Concetti Chiave
- Hegel analizza l'evoluzione della filosofia della conoscenza, dalla focalizzazione sull'oggetto alla centralità del soggetto.
- La certezza sensibile rappresenta il realismo, dove la conoscenza è vista come riflesso degli oggetti esterni privi di identità particolare.
- La percezione, legata all'empirismo, mette in evidenza la differenza tra soggetto e oggetto, con il soggetto che stabilisce l'unità dell'oggetto.
- L'intelletto, con l'avvento del fenomeno in Kant, vede l'oggetto risolversi completamente nel soggetto, rendendo il fenomeno parte della coscienza.
- Hegel propone che la vera essenza degli oggetti non è conoscibile, poiché il fenomeno esiste solo nella coscienza, che diventa autocoscienza.
Nella coscienza Hegel analizza il cammino della filosofia che si occupa della conoscenza (gnoseologia) dall’epoca antica fino a Kant. In essa (tesi) domina l’attenzione verso l’oggetto, qualcosa percepito come esterno (Fenomenologia è anche un percorso per arrivare alla centralità del soggetto).
Certezza sensibile e realismo
La coscienza è formata da tre momenti:
1. Certezza sensibile: la certezza sensibile rappresenta la fase filosofica del realismo, nella cui visione della conoscenza prevale l’oggetto in quanto il soggetto lo conosce così com’è. A prima vista appare come la conoscenza più ricca, ma in realtà è il contrario. La coscienza viene considerata come uno specchio che riflette la realtà e ha sensazioni degli oggetti esterni (focus sull’oggetto) che vengono colti sensibilmente e in modo astratto, senza alcuna identità particolare. Essa rende certi delle cose in quel momento, ma non della cosa in sé, limitandosi ad una pura e semplice rappresentazione dell’oggetto.
Percezione e soggettività
2. Percezione: la percezione rappresenta l’epoca moderna, basata sull’empirismo. Infatti, concentrandosi su una sola percezione/sensazione e analizzandola, viene esplicitata la sostanziale differenza tra il soggetto che percepisce e l’oggetto percepito. Locke parlava della sostanza come di una cosa sconosciuta, in quanto l’oggetto in sé non è possibile conoscerlo, ma solo avere delle sensazioni di esso che è il soggetto a connettere. Si ha quindi il passaggio alla soggettività, in quanto l’oggetto non può essere percepito come insieme di proprietà se l’io (soggetto) non riconosce che questa unità è stabilita da lui stesso. L’oggetto perciò si risolve nel soggetto.
Intelletto e fenomeno secondo Kant
3. Intelletto: l’intelletto rappresenta la svolta di Kant con l’avvento del fenomeno. L’intero oggetto si risolve nel soggetto, in quando non si coglie l’oggetto in base a delle qualità sensibili, ma come fenomeno, ovvero risultato di una forza che agisce sul soggetto. E poiché Hegel ritiene che la sua vera essenza non è conoscibile e che il fenomeno è soltanto nella coscienza, la coscienza ha risolto tutto l’oggetto in se stessa e si è trasformata in autocoscienza.
Bibliografia:
Con-Filosofare
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della certezza sensibile nella coscienza secondo Hegel?
- Come viene descritta la percezione nella filosofia di Hegel?
- In che modo l'intelletto segna una svolta nella coscienza secondo Hegel?
La certezza sensibile rappresenta la fase del realismo, dove l'oggetto è percepito come esterno e conosciuto dal soggetto così com'è, ma in realtà è una conoscenza limitata e astratta.
La percezione è legata all'empirismo e rappresenta l'epoca moderna, evidenziando la differenza tra soggetto e oggetto, con l'oggetto che si risolve nel soggetto attraverso la connessione delle sensazioni.
L'intelletto segna la svolta con Kant, dove l'oggetto si risolve nel soggetto come fenomeno, e la coscienza trasforma tutto l'oggetto in se stessa, diventando autocoscienza.