Concetti Chiave
- Hart distingue tra punto di vista interno ed esterno rispetto alle norme, fondamentale per comprendere perché giudici e funzionari seguono gli stessi criteri di validità.
- Il punto di vista interno implica accettare il contenuto delle regole, mentre quello esterno si basa su ragioni esterne senza accettazione diretta delle regole.
- La distinzione di Hart non si applica solo alle norme giuridiche ma anche alle regole sociali, come dimostrato con esempi di comportamento quotidiano.
- Un sistema giuridico esiste quando i giudici assumono il punto di vista interno rispetto alla norma di riconoscimento, garantendo uniformità nel riconoscimento delle norme.
- Se tutti i cittadini di un ordinamento adottassero il punto di vista interno, le dinamiche legali migliorerebbero, riducendo il carico per i giudici.
Il modello del giuspositivismo hartiano è molto interessante anche per altre due ragioni:
1. Hart introduce un'importante distinzione.
Primo punto: Hart dice che la norma di riconoscimento è valida in quanto efficace, in quanto giudice e funzionario utilizzano i medesimi criteri di validità per riconoscere le norme appartenenti al sistema. Hart prova ad andare oltre, per quale ragione i funzionari e i giudici usano i medesimi criteri? È un fenomeno casuale o occasionale? NO
Hart introduce una distinzione molto rilevante, tra punto di vista interno e punto di vista esterno rispetto alle norme.
Perché si obbedisce a una norma? Dobbiamo attraversare la strada, c'è il semaforo, se è rosso non attraverso e la motivazione che mi spinge a non attraversare è la paura di essere investito, è una ragione prudenziale.
Hart fa l'esempio di un extra terrestre che piomba sulla terra e vede che con il rosso le persone si fermano e con il verde vanno. Lo fa anche lui pur non sapendo l'esistenza della regola.
-Punto di vista interno: accettarne i contenuti, uniformarsi a quella regola in quanto si ritiene che ci si debba uniformare ai contenuti della regola. (non attraverso con il rosso perché penso che le regole debbano essere rispettate. Assumo il punto di vista interno rispetto a quella regola) (l'assunzione del punto di vista interno per la norma di riconoscimento è in grado di spiegare secondo Hart la convergenza non occasionale sui medesimi criteri di validità dei funzionari)
-Punto di vista esterno: NON si misura con i contenuti della regola, e con l'accettazione dei contenuti della regola, bensì l'osservanza della norma dipende da altre ragioni esterne.
Questa nozione può essere trasferita anche a regole non giuridiche, cosa succede se qualcuno assume il punto di vista interno, ne accetta i contenuti e rispetto alla violazione di quella regola ritiene che essa sia una violazione, utilizza la regola come motivo di biasimo rispetto ai contenuti difformi. Esempio: regola di costume: c'è la coda in un ufficio, uno arriva e sorpassa e gli altri gli dicono di aspettare. Le persone che fanno notare il comportamento scorretto, sono persone che avevano assunto il punto di vista interno rispetto alla regola di aspettare in fila, usano la regola per segnalare il comportamento difforme.
2. Perché secondo Hart quando esiste un sistema giuridico con una norma di riconoscimento per la quale giudici e funzionari utilizzano tutti il medesimo criterio di validità per riconoscere le norme appartenenti al sistema, usano la stessa norma di riconoscimento, i giudici rispetto a quella norma di riconoscimento hanno assunto un punto di vista interno. Hart dice che la condizione minima e sufficiente che bisogna soddisfare affinché un sistema giuridico possa dirsi esistente, che esita una norma di riconoscimento e che quindi almeno i giudici e i funzionari assumano il punto di vista interno. Hart aggiunge che se ci troviamo in un ordinamento in cui tutti i cittadini siano modello, e assumono il punto di vista interno, le cose andranno meglio e i giudici non avranno niente da fare.
Domande da interrogazione
- Qual è la distinzione fondamentale introdotta da Hart nel giuspositivismo?
- Come Hart spiega l'obbedienza alle norme?
- Cosa rappresenta il punto di vista interno secondo Hart?
- Qual è la condizione minima e sufficiente per l'esistenza di un sistema giuridico secondo Hart?
- Cosa accade in un ordinamento dove tutti i cittadini assumono il punto di vista interno?
Hart introduce la distinzione tra il punto di vista interno e il punto di vista esterno rispetto alle norme, spiegando come i giudici e i funzionari utilizzano criteri comuni di validità.
Hart spiega che l'obbedienza può derivare da un punto di vista interno, dove si accettano i contenuti della norma, o da un punto di vista esterno, dove l'osservanza dipende da ragioni esterne.
Il punto di vista interno implica accettare i contenuti di una norma e uniformarsi ad essa perché si ritiene che debba essere rispettata, spiegando la convergenza sui criteri di validità.
La condizione minima e sufficiente è l'esistenza di una norma di riconoscimento accettata internamente da giudici e funzionari.
In un tale ordinamento, le cose andrebbero meglio e i giudici avrebbero meno lavoro, poiché le norme sarebbero rispettate spontaneamente.