx si dedica anche alla stesura de Il Capitale, un’opera in tre volumi. Il primo lo pubblica mentre gli altri due vengono pubblicati da Engel e dalla figlia. Il Capitale è un’opera che ha come oggetto il capitale, un oggetto difficile perché è difficile trasformare un qualcosa che è in continuo movimento in qualcosa di fisso.

Marx a Londra non si occupa solo dell’attività intellettuale ma anche di quella politica infatti nel 1864 insieme ad Engel formano la prima internazionale. (Engels e Marx dicono che il comunismo è un movimento reale che cambia lo stato di cose presenti)

Marx muore nel 1883 a Londra.

Influenze filosofiche e critica a Hegel

Per studiare Marx dobbiamo partire da suoi maestri: Hegel e Feuerbach.

Lui frequentava i giovani hegeliani di sinistra che si concentrano sulla ripresa del pensiero di Hegel in senso democratico e si concentravano sulla critica religiosa, sul fatto che la religione era una parte fondamentale dell'oppressione. È quindi una critica che riprende le critiche dell'illuminismo.

I giovani emiliani hanno a che fare con una serie di personalità e autori in cui emerge la figura di Feuerbach.

Lui propone una filosofia di tipo antropologico, si concentra sull'essere umano e a livello antropologico si concentra molto sulla religione cristiana e in generale e recupere da Hegel, modificandolo, il concetto di alienazione.

Feuerbach e l'alienazione religiosa

Feuerbach sostiene che Hegel ha commesso un errore di ragionamento che deriva dall'alienazione religiosa.

Secondo lui Hegel ha rovesciato il concerto e l'astratto. Ha dato priorità all'astratto e ha lasciato il

concreto come espressione dell'astratto. È lo spirito che determina il mondo degli oggetti. Per Feuerbach è il contrario.

Questo rovesciamento lo troviamo anche nel rapporto infinito-finito (Hegel da importanza all'infinito).

Tutto ciò ha a che fare con 'alienazione perché in Hegel derivava dallo spirito mentre per Feuerbach nasce dagli uomini concreti, in carne d'ossa.

Critica di Marx alla religione

Feuerbach sostiene quindi che Dio è creato dall'uomo e che è espressione alienata dell'essenza umana a dei bisogni e desideri umani che lui vede come un qualcosa di concreto che poi diventano astratte in quanto alienate. Dio non è altro che un uomo con le caratteristiche che un uomo vorrebbe avere in se. Alla fine dio per Feuerbach è una sorta di medicina per nascondere i problemi reali.

Per queste ragioni Marx arriverà ad affermare che "la religione è l'oppio dei poveri".

Feuerbach afferma che ognuno di noi ha tre ferite-scissioni che lo portano a creare Dio.

Opposizione tra il singolo individuo e la specie: l'uomo sente il bisogno di Dio.

Opposizione tra volere e potere: frattura tra ciò che vogliamo e ciò che possiamo fare.

Subordinazione rispetto alla natura: la natura ci sovrasta perché è più potente e questo sovrastare viene alienata da Dio.

Feuerbach oltre a criticare cerca una soluzione all'alienazione e per fare ciò bisogna mettere al centro l'uomo e la prima cosa fondamentale è ricomporre la frattura riportando in terra Dio e far si che l'umanità trovi la sua ricomposizione nel mondo reale.

L'uomo secondo Feuerbach è un essenza sociale, è sempre un uomo che ha bisogno della società e la base dell'uomo è la relazione dialettica che si stabilisce con il reso della specie. Se l'uomo è sociale allora la frattura da ricomporre è quella degli esseri umani ed è il motivo per cui nel cristianesimo si da importanza all'amore che bisogna ritrovare all'interno della società. L'obiettivo è quindi quello di trasformare le relazioni tra essere umani ed eliminare quelle violenze che ci portano ad alienare la nostra essenza. Le relazioni umane che devono scaturire questa riforma devono essere democratiche e umanitarie.

Marx riprende questa idea di alienazione ma già prima del 1848 prende le distanze da Feuerbach perché per lui commette un errore fondamentale che ha due conseguenze: Feuerbach descrive tutta l'alienazione tralasciando la storia e vedendo solo l'essenza dell'uomo, mentre Hegel parla di storia. Un'altra conseguenza è il fatto che Feuerbach dimenticando la storia ricade in un atteggiamento utopico, ovvero descrive il futuro in maniera astratta.

Dopo Feuerbacht Marx rilegge criticamente Hegel. In particolare due articoli: critica del diritto pubblico e critica del diritto della filosofia di Hegel.

Il problema che lui riscontra in Hegel è il problema della realtà, In Hegel non ha una sua indipendenza ontropologica ma è sempre qualcosa di derivato e questo fa si che il sistema di Hegel sia un sistema astratto che rimane sempre sui concetti.

Marx utilizza la dialettica per tutta la vita ma la dialettica marxiana è una dialettica in cui si parte dal presupposto che tutto ciò che sappiamo deriva dall'esperienza e dalle condizioni reali.

Hegel parla anche di stoicismo e per Marx è il prodotto delle condizioni reali ma soprattutto sociali(ricchezza, povertà, relazioni, ...).

Partendo da questi presupposti, Hegel ha compiuto degli errori specifici:

Hegel vede nella religione un'alienazione dello spirito e nello Stato un'altra alienazione ancora. Non bisogna dimenticare però che religione e Stato sono momenti inferiori della filosofia.

Hegel giustifica e prende come modello lo stato prussiano e la chiesa luterana.

Marx interpreta la frase "tutto ciò che e reale è razionale, tutto ciò che è razionale è reale" come giutificazionismo. Per Marx, Hegel rende la realtà una mistificazione: rende mistico ciò che è concreto e congiunturale.

Questa dialettica per Marx alla fine è una dialettica sterile, ovvero che non produce niente. Questo perché alla fine oltre a osservare ed interpretare, questa dialettica non permette di agire e cambiare. Non permette di fare nulla e questo succede perché la dialettica di Hegel non prevede di criticare la realtà.

Nello specifico, parlando di Stato, scrive un libro sulle questione ebraica perché eri importante per capire come trattare le minoranze religiose, per la tolleranza e l'integrazione di esse. Marx tratta anche dell'odio che gli ebrei attiravano su di loro in particolare perché erano associati al commercio, alle banche, ai profitti.

Dietro a tutto ciò però c'è qualcosa di più profondo che non riguarda gli ebrei e le condizioni ebraiche in se. Dice che quando si discute della tolleranza religiosa si commette un errore perché dietro c'è qualcos'altro.

(Lo Stato è ciò che ci sembra mostrare più da vicino che cosa c'è nei rapporti reali)

Marx e la società civile

Anche queste discussioni sono spesso discussioni realistiche ed Hegel mostra che Marx per la prima volta distingue società civile e Stato. Questa distinzione è fondamentale perché nella società civile vediamo i rapporti sociali reali ma anche qui Hegel fa derivare le condizioni private dallo Stato ed è lui che determina se uno farà il nobile, il libero professionista, il commerciante, ecc...

Marx dice invece che è proprio lo Stato a derivare da questi rapporti civili e non viceversa.

Dice che in realtà lo Stato non è neutrale e questo è perché la società civile non è neutrale e qui per Marx ha prevalere la classe borghese e per dimostrare ciò fa un'analisi dei diritti della dichiarazione a seguito della rivoluzione francese ed insiste particolarmente sulla duplicazione dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino dicendo che i diritti dell'uomo sono eterni ed universali mentre quelli del cittadino sono specifici e vengono dati dallo Stato.

La dichiarazione quando parla dei diritti dell'uomo, in realtà sta rendendo universali i diritti che la borghesia vuole, mentre i diritti del cittadino creano una falsa ugualità. Crea uno spazio finto dove si è uguale e dove vengono coperti tutti i lati negativi.

Questa dichiarazione nasconde i rapporti reali rende universale l'uguaglianza giuridica mentre nasconde le ingiustizie. Si crea una scissione tra uomo e cittadino; pubblico e privato; società civile e stato. È compito della critica filosofica ricomporre questa scissione.

Marx critica i filosofi precedenti criticando l'astrattezza e il fatto di accontentarsi della teoria.

Alienazione e lavoro secondo Marx

Lo scopo di Marx è quindi 'emancipazione dell'uomo e inizia così a pensare in che modo dovrebbe avvenire. Inizia così a fare delle osservazioni riguardanti l'economia come base dei rapporti sociali, delle strutture giuridiche, ... Tutte queste osservazioni verranno poi riviste e scritte concretamente anni dopo nei manoscritti economico filosofici. Un tema fondamentale è quello dell'alienazione che però non è religiosa ma è un 'alienazione materiale concreta e a origine nello scontro tra capitale e lavoro. Marx è convinto che il lavoro è una caratteristica propria dell'essere umano, è ciò che trasforma la natura per soddisfare i desideri e i bisogni dell'essere umano ed è ciò che distingue l'uomo da tutto il resto. Marx studia gli economisti classici studiando e approfondendo coloro che la pensano al contrario di lui. lo per capire il capitalismo devo rivolgermi non a quelli che lo criticano senza conoscerlo ma a quelli che lo descrivono approfondendolo e conoscendolo. Loro descrivono il capitalismo come qualcosa di eterno e nascondono lo sfruttamento reale che avviene attraverso l'ALIENAZIONE del LAVORO.

Il lavoro è un attività in cui l'essere umano descrive la sua parte migliore. Nel lavoro industriale l'uomo diventa però il suo contrario, diventa un animale e l'alienazione del lavoro si può spiegare in 4 forme:

1) Alienazione dal prodotto: nell'industria non c'è mai possibilità di vedere il prodotto finito e o di possederlo

2) Alienazione dall'attività: il lavoro di fabbrica diventa qualcosa di ripetitivo e meccanico. Il mio corpo diventa come una macchina, un qualcosa che dà la quantità e non la qualità

3) Alienazione dall'assenza: l'uomo regredisce ad una situazione animalesca, gli operai vivono in una situazione non bella dovuta al loro lavoro

4) Alienazione dal prossimo: i capitalisti diventano degli avversari e dei nemici tra di loro. Per questo l'unica soluzione è la socializzazione dei mezzi di produzione che ricompongo l'alienazione. Per fare i mezzi devono esser in mano chi li utilizza.

Marx è contro all'uguaglianza economica. Insieme ad Engel progetta un’ideologia tedesca: viene introdotto come metodo Il materialismo storico. Abbandonano Hegel e Feuerbach e introducono una distinzione fondamentale che ha una struttura e una sovrastruttura definita da forze produttive in relazione ai rapporti di produzione. Questi rapporti vengono messi in campo per gestire la produzione.

Proviene da un gruppo di intellettuali francesi nel periodo napoleonico definiti Ideolop. Il suo significato era lo studio fisiologico del funzionamento delle idee che è molto legato allo sviluppo della psicologia. Nel lessico di Marx assume un significato nuovo ed è un insieme delle idee dominanti di un’epoca. Questo insieme nasconde gli interessi della classe dominante. È un elemento di critica nel libro perché parla della filosofia tedesca criticandone appunto l’ideologia.

Feuerbach e gli altri giovani hegeliani fanno osservazioni giuste per quanto riguarda la religione ma non interpretano correttamente l'uomo. Pensano di emancipare l'uomo tramite la religione e tramite lo Stato. Marx dice che non dobbiamo criticare la religione perché alla fine è un falso problema; l'emancipazione dipende dalla struttura della società.

Lo scopo è anche ricomporre la scissione e per fare ci vuole un soggetto che porta al cambiamento: affinchè ci sia un cambiamento esso deve essere radicato nella realtà. Il cambiamento non avviene per buon spirito ma deriva da un interessa che uno o più soggetti hanno. Marx si convince che il soggetto del cambiamento è il PROLETARIATO per le sue caratteristica il cambiamento non sono i poveri, non sono i ricchi, non è il sottoproletariato, non sono i contadini che tradizionalmente sono una classe conservatrice che difende gli interessi che riguardano il passato e il loro unico interessa è la campagna. Il proletario lavora già in cooperativa, con gli altri. Nessun prodotto è il risultato di un individuo. Il proletario non ha niente da conservare, non ha niente da perdere, ha un interesse che è l'interesse del genere umano, avere una società i cui tutti sono emancipati perché dato che produco con gli altri, se io sono libero tutti lo devono essere.

Il Manifesto del partito comunista

Sintetizza il pensiero di Marx e Engel. È un’opera divulgativa e l’incipit inizia con “uno spettro si aggira per l’Europa”, ironizzano che sono perseguitati dallo spettro che non si è ancora manifestato.

Non si parte dal proletariato ma dalla borghesia (classe rivoluzionaria per eccellenza) esaltandola perché ha prodotto le condizioni per il benessere collettivo. La storia è molto dinamica con l’avvento della borghesia. Quest’ultima nel raggiungere i propri obiettivi si scava la propria tomba (il proletariato). Più cresceva la borghesia più cresceva il proletariato. Essa costituisce inoltre le condizioni perché il sistema entra in crisi e ribadisce il perché il proletariato sarà capo della rivoluzione. I proletari sono una classe rivoluzionaria universale, non hanno nazione e lavorano in maniera cooperativa. Il partito comunista è la parte cosciente del proletariato e non voglio né il rimpianto del passato.lo scopo della rivoluzione è l’abolizione della proprietà dei mezzi di rivoluzione da cui deriva la graduale estinzione dello Stato.questo porta in cambiamenti della morale. Il passaggio fondamentale è la dittatura del proletariato, la dittatura della maggioranza della popolazione che deve abbattere tutte le catene imposte dalla borghesia.

Il Capitale e la critica economica

È un’analisi del Modo di produzione e circolazione delle merci capitalistiche ma allo stesso tempo è una critica politica contro Smith e Ricardo. Marx parte dalle loro idee prendendole per buone ma mostra paradossi e contraddizioni.

Per comprendere Il Capitale come opera, bisogna partire da che cos'è una merce.

La differenza che Marx fa è tra valore d'uso e valore di scambio. Noi applichiamo alla parola valore ciò che è il valore di scambio.

Come avviene questo scambio? Il denaro è misura di scambio e di valore perché mi permette di scambiare (il denaro diventa misura di scambio, mi permette di essere misura generale di scambio e tutto questo è astrazione perché se non ci fosse scambio non ci sarebbe denaro). Ricardo afferma che ciò che dà valore alle merci è il lavoro che non è il lavoro che uno impiega ma è il lavoro socialmente necessario che riguarda merci fisiche e non. Con Marx tutto questo discorso è astratto e la prima parte sulle merci è ironico. È astratto perché parla di domande e offerte come se fossero eterne. Stessa cosa il lavoro. Il lavoro di fabbrica quindi si misura nella quantità di ore e non in un qualcosa di qualitativo. Il lavoro socialmente necessario è quindi il tempo che mi serve per produrre qualcosa.

Ciò che avviene da tutto ciò è il feticismo della merce. Nel caso delle merci e che noi trasferiamo i valori morali e affettivi nelle merci perché non vediamo che dietro alle merci c'è il lavoro e ci sono i rapporti umani.

Sostituiamo gli uomini con le merci. Non vediamo il valore degli esseri umani.

Il centro di essa è il pluslavoro alla cui base c'è il lavoro e a sua volta alla base del lavoro c'è il valore. Il valore della merce dipende dal lavoro che a sua volta dipende dal tempo impiegato.

Il valore si determina nella produzione e non nello scambio.

Saggio del plusvalore= plusvalore/capitale variabile

Saggio del profitto= plusvalore/capitale costante + capitale variabile

Il saggio del profitto entra in crisi perché i profitti tendono a diminuire. Per evitare ci si può aumentare il pluslavoro, ovvero lavoro non retribuito.

Si può aumentare con:

Pluslavoro assoluto aumentando le ore di lavoro. Questo però non è efficiente perché un operai più lavora meno produce

Pluslavoro relativo diminuendo ancora di più il salario

Per la sovrapproduzione le soluzioni sono: espansione dei mercati e licenziamenti che però portano ad una crisi se vengono troppo generalizzati.

Il socialismo e il futuro del capitalismo

Il socialismo per Marx è la socializzazione dei mezzi di produzione e il lavoro è lavoro cooperativo.

Il capitalismo è destinato a scomparire, quella maggiormente accettata è la sovrapproduzione, problema che si ripete ciclicamente (storia in quanto una soluzione interna verrà trovata dopo la crisi del 1929 da Keynes, smontata con la crisi del 2003). La caduta tendenziale del saggio del profitto, che molti hanno individuato nel capitalismo, è spesso rifiutata da studiosi di economia; da una parte il capitalismo è destinato alla propria estinzione, è vista positivamente perché già nelle forme produttive del capitalismo esistono forme di socialismo, perché Marx sottolinea più volte come il lavoro industriale sia già cooperativo, e in generale la produzione è cooperativa (oggi il prodotto finito deriva da una catena di lavori, non deriva dal processo evolutivo); l'altro elemento importante e il diffondersi delle Società per azioni (io ho bisogno di capitali, suddivido il bisogno di capitali per più acquirenti che mi garantiscono più liquidità). Presentando due fenomeni: il primo è la concentrazioni in poche mani del sistema capitalistico (social network. c'è ne sono pochi e sono in pochi a guadagnarci, oligopolio la società monopolizza il guadagno), in generale si creano mercati non concorrenziali, questo mette in crisi le regole della concorrenza e concentra in poche mani l’economia mondiale: rende il conflitto tra proletariato e il capitale molto più forte, il secondo è che la società per azioni tende a socializzare la proprietà (le cooperative, non c'è un proprietario unico che investe si è sempre in gruppo).

Evoluzione del marxismo nel XX secolo

È una corrente politica e di pensiero più importante e più grande. Secondo Marx e i suoi seguaci non si può mai separare teoria e prassi, perché quello che dice ha uno scopo pratico (parallelo ad Hegel filosofia ti descrive tutto in maniera pratica: mentre Marx ti dice la realtà per poi reagire). Marx non vede la pratica come qualcosa che puo essere data una volta per tutte o una dottrina/catechismo: infatti c'è un metodo per capire la realtà ma è sempre aperto e contrario all'idea che si possano fare ricette per l'asteria dell'avvenire (contro al sistema chiuso). L'evoluzione del Marxismo è complessa nei primi del 1900 molti si confrontano con la parte di pensiero che conoscevano del pensiero di Marx (Rosa Luxemburg, si occupa della caduta tendenziale del saggio di profitto e dell'accumulazione di profitto: Quando M Unione Sovietica diventa una dittatura personale di Stalin, impongono una dottrina dogmatica del Marxismo che prende il nome di Diamat o materialismo dialettico che si rifà sotto certi aspetti ad Engels, si concentrerà dopo la morte di Marx alle teorie scienza e alla natura viene adoperato dai Sovietici per creare una dottrina dogmatica.

Parallelamente si sviluppa una scuola di pensiero definita Marxismo Occidentale, tradizione roca e variegata, gli esponenti sono molti da una parte c'è una traduzione Tedesca tra cui Marcuse, inserì tutti gli elementi a Marx della psicoanalisi di Freud e mise in relazione la critica al capitalismo con quella delle forme di dominio e di potere: in una prospettiva antisovietica Italiani Antonio Gramsci (elaborazione teorica dei quaderni del carcere e studiati in tutto il mondo.

Domande da interrogazione

  1. Da dove era originario Marx?
  2. Marx era originario della Germania.

  3. Quali sono le principali opere di Marx?
  4. Le principali opere di Marx sono "Il Capitale" e il "Manifesto del Partito Comunista".

  5. Qual è la critica principale di Marx nei confronti del capitalismo?
  6. La critica principale di Marx nei confronti del capitalismo è l'alienazione del lavoro e l'ineguaglianza economica.

  7. Qual è il ruolo del proletariato nella teoria marxista?
  8. Il proletariato è considerato la classe rivoluzionaria che porterà alla trasformazione della società capitalista.

  9. Qual è la visione di Marx sulla religione?
  10. Marx considera la religione come un'illusione che nasconde le ingiustizie sociali e la definisce come "l'oppio dei poveri".

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