Concetti Chiave
- Popper, influenzato da Einstein, ha rivoluzionato l'epistemologia introducendo il falsificazionismo, distinguendo scienza e pseudo-scienza attraverso criteri di falsificabilità delle teorie.
- La sua dottrina rifiuta l'induzione, sostenendo che la scienza si basa su congetture deduttivamente controllate, combinando razionalismo ed empirismo.
- Popper critica lo storicismo e promuove società aperte e democrazia, opponendosi al totalitarismo e preferendo un metodo riformista gradualista.
- Definisce una visione realistica della scienza, rifiutando essenzialismo e strumentalismo, e introduce la teoria dei tre mondi per spiegare la relazione tra pensiero e realtà.
- Nel dualismo mente-corpo, Popper sostiene l'interazionismo, dichiarando che sistemi complessi come l'uomo possono essere considerati liberi grazie all'indeterminismo.
Indice
Vita e influenze di Popper
- Nasce a Vienna nel 1902 e studia matematica, fisica e filosofia.
- Con l’avvento del nazismo di trasferisce in Nuova Zelanda dove si dedica alla scrittura.
- Egli nelle sue opere assume un atteggiamento combinato tra elementi neopositivistici e anti-neopositivistici, in quanto si distanzia del verificazionismo tipico dei neopositivisti.
La maggiore influenza sulle teorie di Popper è sicuramente esercitata da Einstein.
Grazie alle teorie della relatività di Einstein, infatti, egli è in grado di formulare i i suoi problemi teorici fondamentali (la demarcazione tra scienza e pseudo-scienza e la certezza del sapere scientifico) la rivoluzione epistemologica di Popper rappresenta il riflesso filosofico della rivoluzione scientifica compiuta da Einstein.
Popper condivide con lo scienziato che le teorie scientifiche non sono verità assolute, ma semplici ipotesi destinate a rimanere tali Falsificazionismo e fallibismo.
Il principio di falsificabilità
Principio di falsificabilità
Il punto di partenza di Popper è la ricerca di un criterio di “demarcazione” tra scienza e non-scienza che serve per tracciare la linea di confine tra le asserzioni delle scienze empiriche e le altre.
Egli considera il verificazionismo come un mito o un’utopia dato che non è possibile verificare ogni caso che concretizza tale teoria.
Principio di falsificabilità: una teoria è scientifica nella misura in cui è falsificabile, ovvero nella misura in cui può essere smentita (una teoria è considerata scientifica quando esibisce possibili esperienze falsificanti).
Secondo Popper, una teoria scientifica richiede che gli scienziati concordino sulle cosiddette asserzioni base, ossia quegli enunciati elementari che risultano controllabili: le asserzioni base hanno un valore che dipende da una decisione dei ricercatori. Questo significa che la scienza non rappresenta verità definitive, ma una costruzione precaria (edificio costruito su palafitte).
Le asserzioni base hanno due funzioni principali:
1. Le asserzioni base logicamente possibili servono per stabilire il carattere empirico delle teorie
2. Le asserzioni base effettivamente accettate costituiscono il punto di partenza del concreto meccanismo di controllo di una teoria.
La superiorità epistemologica del principio di falsificabilità deriva dall'asimmetria logica tra verificabilità e falsificabilità: basta un solo fatto negativo per confutare una teoria. La scienza è quindi l’universo delle ipotesi che per il momento non sono ancora state confutate.
Popper ritiene che, pur non essendo verificata, una teoria può essere corroborata. Un’ipotesi teorica è corroborata quando ha superato il confronto con un’esperienza potenzialmente falsificante.
La riabilitazione della metafisica
Metafisica e scienza
La metafisica, non essendo falsificabile, non è una scienza (questo non vuol dire che sia senza senso).
Le teorie metafisiche, infatti, esprimono idee comprensibili e discutibili razionalmente e possono avere una funzione propulsiva esercitata dalla metafisica nei confronti della scienza.
Nonostante le teorie metafisiche non siano empiricamente controllabili, sono pur sempre razionalmente criticabili e discutibili la metafisica è utile al progresso scientifico poiché stimola e supporta l’indagine.
Congetture e confutazioni
Congetture e confutazioni
Popper afferma che non c’è alcun metodo per scoprire una teoria scientifica, sostenendo che le teorie sono l’esito di congetture audaci e di intuizioni creative. Tuttavia le idee, una volta trovate, vanno provate e di conseguenza Popper sostiene l’esistenza di un metodo per controllare le teorie, ovvero una procedura atta a definire lo specifico percorso della scienza Procedimento per congetture e confutazione: consiste nel rispondere a un problema mediante un’ipotesi che deve essere sottoposta al voglio critico dell’esperienza.
Tale procedimento si configura come una sorta di prolungamento culturale del meccanismo che sta alla base dell’evoluzione biologica tra Einstein e un’ameba non esiste alcuna differenza di fondo.
La scienza non è un sistema infallibile di verità certe (epistème), ma un insieme di congetture confutabili (dòxa) l’errore fa parte integrante del sapere scientifico.
Il rifiuto dell’induzione
Rifiuto dell'induzione
Per tradizione, la scienza è basata sull’induzione (procedimento che va dal particolare all’universale).
Popper sostiene che l’induzione non esiste per quanto numerose possano essere le osservazioni singolari che confermano una legge generale, esse non potranno mai produrre teorie universali.
Il punto di partenza della ricerca scientifica è costituito da congetture dalle quali vengono deduttivamente ricavate conclusioni che vengono sottoposte a controllo empirico.
Popper quindi presenta la sua dottrina come una sintesi tra:
- Razionalismo: fa proprio lì orientamento logico-deduttivistico del razionalismo.
- Empirismo: accetta l’insegnamento di fondo dell’empirismo moderno.
Il rifiuto dell’induzione si unisce ad un rifiuto dell’osservazionismo: la nostra mente non è un recipiente vuoto ma un “faro” che illumina, ovvero un deposito di ipotesi alla luce delle quali percepiamo la realtà.
Scienza e verità
Scienza e verità
La scienza non ha a che fare con la verità, ma con semplici congetture: le teorie non sono mai verificate.
Popper afferma che:
- Il nostro sapere è strutturalmente problematico e incerto
- La scienza possiede la fallibilità e l’auto-correggibilità
- Il problema di come possiamo giustificare la nostra scienza è privo di senso
- All’uomo compete solo la ricerca mai conclusa della verita
Lo scopo della scienza non è la verità, ma la verosimiglianza (raggiungimento di teorie sempre più verosimili). E’ possibile arrivare ad avere argomenti ragionevolmente fondati per preferire una teoria all’altra, ossia per pretendere di aver compiuto un progresso verso la verità.
Il problema della preferenza razionale fra le teorie si articola in due sotto-problemi:
- Il problema della preferenza fra teorie scientifiche e teorie non-scientifiche
- Il problema della preferenza fra teorie scientifiche diverse
Popper riconobbe l’insostenibilità del proprio criterio di verosimiglianza e giunse alla conclusione che non esiste una definizione formale che la spieghi.
Popper sostiene che teorie che offrono soluzioni agli stessi problemi o a problemi analoghi sono di regola confrontabili Popper approda in un’epistemologia evoluzionistica.
Realismo
Realismo e tre mondi
La visione fallibilistica della scienza si lega al rifiuto di due classiche posizioni filosofico-epistemologiche:
- Essenzialismo: le teorie scientifiche descrivono la “natura essenziale” della realtà Popper afferma che la scienza non può mai pervenire a una spiegazione ultima e definitiva dei fenomeni.
- Strumentalismo: le teorie scientifiche non sono altro che utili strumenti di previsione egli sostiene che le teorie scientifiche non sono esclusivamente strumenti di previsione e di calcolo, ma enunciati descrittivi che ci informano sulla realtà.
Il rifiuto dello strumentalismo sta alla base della ripresa del realismo Popper elabora una teoria realistico-obiettivistica basata sulla definizione della verità come corrispondenza tra proposizioni e fatti.
L’ultimo Popper sostiene che le teorie scientifiche devono poter “cozzare” contro la realtà.
Uno dei frutti del realismo è la teoria dei tre mondi:
1. Mondo 1: è quello delle cose e degli oggetti fisici.
2. Mondo 2: è quello delle esperienze soggettive.
3. Mondo 3: è costituito dai contenuti del nostro pensiero, ovvero dalle teorie presenta qualche connessione con il mondo platonico delle idee.
Nel libro “l’Io e il suo cervello” Popper affronta il problema tra mente e corpo (problema più difficile di tutta la filosofia). Si rifà ad una sorta di dualismo cartesiano, difendendo in particolare un dualismo tra due tipi di stati interagenti: Dualismo interazionistico basato sull’ipotesi secondo cui mente e corpo, pur formando due mondi distinti, hanno un rapporto basato sull’azione reciproca.
A tal proposito, Popper parla di:
- Nuvole con cui allude a sistemi fisici altamente irregolari
- Orologi con cui allude a sistemi fisici regolari
Secondo la concezione indeterministica della realtà, tutti gli orologi sono nuvole. Dato che il determinismo distrugge ogni idea di creatività, ne segue che l’indeterminismo rappresenta un requisito necessario (ma non sufficiente) per ogni dottrina della libertà Per Popper possono essere considerati liberi quei sistemi organici complessi, come l’uomo, che:
- Ricercano le soluzioni per le loro esigenze vitali
- Mettono consapevolmente alla prova tutti i tentativi e le ipotesi
Le dottrine politiche
Dottrine politiche e storicismo
Il concetto di storicismo assume il significato di uno schema polemico di natura tipico-ideale che allude a tutte quelle filosofie che hanno preteso di cogliere un senso globale e oggettivo della storia.
Popper contesta lo storicismo nella sua pretesa di base di cogliere un senso oggettivo: non esiste un senso della storia precostituito rispetto alle interpretazioni e alle decisioni umane.
Dello storicismo Popper contesta anche la pretesa olistica, ossia il suo voler parlare ad ogni costo della storia nella sua totalità. Inoltre espone anche l’errore della confusione tra leggi e tendenze, in cui ci si dimentica che una previsione, per essere veramente scientifica, deve basarsi su una legge e non su una tendenza.
Questa forte critica allo storicismo fa riferimento alla contrapposizione tra società chiuse (società organizzata secondo rigide norme di comportamento) e società aperte (società fondata sulla salvaguardia delle libertà). L’anti-totalitarismo di Popper mette a capo la teoria della democrazia (tradizionalmente definita in relazione al soggetto a cui viene attribuito il potere) che si identifica con la possibilità da parte dei governati di controllare i governanti mediante una serie di istituzioni strategiche.
Questa difesa della democrazia si lega ad una critica dell’atteggiamento rivoluzionario e ad un’esaltazione del metodo riformista. Popper sostiene che il metodo riformista e gradualista possegga una netta superiorità su quello rivoluzionario perché:
- Evita di promettere “paradisi”
- Non pone fini assoluti
- Procede per via sperimentale
- Riesce a dominare meglio i mutamenti sociali
- E’ in grado di mantenere la libertà
La libertà e la democrazia secondo Popper sono gli unici valori da conservare
Domande da interrogazione
- Qual è il principio di falsificabilità secondo Popper?
- Come Popper vede il rapporto tra scienza e verità?
- Qual è la posizione di Popper sulla metafisica?
- Come Popper critica lo storicismo?
- Qual è la concezione di Popper sul dualismo mente-corpo?
Il principio di falsificabilità di Popper afferma che una teoria è scientifica se può essere smentita da esperienze falsificanti, distinguendo così la scienza dalla non-scienza.
Popper sostiene che la scienza non riguarda la verità assoluta, ma congetture che possono essere confutate, e il suo scopo è raggiungere teorie sempre più verosimili.
Popper ritiene che, sebbene la metafisica non sia scientifica perché non falsificabile, essa è razionalmente criticabile e utile al progresso scientifico.
Popper critica lo storicismo per la sua pretesa di cogliere un senso oggettivo della storia e per la confusione tra leggi e tendenze, promuovendo invece la democrazia e il metodo riformista.
Popper adotta un dualismo interazionistico, sostenendo che mente e corpo sono due mondi distinti ma interagenti, con un rapporto basato sull'azione reciproca.