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Concetti Chiave

  • Hegel critica e supera i limiti delle filosofie di Fichte e Schelling ponendo l'assoluto come sintesi finale che risolve le contraddizioni tra spirito e natura.
  • La struttura dialettica di Hegel si basa su tesi, antitesi e sintesi, dove la sintesi finale integra tutte le condizioni di esistenza, arrivando all'assoluto.
  • La "Fenomenologia dello spirito" descrive il cammino dello spirito verso l'assoluto, attraverso la consapevolezza di sé e la relazione tra soggetto e oggetto.
  • Hegel esplora come l'autocoscienza collettiva e il logos universale guidano il superamento delle contraddizioni, culminando in un'autocoscienza assoluta e razionale.
  • L'astuzia della ragione di Hegel implica che gli individui credono di agire per vantaggi personali, ma in realtà stanno realizzando la struttura dialettica della realtà.

Indice

  1. Superamento dei limiti filosofici
  2. Struttura dialettica della realtà
  3. Esempio di tesi, antitesi e sintesi
  4. Fenomenologia dello spirito
  5. Dialettica tra padrone e servo
  6. Logos universale e scetticismo
  7. Cristianesimo medievale e riforma luterana
  8. Enciclopedia delle scienze filosofiche
  9. Idea assoluta e natura
  10. Spirito soggettivo e oggettivo
  11. Diritto astratto e moralità
  12. Eticità e società civile
  13. Stato etico e guerra
  14. Spirito assoluto e arte
  15. Religione e filosofia
  16. Astuzia della ragione e Napoleone

Superamento dei limiti filosofici

Hegel supera limiti filosofia di Fichte cioè impossibilità di realizzarsi raggiungendo la santità e di Schelling cioè che da un’entità trascendentale originaria si dovessero distinguere i due cammini di spirito e natura.

Struttura dialettica della realtà

Per risolvere questi problemi mette l’assoluto alla fine del cammino (sintesi) che corrisponde al superamento delle contraddizioni (limiti che si trovano nella storia della realtà) derivanti dal considerare le due realtà come in sé cioè assolute e incondizionate. La struttura dialettica realtà è questa:

  1. tesi (c’è qualcosa, idea in sé e per sé)
  2. antitesi (condizioni di esistenza, idea fuori di sé, questo qualcosa non basta a sé stesso cioè non può esistere isolato dalle sue condizioni di esistenza che anch’esse non bastano a sé stesse)
  3. sintesi (idea che ritorna in sé, tesi e antitesi esistono solo insieme) detta Aufhebung (attraversare, andare sopra) che

    unisce, ad un livello superiore, il positivo della tesi con quello dell’antitesi. Ma la sintesi finale avviene quando tutte le condizioni di esistenza si assumono nella sintesi, arrivando alla totalità delle condizioni cioè all’assolutamente incondizionato. Sul piano logico questo assoluto è conoscibile avendo considerato tutte le condizioni di esistenza.

Esempio di tesi, antitesi e sintesi

Esempio: tesi, mi sembra di esistere autonomamente cioè incondizionatamente cioè in modo assoluto

antitesi, se mi isolo nel vuoto capisco che ho bisogno anche solo dei genitori per essere nata e anche i miei genitori non esisterebbero come tali se non ci fossi io

sintesi, si uniscono tesi e antitesi pensando che io e i miei genitori esistiamo insieme. Ma tale sintesi non è quella finale in quanto non raduna in sé tutte le condizioni perché anche la famiglia non esisterebbe isolata ma necessita di aria e cibo, i quali non esisterebbero come tali se non ci fosse la famiglia ad averne bisogno.

tesi, intelletto che definisce qualcosa cioè giudica considerandolo in sé isolato dal resto

antitesi, ragione critica e negativa (critica risultato dell’intelletto senza trovare soluzione) che isola l’oggetto capendo che non è pensabile in sé ma solamente come condizionato cioè in relazione con le condizioni di esistenza.

sintesi, ragione positiva che sintetizza tesi e antitesi in quanto integra l’oggetto presentato dalla tesi con le condizioni di esistenza le quali se isolate sono anch’esse contraddittorie.

Il motore di tale processo è quindi la ragione (mediazione cioè esprimere il percorso) che riconosce la contraddizione e la non esistenza di una realtà considerata assoluta ma dato che essa esiste in quanto appare alla ragione, bisogna renderla non contraddittoria unendola alle sue condizioni di esistenza (rendere razionale ciò che immediatamente appare irrazionale).

Dunque l’esistenza è possibile solamente comprendendo le relazioni tra il particolare e l’infinito che lo giustifica cioè capendo che una parte esiste in funzione del tutto. Inoltre non esiste nulla di non necessario perché la condizione di esistenza recuperata con la ragione esprime tale necessità.

Fenomenologia dello spirito

La “Fenomenologia dello spirito” riferisce il cammino dello spirito verso l’assoluto cioè lo spirito stesso, ovvero mostra come appare lo spirito inteso come realtà fondamentale. Succedono due cose:

  1. Io nasco a me stesso cioè divento consapevole di me e capisco che per poter esistere devo diventare l’assoluto

    Ci si scontra con qualcosa scoprendo sia l’oggetto senza il quale non sarebbe avvenuto lo scontro sia il soggetto che nasce dalla consapevolezza cioè dallo scontro con l’oggetto che è prima del soggetto. L’oggetto e il soggetto percipiente sono quindi le condizioni di esistenza della certezza sensibile (dolore) che abbiamo. coscienza individuale

    .

  2. Lo studio di come l’assoluto si costituisce. Hegel cerca di spiegare la storia della realtà cioè la fenomenologia dello spirito mostrando il necessario passaggio tra le varie filosofie della storia, attraverso quindi un percorso di crescita e consapevolezza.

Dialettica tra padrone e servo

Kant: oggetto con forme derivanti dal soggetto, autocoscienza formale.

Idealismo: oggetto con forme e contenuti posti da una coscienza che quindi vede negli oggetti una rappresentazione di se stessa avendo essi la stessa coscienza. Tale coscienza agente è quindi un’autocoscienza

che pensa di essere incondizionata e assoluta finché si scontra con altre autocoscienze che si credono anch’esse incondizionate e assolute dunque nasce un conflitto per realizzare il proprio progetto di mondo. Successivamente una delle due cede dunque diventa oggetto cioè coscienza, preferendo salvarsi la vita piuttosto che realizzare il proprio progetto di mondo. autocoscienza contenutistica

Esempio: dialettica tra padrone e servo che diventa coscienza accettando di ordinare il mondo secondo gli ordini del padrone che è autocoscienza. Tale coscienza è però uno strumento di mediazione essendo in relazione sia con il soggetto cioè autocoscienza (padrone) sia con l’oggetto (mondo) da ordinare. Dunque il servo cresce in consapevolezza di sé cioè capisce di essere uno strumento necessario per permettere al padrone di essere autocoscienza. Anche il padrone capisce che il servo non deve essere un oggetto ma una coscienza necessaria per realizzare il suo progetto e per crescere avendo con lui una relazione con opposizioni.

Dunque i due si riconoscono reciprocamente necessari cioè si riconoscono autocoscienze per cui si supera la contraddizione di considerarsi entrambi assoluti e si arriva ad un processo condiviso e quindi ad un’autocoscienza collettiva. autocoscienza superindividuale - autocoscienza collettiva

Hegel sostiene che nella storia ci sono contraddizioni da superare arrivando ad una sintesi necessaria a livello logico infatti c’è un’identità tra essere e dover essere - realtà razionale dunque al dover essere non si scappa per cui l’essere cioè la realtà corrisponde a ciò che è giusto e quindi si deve realizzare

MA se tutto ciò che esiste è giusto, allora anche uccidere è giusto? Hegel si giustifica dicendo che il male esiste solamente nella contraddizione cioè quando si considera il particolare assoluto.

Logos universale e scetticismo

L’autocoscienza collettiva cioè universale corrisponde al logos universale che opera sul mondo dello stoicismo.

Stoicismo: logos universale che opera sul mondo rendendolo razionalmente comprensibile e guidato verso il superamento della contraddizione dunque si parla di coscienza limitata cioè individuo consapevole di esistere come espressione del logos.

Ma se esiste il logos universale allora tutto deve essere logico e razionale ma lo scetticismo mostra che nell’esperienza ci sono aspetti contraddittori, dunque tesi (stoicismo) antitesi (scetticismo)

Passaggio allo scetticismo: nonostante ci sia un’autocoscienza collettiva che realizza sé stessa ponendo la realtà razionale e per il bene, nell’esperienza ci sono cose irrazionali e ingiuste dunque si passa allo scetticismo secondo cui non c’è un principio veritativo universale dunque si dubita della possibilità della verità.

La realtà non ordinata è però contraddittoria per cui per superare questa contraddizione si utilizza la sintesi cioè cristianesimo medievale secondo cui il fatto che qualcosa non sia razionale non significa che nulla è razionale. Infatti secondo il cristianesimo medievale esiste la realtà trascendente di Dio e la realtà sensibile dell’esperienza in cui c’è sia ordine sia disordine per colpa mia che sono coscienza infelice e commetto peccati

Cristianesimo medievale e riforma luterana

Passaggio al cristianesimo medievale: il nostro livello di realtà è solamente una copia inadeguata di una realtà giusta detta paradiso terrestre creato da Dio. C’è però un’altra contraddizione in quanto il fedele cristiano medievale è sia consapevole di essere cattivo cioè la causa del male per aver peccato ovvero essersi allontanato da dio sia consapevole di essere particolare cioè incapace di fare il bene salvando il mondo non potendo costruire una relazione con Dio che è l’assoluto e l’unico che può salvare il mondo. Si tratta di una coscienza (non crea il mondo) infelice (causa del male che non può nemmeno risolvere).

Riforma luterana: permette di superare la coscienza infelice tramite la predestinazione cioè consapevolezza del fatto che ciascuno possa capire la sacra scrittura e quindi accedere alla salvezza sulla base del libero esame delle scritture. Significa che Dio interviene direttamente in me avendo quindi già deciso come agisco per cui dio abita sia la realtà trascendente sia me stesso per cui non c'è separazione totale tra realtà sensibile e trascendente.

Dunque si passa ad un’autocoscienza assoluta cioè al livello della ragione che corrisponde alla certezza di essere ogni cosa cioè alla consapevolezza che ogni realtà è in me.

Enciclopedia delle scienze filosofiche

Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio” in cui rivede il farsi del mondo in modo più sistematico considerando i singoli passaggi per la definizione dei singoli elementi. Lui mostra la struttura triadica della realtà logica (idea in sé) - struttura profonda della realtà che si mostra, appaiono le contraddizioni e si superano necessariamente, con corrispondenza tra lo sviluppo delle forme del pensiero a quelle della realtà.

prima triade - essere (qualcosa, tesi) nulla (antitesi) divenire (farsi della realtà superando le contraddizioni, sintesi). Essere, è evidente che c’è qualcosa ed che mi appare immediatamente completamente indeterminato ma un essere completamente indeterminato corrisponde a nessun ente determinato cioè essere è uguale al nulla.

nulla, questo è contraddittorio sul piano logico e visto che nel sistema idealistico non si accettano le contraddizioni, essa deve essere superata e visto che nasce dal fatto che l’essere è indeterminato, bisogna determinarlo cioè renderlo qualcosa e non nulla divenire, processo con cui l’essere si determina (tempo=misura del mutare delle cose) assumendo una forma cioè una definizione cioè l’essenza. Essa esiste come concetto cioè come oggetto di un pensiero che ha preteso il superamento di una contraddizione.

L’essere può infatti manifestarsi solamente nel pensiero anche per la frase “la verità dell’essere corrisponde all’essenza” secondo cui l’essere indeterminato non può essere vero dunque serve il superamento necessario di tale contraddizione che corrisponde alla realizzazione dell’essere in qualcosa di determinato cioè l’essenza.

L’essenza di un ente esclude la possibilità di pensare ad un’altra essenza infatti si parla di non essere come nulla e non essere come essere diverso. Dunque l’essenza cioè verità essere cioè sua forma oggettiva sta nel concetto cioè contenuto mentale dell’essenza cioè pensiero dell’essere ma allora ci sarebbe un mondo totalmente astratto (no crescita reale se non si superano ostacoli) che Hegel rifiuta volendo tenere insieme l’oggetto alle sue condizioni di esistenza cioè trovando un’origine comune ad essenza e concetto -concetto creato no da essenza o ente, si da idea cioè modo originario del farsi della realtà.

Idea assoluta e natura

L’idea è quindi assoluta comprendendo in sé ciò che origina l’ente e ciò che origina il pensiero di quell’ente ma essa è contraddittoria essendo un’idea in sé cioè una forma priva di contenuti. Infatti essa è una realtà intelligibile in grado di diventare un concetto in cui convergono condizioni di esistenza del soggetto e dell’oggetto.

Natura (idea fuori di sé) - idea come forma priva di contenuti è un’astrazione dunque contraddittoria perchè non è un’astrazione dell’assoluto che per essere l’assoluto deve avere un contenuto assoluto. Dunque essa esce fuori di sé sviluppandosi a livello logico nell’esperienza e acquisendo contenuti accrescendo la complessità

La natura esiste essendo il contenuto dell’idea che esce fuori di sé ed inoltre è comprensibile razionalmente essendo ordinata logicamente in quanto l’idea ha come scheletro la logica dunque è totalmente razionale e si sviluppa in modo razionale.

Spirito soggettivo e oggettivo

Spirito (torna in sé e diventa consapevole di sé) - in questo sviluppo ordinato e progressivo della natura appare la vita cioè coscienza poi autocoscienza poi ragione poi spirito. Tale spirito dai singoli fa emergere l’ordinamento giuridico e razionale della realtà umana parlando di spirito soggettivo oggettivo assoluto, arrivando fino all’oggettivazione dell’interiorità cioè alle leggi.

Spirito soggettivo - l’autocoscienza è consapevole di conoscere il mondo per cui agisce libera dunque si parla di spirito libero (gli animali invece non erano coscienti di essere coscienti del mondo)

spirito oggettivo - io ho scoperto cosa sono, agisco sulla base di quello che sono e di come voglio dar forma al mondo dunque qualsiasi manifestazione diventa un oggetto essendo comprensibile e visibile agli altri. Si tratta di una manifestazione dello spirito cioè spirito oggettivizzato e non oggetto che si manifesta nel soggetto rimanendo separato da esso. vari modi per oggettivizzare spirito.

Diritto astratto e moralità

Diritto astratto (finito, contraddittorio) cioè agire nei confronti delle cose, si agisce avendo a che fare con gli oggetti in uno spazio. Il primo momento di tale diritto detto proprietà privata cioè si mettono a disposizione oggetti sui quali agiamo. Il secondo momento detto contratto cioè per preservare il proprio spazio di attività cioè gli oggetti sui quali agisco devo mettermi d’accordo con altri spiriti, rispettando reciprocamente la proprietà privata. Il terzo momento detto violazione del contratto logicamente necessaria e anche esistenzialmente plausibile (sia per non morire di fame quindi posso rubare cibo al vicino sia per la critica della ragion pratica secondo cui il soggetto è incondizionato dunque non si può far influenzare dall'oggetto cioè contratto). Ma chi viola il contratto viene imprigionato cioè impossibilità di agire sugli oggetti. Dunque fine diritto (ha a che fare con il contratto dunque diritto privato che riguarda solo contraenti) astratto (ad essere determinante è l’oggetto e non il soggetto).

-moralità (critica ragion pratica) cioè non potendo agire si può solamente pensare a ciò che si ha fatto ritenendo giusto o sbagliato di aver violato il contratto. Ma la convinzione che il furto dell’oggetto potesse liberarmi è sbagliata dunque chi ruba viola sia il contratto sia la sua identità ritenendola dipendente da un oggetto. Dunque si capisce che ciò che conta è l’intenzione incondizionata che una vera scelta per essere etica non deve essere determinata dagli oggetti.

Eticità e società civile

-eticità cioè stando senza possibilità di agire concretamente non si agisce dunque la moralità è un passaggio intermedio in quanto il diritto astratto è tale concentrando azione sull’oggetto mentre la moralità è astratta concentrando l'attenzione sul soggetto che non può agire concretamente. Il recupero della concretezza avviene quando, il soggetto consapevole della sua incondizionatezza, agisce sul mondo superando astrazione.

Soggetto agisce sul proprio essere senza farsi condizionare dagli oggetti e questo agire è rilevante su altri spiriti.

Il primo modello di eticità cioè moralità sociale è la famiglia cioè reciproco riconoscimento di due spiriti che hanno stesso criterio di oggettivazione. I modi del loro agire cioè sintesi sono due: matrimonio cioè ciò che ha a che fare con la vita interiore della famiglia con la produzione dei figli e patrimonio cioè produzione di beni in cui contribuiscono entrambi (moglie si occupa della casa, marito si occupa affari economici). Non sono sintesi finali in quanto i figli sono a loro volta pronti ad entrare in nuove relazioni unendo altre famiglie e andando verso altre sintesi inoltre il padre possiede un patrimonio ma ciò che produce funziona solamente se si scambia con altri dunque nasce la società civile cioè il secondo modello di eticità.

Tale società civile si dà delle regole tramite il diritto pubblico cioè accordi tra tutta la comunità cioè oggettivazione spirito di tutta la comunità per cui le leggi dicono come devono comportarsi i vari spiriti. Tale spirito non è determinato dagli oggetti ma dai soggetti che interagiscono essendo oggettivazione della volontà del singolo.

Stato etico e guerra

Con la legge che ha valore universale nasce lo Stato cioè terzo modello di eticità (sintesi) che tiene insieme famiglia e società civile in quanto in esso c’è una condivisione spirituale maggiore avendo da un lato affetto e unità della famiglia e da un lato il senso di fare il proprio interesse nella consapevolezza che esso si realizza solamente se è condiviso con il resto della comunità. C’è quindi uno Stato etico cioè condizione esistenza dell’individuo in quanto se non ci fosse non si tutelerebbe il diritto del singolo.

esito eticità - Gli Stati si fanno guerra che è necessaria per regolare accordi tra due Stati cioè tesi e antitesi, pensando che il proprio modello sia giusto. Chi vince la guerra assicura bene maggiore dei propri membri in quanto la sottomissione è la sintesi cioè due stati diventano uno stato. Ma la sintesi non porta alla scomparsa dell’antitesi ma in essa la tesi e l’antitesi trovano unità. Guerra si conclude quando ci sarà solamente uno Stato con legge che sintetizza tutti i contenuti positivi di tutti gli stati esistiti nella storia dunque realizzazione spirito assoluto.

Spirito assoluto e arte

Se dentro la storia sono avvenute tutte le cose non c’è nulla che può contrapporsi al risultato dell’ultima guerra dunque la storia è compiuta ed è assolutamente incondizionata (la totalità delle condizioni è l’assolutamente incondizionato). L’unica cosa che manca è il sapere l’assoluto cioè il modo in cui lo spirito sa se stesso ovvero entra in relazione con se stesso. Per inizia lo spirito assoluto composta da arte, religione e filosofia.

Religione e filosofia

-arte, fuori di sé cioè in un oggetto si incontra l’assoluto dell’arte prodotta dall’artista che attua una rappresentazione oggettiva finita e adeguata dello spirito cioè dell’assoluto. Il sentimento di piacere disinteressato ci fa sentire che ci riconosciamo in tale opera. Per cui non c’è la natura che presenta se stessa ma c’è lo spirito emerso dalla natura che ha un’intuizione della realtà spirituale ed è in grado, con il genio, di rappresentarla in un oggetto. L'osservatore dell’arte ha a sua volta uno spirito che riconosce in tale oggetto lo spirito dell’assoluto.

-religione, dentro di sé si incontra l’assoluto di Dio. Il limite di questa forma di incontro è che dio nella religione viene incontrato nella fede e non nel sapere e razionale.

-filosofia, rappresenta il culmine della realtà in quanto in essa l’assoluto viene compreso nel suo farsi dall’origine al compimento quindi in tutti i suoi passaggi per cui lo so assolutamente e completamente diventandone padrone perché c’è identificazione tra soggetto, oggetto e sapere, tutte con struttura dialettica. Io, spirito assoluto, incontro lo spirito assoluto in una modalità spirituale assoluta.

Astuzia della ragione e Napoleone

Hegel parla di storia e di napoleone parlando dell’astuzia della ragione che fa credere agli individui di agire per realizzare un proprio vantaggio personale quando in realtà stanno mettendo in pratica la struttura dialettica della realtà quindi vivendo come strumento consapevoli dell’oggettivazione dello spirito assoluto

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contributo principale di Hegel nel superare i limiti delle filosofie di Fichte e Schelling?
  2. Hegel supera i limiti di Fichte e Schelling ponendo l'assoluto alla fine del cammino dialettico, risolvendo le contraddizioni tra spirito e natura attraverso una sintesi che integra tutte le condizioni di esistenza.

  3. Come si articola la struttura dialettica della realtà secondo Hegel?
  4. La struttura dialettica della realtà si articola in tesi, antitesi e sintesi, dove la sintesi finale unisce il positivo della tesi e dell'antitesi, superando le contraddizioni e arrivando all'assoluto.

  5. In che modo Hegel descrive il cammino dello spirito verso l'assoluto?
  6. Hegel descrive il cammino dello spirito verso l'assoluto come un processo di crescita e consapevolezza, dove lo spirito diventa consapevole di sé attraverso il confronto con l'oggetto e il soggetto, culminando nella fenomenologia dello spirito.

  7. Qual è il ruolo della ragione nella filosofia di Hegel?
  8. La ragione è il motore del processo dialettico, riconoscendo le contraddizioni e unendo le realtà apparenti alle loro condizioni di esistenza, rendendo razionale ciò che appare irrazionale.

  9. Come Hegel giustifica l'esistenza del male nella sua filosofia?
  10. Hegel giustifica l'esistenza del male come una contraddizione che si verifica quando si considera il particolare assoluto, sostenendo che il male esiste solo nella contraddizione e non nella realtà razionale.

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