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Concetti Chiave

  • Hegel, filosofo tedesco dell'idealismo, credeva che la ragione potesse superare i limiti della filosofia di Kant, rompendo la barriera tra soggetto e oggetto.
  • La dialettica, essenziale nel pensiero di Hegel, è un metodo che esplora il progresso storico e umano attraverso il confronto e la negazione.
  • La Fenomenologia dello Spirito di Hegel descrive il cammino della coscienza verso la consapevolezza, articolandosi in coscienza, autocoscienza e ragione.
  • Il rapporto servo-signore esemplifica la dialettica dell'autocoscienza, dove il signore diventa dipendente dal lavoro del servo, ribaltando le dinamiche di potere.
  • Secondo Hegel, la religione cristiana incarna il desiderio di ricongiungimento con lo spirito, ma solo la ragione può superare la "coscienza infelice".

Indice

  1. Hegel
  2. Riferimento agli iniziatori dell’idealismo
  3. Scopi fondamentali della Fenomenologia
  4. I parte
  5. Rapporto tra servo e signore
  6. Religione
  7. II parte
  8. L’essere

Hegel

È un autore tedesco che visse subito dopo Kant tra il 1770 e il 1830. La sua etica fu caratterizzata dal passaggio Illuminismo-romanticismo. A livello filosofico in Germania il romanticismo è caratterizzato dalla volontà di superare i limiti della ragione di Kant (questo accade spesso tramite l’immaginazione, la creatività o la fede).
Hegel invece appartiene ad una corrente definita idealismo tedesco. Esso è caratterizzato da un profondo razionalismo. Ciò che ci permette di superare i limiti di Kant in questo contesto, è la ragione. Nell’idealismo il problema viene posto come la necessità di rompere la barriera tra soggetto e oggetto.

Riferimento agli iniziatori dell’idealismo

1- Fichte: propone una filosofia incentrata sul soggetto e ritiene che sia l’uomo apporre attivamente il mondo di fronte a sé (non esisterebbero le cose, gli oggetti, il mondo senza un soggetto che lo modifichi, lo trasformi). (Riprende in parte Cartesio ma soprattutto Spinoza)
2- Schelling: fu inizialmente un riferimento diretto di Hegel. Lui cerca di annullare l’opposizione di Kant creando un grande sistema filosofico oggettivo in cui insiste sull’unità della natura come organismo che si trasforma in infinito.

Hegel inizialmente rimane molto affascinato e Shelling e introduce inoltre un elemento fondamentale: la dialettica (un metodo di ragionamento, una logica della contraddizione)
Successivamente quando nel 1806 deve presentare la sua opera ha dei ripensamenti sulla filosofia di Shelling e la definisce “una notte in cui tutte le vacche sono miele”, una notte in distinta. Per questa ragione Hegel insiste molto sul proprio metodo, anche parte del suo modo di scrivere, che è appunto la dialettica. Secondo Hegel la storia e l’umanità progredisce grazie al rapporto tra soggetto e oggetto e la loro negazione. Il risultato è quello che è Hegel definisce negazione della negazione: capacità dell’uomo di cambiare la realtà attorno a sé. Tutto ciò è una visione razionalista: diceva che tutto ciò che è reale è razionale e tutto ciò che è razionale è reale. Bisogna ricordare però che la ragione non giustifica ma rende conto della realtà portando ad avere successivamente cose migliori ovvero portando ad avere una visione ottimista che avviene per due motivi:
- l’uomo migliora
- interpreta la totalità che lo circonda (secondo Hegel la ragione è illimitata)
Tutto ciò è una coincidenza tra realtà e ragione.

Un elemento fondamentale è proprio la spiegazione sulla coincidenza tra realtà e razionalità. Quest’ultima per Hegel non è nulla di trascendente, è un principio immanente ovvero completamente presente nella realtà. Hegel usa alcune parole per definirla: spirito o idea.

Parola usata molto dagli illuministi francesi come Montesquieu e da Geist (tedesco). Per Hegel non indica l’anima ma lo spirito del tempo. Per lui lo spirito è unitario ed è la ragione umana che si sviluppa e si muove nella storia e ciò che caratterizza un’epoca non è lo spirito di una singola classe ma è l’impronta culturale di quell’epoca. Lo spirito umano nella storia è un continuo movimento finalizzato ad una crescente libertà e autocoscienza. Questo sviluppo dello spirito è sia collettivo sia individuale. Tutta questa rappresentazione dello spirito e della storia può apparire come qualcosa che sopprime l’individuo ma in realtà per Hegel non vale solo la conclusione ma tutto ciò che è successo prima e serve per esaltare la libertà e l’autocoscienza dell’essere umano.

Successivamente dà tanto importanza alla memoria perché è ciò che ci permette di avere sempre davanti il vero processo storico. Lo scopo della filosofia per Hegel è dunque ricostruire tutto ciò che ha permesso il processo storico e tutto quello che c’è attorno. Un’altra parte importante è la natura, un mondo che per Hegel è meno interessante rispetto al mondo degli uomini perché non è dotato di spirito, a lui interessa solo lo sviluppo libero e autocosciente.

La filosofia non è un ideale che possa essere imposto a priori, l’unico modo è scontrarsi con la realtà è vedere qual è il risultato dopo.

Scopi fondamentali della Fenomenologia

Evitare una frattura tra coscienza e filosofia come sviluppo della ragione
La filologia (insieme di discipline che studia i testi, da quelli antichi a quelli moderni per ricostruire la forma originaria) vuole percorrere lo sviluppo dell’idea dello spirito fino all’individualismo
Introduzione al suo sistema filosofico ma non a in sé un sistema intero. Questo sistema intero è presente solo nell’enciclopedia (la ritroviamo nella seconda parte perché è la soluzione per colmare la separazione tra individuo e collettività) ed è il sistema più totalitario

Struttura dell'opere di Hegel, struttura fenomenologia (porzione parziale del sistema di Hegel)
Riproduce il cammino della coscienza sia individuale che storico verso la consapevolezza che raggiungerà la fine del percorso e che raggiungerà una parte della filosofia di Hegel. Ogni sezione dell'opera riproduce il movimento dialettico ed è sempre divisa in tre parti: Parte astratta (affermazione), negazione e negazione della negazione.

I parte

Divisa in tre sezioni a loro volta divise in altre sottosezioni:
1- Coscienza: certezza sensibile, percezione e intelletto. Queste sottosezioni sono definite dalle figure della coscienza che per lui hanno concretezza reale. Sono figure reali che concretizzano i momenti formali. La coscienza è la sezione più breve della fenomenologia è quella che richiama di più il pensiero scientifico. Quando parliamo di certezza sensibile parliamo di un'esperienza immediata, diretta. Hegel dice che nella percezione il soggetto si appropria di un oggetto ed è qui che la figura recupera la critica della ragion pura. Hegel dice inoltre che unifichiamo il mondo degli oggetti.
L'intelletto invece è ciò che elabora le leggi della natura come sintesi tra certezza sensibile e percezione. lo osservo le cose, rifletto e sintetizzando tutto posso affermare diverse certezze e stabilire quindi le leggi della natura. Ora dunque, la coscienza ha prodotto le leggi della natura.
2- Autocoscienza: ha un risvolto pratico (quello che penso regola la realtà) ed è il momento in cui io come essere umano, mi rendo conto che la realtà è determinata da ciò che io penso e da ciò che io compio. È ciò che tramite le leggi della natura ci permette di costruire un oggetto e non solo di descriverlo. E ciò che ci permette di applicare le leggi della natura per poi creare un oggetto. È un'attività che nasce dall'estensione del soggetto e per questo bisogna ricordare che per Hegel prima c'è l'idea e poi l'applicazione.
3- Ragione: porta allo sviluppo della filosofia ed è divisa in tre parti
1) Ragione osservativa (coscienza)
2) Autocoscienza razionale
3) Ragione che esamina le leggi
La ragione è il momento in cui i conflitti precedenti si ricompongono.
Ciò che rappresenta la ragione è lo sviluppo stesso della filosofia che attraversa tutte queste crisi per arrivare ad essere consapevoli di se stessi.
In questa parte vediamo il "travaglio della ragione".
Hegel dice che come autocoscienze la prima cosa che facciamo è rapportarci con i nostri simili e con il rapporto la prima cosa che facciamo è il desiderio di riconoscimento che porta il filosofo ad una lotta per la libertà. Ciò che vogliamo riconoscere attraverso gli altri è la libertà che abbiamo rispetto a loro. Questo conflitto è un conflitto di tutti contro tutti ma lo sviluppo storico e dell'autocoscienza in realtà produce una gerarchia tra servo e signore. Il servo è colui che a livello di autocoscienza antepone la propria libertà alla paura della morte. Tutto ciò crea un rapporto oggettivo, ovvero concreto tra servo e signore. Una volta diventato concreto il signore garantisce la vita al servo tramite la sicurezza e il servo garantisce la vita al signore tramite il lavoro. Questo provoca un ribaltamento perché porta il signore ad essere dipendente del servo. In Hegel è un ribaltamento ideale dell'autocoscienza (il signore è cosciente che dipende dal servo).

Rapporto tra servo e signore

Questo rapporto è una dialettica che Hegel vede dal punto di vista della dell'autocoscienza.
Quest'ultima una volta giunta al ribaltamento servo-signore si rende conto della completa autonomia del mondo esterno (no rapporto servo-signore) vedendo ciò come una libertà interiore che porta ad una nuova figura che è quella dello STOICISMO. Quest'ultimo è colui che a prescindere dalla propria posizione trova la libertà nella propria autarchia* e l'interiorità nelle proprie virtù. Questo atteggiamento è un atteggiamento di distacco dello stoico rispetto al mondo oggettivo e si sviluppa e si nega nello scetticismo (sospende il giudizio su qualsiasi cosa, mette il mondo tra parentesi). Hegel inserisce nella parte dedicata allo scetticismo anche una nota di smentita nei suoi confronti: dice che dubitare di qualcosa significa già riconoscere l'esistenza di quella cosa; se io dovessi sospendere il giudizio su tutto ci sarebbe comunque l'idea che quello che sto pensando esiste. Questo scetticismo porta certi ragionamenti alle estreme conseguenze e il risultato è la coscienza infelice, uno dei momenti di maggiore crisi. Essa sarà al centro dei dibattiti (anche per quanto riguarda la religione) successivi ad Hegel.
*principio secondo il quale “io devo bastare a me stesso” per non sentire il bisogno delle cose del mondo: autosufficienza spirituale

Religione

A Hegel viene associato il cristianesimo.
Coscienza infelice: nasce dalla separazione tra uomo e Dio mentre 'infelicità nasce dalla volontà di ricongiungersi a Dio. L'uomo trasferisce lo spirito in Dio, essendo tormentato ed infelice. Dio è lo spirito alienante nell'aldilà. L'uomo trasferisce lo spirito a Dio (*)

Alienazione religiosa: è qualcosa di necessario. Fa parte dello sviluppo dell'umanità. È utile per capire quanto la mente sia utile rispetto alla realtà, è positivo il rapporto tra mondo soggetto e mondo reale. È lo spirito che determina il concreto. L'alienazione è una cosa falsa ma utile perché mi fa vedere le cose nella giusta prospettiva.

(*) Secondo Hegel lo sviluppo della religione rappresenta bene il desiderio di ricongiungersi con lo spirito e il cristianesimo cerca di ricongiungere lo spirito con il bene incarnato, con Dio. Questo desiderio però il cristianesimo lo vede frustato perché Dio vive, muore, risorge ma un certo punto non c'è più e resta la distanza: il singolo viene abbandonato e permane questa distanza che diventa rito e questa figura che rimane tra Dio e 'autocoscienza porta a tutte quelle forma di devozione estrema (digiuni, autoflagellazione, ...). Tutto ciò però si fa per cercare i ricomporre tutto. Questa ricomposizione avviene solo nel momento in cui questa crisi viene superata abbandonando la coscienza infelice e la religione. Qui ci si ricollega alla ragione che unisce l'idea della coscienza e dell'autocoscienza. Il cristianesimo cerca di ricomporre la frattura tra uomo e dio tramite la dialettica. Il dio-uomo media tra uomo individuale e concreto.
L'unità tra uomo e comunità deve essere un qualcosa di reale.
Ciò che porta a compimento il processo dialettico e ricompone la frattura è il SAPERE ASSOLUTO. I concetti del sapere assoluto sono concetti filosofici che non superano definitivamente i gradi precedenti ma li riprendono e li ricompongono.
Questi concetti non hanno a che fare con la logica aristotelica: non hanno categorie, specie o classi. Hegel definisce il concetto dialettico il prodotto immanente del divenire autocosciente dello spirito. Questo è lo sviluppo attivo; lo spirito agisce modificando la realtà.

II parte

Questa parte è dedicata allo spirito. Qui non si parla più di coscienza ma si entra più nella parte storica collettiva.
Questa parte cerca di colmare la separazione tra individuo e collettività. È una parte che trova una
soluzione no nella fenomenologia ma nell'enciclopedia. Per Hegel la prima volta che avviene il legame tra individuo e società è nell'antica Grecia, questo perché l'individuo nella polis riconosce se stesso. Questa unità corrisponde però alla centralità che tramite la comunità viene data la dignità e la libertà dell'uomo, due aspetti che però non sono dell'individuo ma della comunità.
Secondo Hegel non esiste la sfera privata, la libertà è sempre libertà pubblica, libertà in mezzo agli altri.
Questa unità originaria viene definita da Hegel nella fenomenologia una forma di eticità perduta e nella quale non bisogna provare nostalgia.
(I poeti romantici tipo Cheates, dedicano un'ode alla Grecia)
Hegel vede tutti i passaggi come fondamentali per affermarsi nell'oggettività e il culmine di questo processo si ha con la rivoluzione francese e Kant ed è tipico ella moralità. Quest'ultima è la figura dell'affermazione dell'oggettività e rappresentata dall'imperativo categorico di Kant perché è l'insieme delle leggi morali che l'individuo si dà da se.
La moralità tratta la propria negazione nella religione che è la volontà di contenere la soggettività attraverso l'alienazione che fa dell'uomo. La religione porta l'uomo in un'altra dimensione. Gli antichi davano un'immagine idealizzata dell'uomo soprattutto nell'arte.

L’essere

Hegel distingue l'essere in due parti:
- l'essere in se: è ciò che è oggettivamente
- l'essere per se: è quando questa oggettività viene almeno parzialmente riconosciuta (quando io so che cosa sono)

Domande da interrogazione

  1. Chi è Hegel?
  2. Hegel è un autore tedesco che visse tra il 1770 e il 1830 e fu influenzato dal passaggio dall'Illuminismo al Romanticismo.

  3. Qual è la corrente filosofica a cui appartiene Hegel?
  4. Hegel appartiene all'idealismo tedesco, una corrente filosofica caratterizzata da un profondo razionalismo.

  5. Qual è il metodo di ragionamento utilizzato da Hegel?
  6. Hegel utilizza la dialettica come metodo di ragionamento, una logica della contraddizione.

  7. Qual è il concetto di ragione secondo Hegel?
  8. Per Hegel, la ragione è ciò che permette di superare i limiti della ragione di Kant e di cambiare la realtà attorno a sé.

  9. Qual è il rapporto tra individuo e collettività secondo Hegel?
  10. Hegel cerca di colmare la separazione tra individuo e collettività, sostenendo che la libertà è sempre libertà pubblica, libertà in mezzo agli altri.

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