Concetti Chiave
- L'opera del 1964 analizza nuove forme di controllo sociale, con particolare attenzione al ruolo dei mass media nella società di massa e l'ideologia nei prodotti della società opulenta.
- Marcuse esplora la chiusura dell'universo politico, evidenziando l'effetto della macchinizzazione sulla classe operaia e l'indebolimento della spinta rivoluzionaria.
- La desublimazione repressiva e la perdita della funzione contestatrice dell'arte sono centrali, con l'arte che diventa parte del sistema e perde la capacità di proporre utopie alternative.
- La seconda parte del libro discute il pensiero a una dimensione, trasformando la ragione in logica del dominio, e il ruolo della tecnologia nella separazione tra scienza ed etica.
- La terza parte esplora le alternative possibili, con un focus sulla critica storica e la trascendenza, ma sottolinea che le vere alternative sono ancora da vedere.
Opera del 1964, successiva ad Eros e civiltà di circa un decennio. Presenta un’introduzione più altre tre parti, cioè società a una dimensione, pensiero a una dimensione, alternative possibili.
Indice
- Controllo e ideologia nei mass media
- Chiusura dell'universo politico
- Desublimazione repressiva e arte
- Chiusura dell'universo del discorso
- Pensiero a una dimensione
- Tecnologia e logica del dominio
- Filosofia ad una dimensione
- Alternative possibili e critica
- Catastrofe della liberazione
- Conclusione e confronto con Eros e civiltà
Controllo e ideologia nei mass media
Nel primo capitolo, si tratta delle nuove forme di controllo, insistendo sul condizionamento operato da parte dei mass media relativamente alla produzione di massa. L’accentramento del controllo dei mass media. Un altro elemento cruciale è l’ideologia inserita nei prodotti della società opulenta, che vanno a loro volta a esercitare una forma di controllo sui dominati.
Chiusura dell'universo politico
Il secondo capitolo è sulla chiusura dell’universo politico, su due livello: primo, il mondo operaio non è più agente di trasformazione politica e sociale, per via della macchinizzazione che fa venire meno l’unità di corpo della classe operaia; secondo, l’aumento del tenore di vita ha reso di fatto meno impellente il bisogno di lottare per la rivoluzione, che dovrebbe essere l’obiettivo della classe operai secondo l’impostazione marxista. Si ha un comportamento politico unidimensionale.
Desublimazione repressiva e arte
Il terzo capitolo è sulla desublimazione repressiva. La coscienza infelice è quella che non si riconosce nel reale, perché non lo vede come razionale, quindi è portata a criticarlo. Non è una coscienza falsa, da questo punto di vista. La desublimazione repressiva significa che l’arte, la sua funzione contestatrice può averla solo nella misura in cui si sottrae al principio di realtà. Nel momento in cui l’arte perde la sua sublimazione e viene assorbita dalla realtà costituita, viene repressa, quindi perde la sua capacità di contestare il reale e proporre un’utopia alternativa. Perde il suo carattere di coscienza infelice e viene asservita all’ideologia dominate.
Chiusura dell'universo del discorso
Nel quarto capitolo si parla della chiusura dell’universo del discorso. Il discorso conformista è espressione del conformismo complessivo del sistema. Il linguaggio è funzionalizzato, acritico, adialettico. Una società ad una dimensione a tutti i livelli: politico, culturale-artistico, discorsivo e nelle forme di controllo.
Pensiero a una dimensione
La seconda parte è sul pensiero a una dimensione, la storia del processo di trasformazione della ragione in logica del dominio. Ragione che in Marcuse è sempre un concetto ambiguo.
Il quinto capitolo è sul pensiero negativo e la sconfitta della logica della protesta, cioè il conflitto tra la dialettica di Platone e la logica formale di Aristotele.
Tecnologia e logica del dominio
Il sesto capitolo si centra sulla tecnologia, con la quale la ragione diventa logica del dominio. Tecnologia significa quantificazione della natura, cioè che il vero si scinde dal bene, che la scienza si scinde dall’etica.
Filosofia ad una dimensione
Nel settimo capitolo si ha la filosofia ad una dimensione, dove si evidenzia la filosofia contro la quale Marcuse rivolge i suoi strali polemici. Cioè la filosofia analitica, il positivismo logico, la filosofia del linguaggio, essenzialmente. A differenza della dialettica, essa accetta gli usi e le modalità proprie dell’uomo e del linguaggio comune. Accetta la realtà costituita, così come è. L’esistenza e non l’essenza, il dato di fatto.
Alternative possibili e critica
Nella terza parte si trattano le alternative possibili. La differenza maggiore rispetto a Eros e civiltà sta proprio qui.
Nell’ottavo capitolo si affronta l’impiego della storia della filosofia, che ha il compito della sovversione dei dati.
Catastrofe della liberazione
Nel nono capitolo si parla di “catastrofe della liberazione”: la società opulenta è irrazionale, per questo l’analisi storica introduce la critica del reale, poi la trascendenza. Ma questo basta? No, ciò viene azzerato da livello delle strutture logiche imposto dalla crescita economica. Critica e trascendenza sono annullate nella società ad una dimensione. Rimane soltanto il gran rifiuto. Il negativo costituito dai gruppi marginalizzati all’interno del sistema.
Conclusione e confronto con Eros e civiltà
Chiusura molto negativa, che non ha nulla a che vedere con Eros e civiltà. Il rifiuto di un gruppo marginalizzato all’interno del principio di realtà. Se poi saranno in grado di prospettare un nuovo principio, è tuttavia da vedere. Non sono vere e proprie alternative, ma un negativo della storia. Non è tracciare una prospettiva alternativa concreta, ma limitarsi ad essere delle scorie del sistema a rappresentanza della sua irrazionalità.
Rispetto a Eros e civiltà, si insiste maggiormente sulla civiltà attuale, costituita. Il modello di riferimento concettuale non è più principalmente Freud, quanto piuttosto una letteratura di classici (Hegel, Marx, etc), ma anche di tipo empirica, quasi giornalistica, di sociologia, economia, psicologia, ricerche applicate al lavoro, etc.
Domande da interrogazione
- Quali sono le nuove forme di controllo discusse nel primo capitolo?
- Come viene descritta la chiusura dell'universo politico nel secondo capitolo?
- Cosa si intende per desublimazione repressiva nel terzo capitolo?
- Qual è il tema centrale del pensiero a una dimensione nella seconda parte?
- Quali sono le alternative possibili discusse nella terza parte?
Il primo capitolo discute le nuove forme di controllo attraverso il condizionamento dei mass media e l'accentramento del loro controllo, oltre all'ideologia nei prodotti della società opulenta che esercitano controllo sui dominati.
La chiusura dell'universo politico è descritta su due livelli: la perdita del ruolo trasformativo del mondo operaio a causa della macchinizzazione e l'aumento del tenore di vita che riduce l'urgenza della lotta rivoluzionaria.
La desublimazione repressiva si riferisce alla perdita della funzione contestatrice dell'arte quando viene assorbita dalla realtà costituita, perdendo così la capacità di proporre un'utopia alternativa.
Il tema centrale è la trasformazione della ragione in logica del dominio, con la tecnologia che quantifica la natura separando il vero dal bene e la scienza dall'etica.
Le alternative possibili includono l'impiego della storia della filosofia per sovvertire i dati e la critica del reale, ma queste sono annullate dalla crescita economica, lasciando solo il rifiuto dei gruppi marginalizzati come rappresentanza dell'irrazionalità del sistema.