Concetti Chiave
- L'immaginazione estetica è subordinata al sistema, ma alleandosi con la ragione, può contribuire a progettare una società nuova.
- L'arte, precedentemente una dimensione autonoma, ora è integrata nella scienza e nella tecnologia, limitando le sue capacità di trovare alternative.
- Il problema principale è l'autodeterminazione degli individui, che richiede una razionalità tecnologica priva di sfruttamento e un nuovo Soggetto storico.
- La teoria critica individua segnali di resistenza e superamento del modello sociale, ma manca la capacità di cogliere le tendenze liberatrici.
- Il rifiuto astratto del dominio è portato avanti dai reietti, non dal popolo, e rappresenta un'opposizione rivoluzionaria esterna al sistema.
Indice
L'immaginazione e la scienza
L’immaginazione estetica è incapace di prospettare alternative sul piano estetico, perché su questa dimensione è stata assorbita dal sistema. Ma, impiegata in campi nuovi, alleandosi con la ragione, può dar vita a una scienza che progetti la società nuova. Con tutti i rischi che ne derivano. Le due facoltà antagonistiche diventano interdipendenti su un terreno comune.
Arte e immaginazione nella società
In passato, al di fuori di questa civiltà, l’arte era dimensione altra. In questa civiltà invece l’immaginazione viene subordinata alla scienza e alla tecnologia. Questa scienza dell’immaginazione può andare molto più in là, accordando all’immaginazione tutti i mezzi d’espressione, restituendole la capacità di trovare alternative. Reazionale è l’immaginazione che può diventare l’apriori dell’orientamento dell’apparato produttivo in vista di un’esistenza pacifica e una vita senza paura.
Il problema dell'autodeterminazione
Però il problema permane, e ci si deve porre nuovamente la domanda: come possono gli individui amministrati liberarsi da se stessi e poi dai loro padroni?
La istituzioni in realtà stanno cambiando positivamente, quindi le difficoltà non stanno qui. Problematica è la possibilità di un’autodeterminazione degli individui. Per attuare questo progetto, bisogna far ricorso alla razionalità tecnologica, spogliandola degli elementi di sfruttamento. In ogni caso, è necessario un Soggetto storico essenzialmente nuovo.
Teoria critica e resistenza sociale
Ci sono segnali di un superamento del modello di società, ma anche segnali che indicano una sua resistenza. La teoria critica, che si basa sulla dialettica, è in grado di individuarli, ma non basta, ci vuole anche la pratica. Il limite della teoria critica è di non aver colto le tendenze liberatrici presenti nell’insieme, che il processo della desublimazione sessuale fa in modo che il principio di realtà sia di piacere. Tutti i fenomeni per cui gli individui si identificano totalmente con la società. Questa incapacità non le ha fatto cogliere che il sistema del dominio è dolce, soddisfa i bisogni, in un sistema totalitario. È questo il problema principale, perché l’unica risposta è un rifiuto, ma astratto e non puntuale. Quindi utopistico, senza meta. Un’unica e astratta richiesta che il dominio finisca, l’impotenza politica del rifiuto assoluto. Ma non è colpa di chi rifiuta, quanto piuttosto il risultato della totalità del sistema, nella sua apparente conciliazione.
Il rifiuto astratto e i reietti
Chi è il portatore del rifiuto astratto? Non il popolo, perché ora è un concetto non associabile a forze sociali e agenti razionali, ma un’entita del dominio. Piuttosto i reietti, in un’opposizione rivoluzionaria dal di fuori, quindi non sviata dal sistema, come forza elementare.
Teologia negativa e teoria critica
In gran parte delle descrizioni dei francofortesi c’è della teologia negativa, di origine ebraica, la tendenza a non affermarsi di fronte al divino, quindi anche il non poter descrivere la trascendenza in terra. Ciò non è un caso, perché il regno della libertà di cui si parla non è altro che il regno dei cieli in terra, quindi il fatto che Marcuse non sia in grado di descriverlo, se non in termini vaghi, è fatto logico e in linea con il suo retroterra. Anche in Horkheimer la teoria critica non può descrivere la società. Non possiede concetti che colmino la lacuna tra presente e futuro, rimane quindi negativa. È solo nei disperati che permane una speranza.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo dell'immaginazione estetica nella società attuale?
- Qual è il problema principale che impedisce l'autodeterminazione degli individui?
- Chi può essere il portatore del rifiuto astratto contro il sistema?
- Qual è il limite della teoria critica secondo il testo?
- Come viene interpretata la teologia negativa nella teoria critica?
L'immaginazione estetica è stata assorbita dal sistema e subordinata alla scienza e alla tecnologia, ma può ancora prospettare alternative se impiegata in campi nuovi e alleata con la ragione.
Il problema principale è la difficoltà di liberarsi dal dominio dolce del sistema, che soddisfa i bisogni in modo totalitario, rendendo il rifiuto astratto e impotente.
Non il popolo, ma i reietti, che rappresentano un'opposizione rivoluzionaria esterna e non sviata dal sistema.
La teoria critica non riesce a cogliere le tendenze liberatrici e non possiede concetti per descrivere la società futura, rimanendo negativa e astratta.
La teologia negativa, di origine ebraica, si manifesta nella tendenza a non descrivere la trascendenza in terra, riflettendo l'incapacità di descrivere il regno della libertà come un regno dei cieli in terra.