Concetti Chiave
- Il momento intellettuale-astratto vede la realtà come composta da oggetti separati e contrapposti, dovuto a una visione parziale e astratta della totalità.
- Il momento razionale-negativo evidenzia la limitatezza delle determinazioni unilaterali, sottolineando la necessità di relazioni tra opposti per comprendere il tutto.
- Il momento speculativo rappresenta la negazione della negazione, unificando le determinazioni opposte come parti di una realtà superiore.
- La dialettica hegeliana è un processo di superamento e conservazione, abolendo le determinazioni astratte per elevarle in una sintesi più complessa.
- Ogni ciclo dialettico si conclude con una nuova totalità che diventa il punto di partenza per un ulteriore processo dialettico.
Intellettuale-astratto
I 3 momenti della dialettica possono quindi essere così sintetizzati:
1. Intellettuale-astratto: a questo livello la realtà appare costituita da oggetti separati e contrapposti gli uni altri altri. Il motivo per il quale la realtà appare così è il fatto di non considerarla nella sua totalità, ma di considerarla astrattamente, ovvero concentrandosi sulla parte, invece che sul tutto. Questo momento viene chiamato intellettuale perché questa comprensione errata della realtà è dovuta all’intelletto kantiano.
2.
Razionale-negativo
Razionale-negativo: in questo livello ogni determinazione si scopre unilaterale e limitata, e si coglie il suo nesso inscindibile e necessario con la determinazione opposta (ogni cosa, infatti, si definisce anche per ciò che non è: il chiaro non è scuro). La facoltà interessata in questa fase è il pensiero razionale che riesce a chiarire che ogni cosa ha senso soltanto nella relazione con tutte le altre. Questo momento è negazione non nel senso che elimina il momento precedente, ma nel senso che fa emergere il limite, ossia ogni determinazione è unilaterale, limitata, astratta. Non nego perciò il boccio, ma nego il fatto che sia a sé, lo relaziono con il suo opposto, con il momento successivo.
3.
Speculativo
Speculativo: rappresenta la negazione della negazione e, pertanto, implica l’affermazione dell’unità delle determinazioni opposte, le quali vengono colte come momenti parziali di una realtà superiore.
La dialettica viene definita in tedesco Aufheburng, che significa al tempo stesso superamento e conservazione, perché il processo nega e abolisce le determinazioni astratte, ma per conservarle ed elevarle. Quindi il boccio viene concepito come il momento di una realtà più complessa.
Una volta terminato il 3 momento, il tutto formato diventa il primo momento di un altro processo, perciò quel tutto diventa astratto, crea opposizione e si completa.