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Concetti Chiave

  • Hegel critica il contrattualismo, sostenendo che lo Stato precede il contratto perché gli individui diventano un sistema unitario solo con la sua esistenza.
  • Il modello di Stato per Hegel è quello prussiano, dove le leggi, espressione dello spirito di un popolo, governano al di sopra dell'arbitrio individuale.
  • Ogni Stato è autonomo e non può riconoscere autorità superiori, in contrasto con l'idea di un organismo internazionale proposto da Kant.
  • Hegel vede la guerra come necessaria e positiva, un antidoto contro la stagnazione dei popoli, permettendo un progresso dialettico.
  • La visione di Hegel è teleologica: ogni momento storico è il risultato dei precedenti ed è considerato il migliore per quell'epoca.

Indice

  1. Hegel e il contrattualismo
  2. Il modello prussiano
  3. Rapporti tra stati secondo Hegel

Hegel e il contrattualismo

Hegel riflettee sul contrattualismo, concezione secondo la quale gli uomini si accordano per conferire il loro potere a un qualcuno che sia in grado di garantire i loro diritti. Per Hegel una concezione di questo tipo non ha alcun senso perché i vari individui prima della esistenza dello stato sono una moltitudine informe, diventano un sistema unitario solamente con lo Stato. Non è quindi possibile che sia un contratto a precedere lo Stato, è lo stato a venire prima.

Il modello prussiano

Lo stato che Hegel prende come modello è quello prussiano, dove esistono i 3 poteri. Ma di fatto a governare sono le leggi, concepite come espressione dello spirito di un preciso popolo, non possono quindi che essere buone perché slegate dall’arbitrio del singolo.

Rapporti tra stati secondo Hegel

Hegel analizzò poi il rapporto tra gli stati: essendo ogni stato in sé autonomo e indipendente, non può riconoscere nessun’altra istanza superiore. È un pensiero opposto a quello di Kant che auspicava la presenza di un organismo internazionale in grado di dirimere le questioni tra gli stati e assicurare la pace perpetua. Per quanto esplicato precedentemente gli stati entrano in contrasto ed è quindi necessaria la guerra che non è concepita come un qualcosa di negativo, diatti Hegel ritiene sia auspicabile perché è un antidoto contro l’infiacchimento dei popoli, permette quindi un divenire dialetto, che i popoli si susseguano gli uni agli altri. Il popolo vincitore è perciò quello in cui si esprime lo spirito. Quella di Hegel è anche una concezione teleologica siccome vi è un fine: un preciso momento è dato da tutti quelli precedenti e è il migliore in quell’istante.

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