nataliapasquini
Ominide
42 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Freud, Marx e Nietzsche sono definiti "maestri del sospetto" da Paul Ricoeur, poiché mettono in dubbio la coscienza e l'io umano, attribuendo a forze inconsce o esterne il controllo della mente.
  • La psicoanalisi di Freud esplora il funzionamento della mente umana, concentrandosi sui processi inconsci e introducendo concetti come il complesso di Edipo e la rimozione.
  • Freud sviluppò la teoria delle fasi dello sviluppo psicosessuale, che descrive come i desideri sessuali si evolvono durante l'infanzia attraverso diverse fasi, influenzando la personalità adulta.
  • L'apparato psichico freudiano è diviso in tre sistemi: conscio, preconscio e inconscio, con l'inconscio che contiene contenuti rimossi e gioca un ruolo fondamentale nel comportamento.
  • Freud considera l'arte simile ai sogni, un'espressione di desideri inconsci tramite la sublimazione, permettendo all'artista di canalizzare pulsioni verso obiettivi socialmente accettabili.

Indice

  1. I maestri del sospetto
  2. La psicoanalisi di Freud
  3. Il metodo catartico e le sue limitazioni
  4. L'analisi dei sogni
  5. Il complesso di Edipo
  6. Le fasi dello sviluppo psicosessuale
  7. La topica freudiana
  8. Pulsione di vita e di morte
  9. Arte e sublimazione
  10. Religione e civiltà

I maestri del sospetto

Paul Ricoeur (1913-2005) definisce Marx, Nietzsche e Freud "maestri del sospetto". Essi hanno sospettato, dubitato della coscienza, cioè dell'io. Per Marx la coscienza umana è sempre influenzata e deformata dall'ideologia della classe dominante. Infatti scrive Marx in una delle sue opere del materialismo storico "Non è la coscienza degli uomini a determinare il loro essere, ma è il loro essere sociale a determinare la loro coscienza", ovvero ciò che gli uomini pensano, ciò di cui sono consapevoli, è sempre l'effetto di un'influenza esercitata su di essi dall'ideologia della classe al potere. L'ideologia, come avevamo detto, è una visione del mondo che viene imposta ai ceti subalterni (sfruttati) dai ceti dominanti che per Marx è la borghesia. Ecco in cosa consiste il sospetto della coscienza da parte di Marx. La coscienza delle classi sfruttate non vede la realtà per quella che è davvero perché il loro modo di pensare è influenzato dagli interessi della classe dominante. Quindi bisogna dubitare della coscienza. Anche Nietzsche dubita della coscienza dell'io. L'io è una costruzione umana, non esiste l'io come sostanza unitaria, identica a se stessa e responsabile delle sue azioni. L'io è una costruzione umana per fronteggiare il caos dell'esistenza. Noi abbiamo bisogno di considerare noi stessi come un soggetto unitario, padrone della propria vita perché non riusciremmo altrimenti a tollerare il caos dionisiaco della vita stessa, abbiamo bisogno di avere dei punti di riferimento (Dio, concetto di io-soggetto-coscienza). Al di sotto della coscienza si agitano delle pulsioni, istinti, tensioni puramente irrazionali e riconducibili alla volontà di potenza, un'energia irrazionale che ha l'unico scopo di estendere e potenziare se stessa. Quindi anche Nietzsche manda gambe all'aria la coscienza, la razionalità, il soggetto pienamente padrone di se, dei suoi pensieri e delle sue azioni. La stessa cosa dirà in termini diversi Sigmund Freud. Freud dice che la vita della mente, dell'io, è costituita per lo più da processi inconsci. Scrive "l'io non è padrone in casa propria". Cioè la casa dell'io è la psiche. Ma non è l'oggetto autoconsapevole ad avere l'ultima parola, ma è l'inconscio che influenza la vita cosciente umana. Quindi anche Freud sospetta della coscienza o dell'io.

La psicoanalisi di Freud

Fondatore della psicoanalisi. Il 1900 è stato il secolo della psicoanalisi che ha influenzato la cultura in generale. Certe parole che noi oggi usiamo derivano dalla psicoanalisi, ad esempio "rimozione". Freud nasce in una paesino della Moravia, figlio di genitori ebrei trasferitisi a Vienna dove lui studiò. Si laurea in medicina e studia il funzionamento del sistema nervoso. Poi diventa psichiatra e cura pazienti affetti da disturbi psichici e così darà vita alla psicoanalisi. Essa è una teoria sul funzionamento normale e patologico della vita umana. Poi è una cura, non solo una teoria bensì soprattutto pratica, per le malattie nervose, non mentali, può curare le nevrosi, cioè disturbi psichici non particolarmente gravi per cui il soggetto mantiene un contatto con la realtà e conserva intatta la sua capacità critica e di giudizio. Un paziente psicotico invece è dissociato dalla realtà e non capisce di essere malato, i nevrotici sì. Inoltre è una filosofia, cioè una visione generale dell'uomo e della società. Gli ultimi scritti di Freud sono una filosofia applicabile alla società. Lui però voleva essere ricordato come un medico e non un filosofo. William Wordsworth definì la psicoanalisi come "the child is the father of the man", cioè che le esperienze vissute nell'esperienza infantile sono determinanti per la vita adulta. Le esperienze traumatiche vissute nell'infanzia faranno dell'adulto un adulto nevrotico. Freud vuole curare la malattia dell'isteria che colpiva maggiormente giovani donne nelle classi colte. Si presenta con una serie di manifestazioni fisiche, organiche, che non hanno però cause organiche. Una paziente isterica può soffrire di cecità, paralisi, tremori che non hanno un'origine fisica ma psichica. La medicina ufficiale dell'epoca però non accettava che sintomi organici non avessero una causa organica, quindi molti medici pensavano che gli isterici fossero dei simulatori, non dei veri malati. Una paziente isterica cieca doveva per forza avere un problema ad es. al nervo ottico oppure un tumore al cervello, una lesione celebrale. Non si accettava che problemi psichici potessero provocare problemi fisici, organici, somatici.

Il metodo catartico e le sue limitazioni

Freud va a Parigi dove lavorava uno dei più eminenti psichiatri dell'epoca che curava gli isterici con l'ipnosi. Questo psichiatra è Jean Martin Charcot che Freud dopo essersi laureato, si reca a Parigi per studiarvi insieme. Charcot curava pazienti isterici attraverso l'ipnosi.

Faceva addormentare il paziente e poi quando esso era in uno stato di trans simile al sonno, riusciva attraverso comandi vocali a fare scomparire il sintomo isterico (tremore, paralisi, cecità). Il problema era che una volta risvegliato il paziente tornava a presentare di nuovo gli stessi sintomi. Quindi si trattava di una cura solo temporanea, che però dimostrava chiaramente che i sintomi isterici non erano di origine organica bensì psichica. Freud torna a Vienna e dà alle stampe il suo primo libro significativo "Studi sull'isteria" scritto insieme a Breuer (si legge "broyer"). Al centro c'è una giovane donna affetta da isteria di nome Anna O. la quale soffriva di diversi sintomi isterici, tra cui l'idrofobia, aveva paura dell'acqua. Breuer e Freud curano Anna con l'ipnosi ma usando il "metodo catartico=purificatore": il paziente viene ipnotizzato e mentre lo è gli viene chiesto di ricordare l'evento traumatico che ha dato origine al disturbo. Quando lo fa i sintomi scompaiono anche quando viene svegliato. Questo metodo permette di liberarsi dall'evento traumatico che ha originato il disturbo attraverso una scarica emotiva. La scarica emotiva è detta "abreazione". Questo metodo permetteva di purificarsi dai pensieri che erano all'origine del disturbo fisico. Anna O. viene curata così, la si invita a ricordare il fatto spiacevole che nel suo caso è stato vedere il cane della sua governante (che odiava), che beveva acqua da un bicchiere. Freud riteneva che all'origine dei disturbi nevrotici ci fosse un fatto riconducibile alla sfera sessuale. Ossia che in quasi tutti i casi secondo Freud avevano un'origine sessuale, un trauma sessuale. Però non era soddisfatto del metodo catartico perché l'effetto non era permanente. Inoltre l'effetto terapeutico era migliore se il paziente non veniva ipnotizzato ma fatto ricordare il fatto traumatico da sveglio. La psicoanalisi nasce adesso, con l'abbandono del metodo catartico da parte di Freud. Ora Freud usa il metodo delle associazioni libere. Il paziente viene fatto sdraiare su un lettino e viene invitato a dire tutto ciò che gli passava per la mente senza limiti. Così nasce la psicoanalisi o "psicologia del profondo" in quanto si profonde di sondare le profondità della psiche umana in cui trovare le origini dei disturbi psichici. Il paziente deve riferire ogni pensiero casuale che gli viene in mente. Così l'analista riesce a capire i pensieri all'origine del disturbo psichico. Freud si rende conto del fenomeno del transfer o traslazione: il paziente, inconsapevolmente, trasferisce sull'analista dei sentimenti ambivalenti che da bambino provava per i genitori, sentimenti di odio e amore. Il paziente vede nell'analista un padre o una madre. Questo permette all'analista di risalire agli eventi dell'infanzia. Il paziente così si apre fiducioso all'analista e il che è molto utile ai fini terapeutici.

Lapsus sono rivelativi di processi inconsci che avvengono nella profondità della nostra mente. Sono errori involontari ma con un profondo significato. La definizione è: errori apparentemente non intenzionali nel parlare, nello scrivere, nel ricordare o nell'agire. Ci viene da commettere certe azioni che non vorremmo fare, che sfuggono al nostro controllo e che sono rivelative dei processi psichici che si stanno svolgendo nella nostra mente. Essi sono prodotti da processi inconsci che interferiscono, si sovrappongono ai processi consci.

L'analisi dei sogni

I sogni come i lapsus sono rivelativi dei processi inconsci della mente umana. Freud era un grande conoscitore della cultura classica e infatti come esergo sceglie un verso di Virgilio "flectere si nequeo superos, acheronta movebo"=se non posso piegare le potenze del cielo, smuoverò quelle degli inferi. Qui si tratta di scendere negli inferi della mente umana. I sogni hanno a che fare con desideri profondi inconsci. L'analisi dei sogni è la via migliore per studiare l'inconscio umano. Freud definisce il sogno come l'appagamento camuffato di un desiderio rimosso. Sogno come appagamento deformato di un desiderio rimosso. "I sogni sono desideri" (canzone Disney), cioè i sogni sono realizzazioni in forma immaginativa, fantastica, di desideri che sono stati rimossi perché ritenuti illeciti e inaccettabili. La deformazione è necessaria, perché altrimenti questo desiderio rimosso non potrebbe manifestarsi. Non può manifestarsi, in quanto illecito, nella sua forma originaria, quindi deve essere deformato, modificato, da un intervento attivo della psiche. I sogni così come i lapsus e i sintomi nevrotici e isterici sono una sorta di compromesso tra due tendenze della nostra psiche: 1. tendenza inconscia che mira al proprio soddisfacimento 2. tendenza conscia che cerca di impedire tale soddisfacimento perché è un soddisfacimento proibito, illecito. Nessuna delle due tendenze riesce a prevalere e giungono a un compromesso che è appunto il sogno, il lapsus o il sintomo nevrotico o isterico (sintomi come paralisi, afasia, cecità...). Freud ci parla di due contenuti dei sogni: il contenuto manifesto (ciò che ricordiamo del sogno al momento del risveglio, quindi la parte superficiale) e il contenuto latente (che è il vero contenuto del sogno e non si può esprimere liberamente). L'insieme delle operazioni compiute dalla nostra mente che trasformano il contenuto latente in contenuto manifesto è il "lavoro onirico". Operazione di mascheramento che si svolge tramite tre processi fondamentali: -condensazione: più contenuti sono fusi in uno solo; -spostamento: un contenuto accettabile, inoffensivo, prende il posto di un contenuto inaccettabile e minaccioso; -drammatizzazione: sorta di messa in scena che avviene quando pensieri astratti si presentano sotto forma di immagini visive. Freud poi dice "i sogni sono i custodi del sonno e non i suoi disturbatori", se i nostri desideri più profondi si presentassero così come sono in sogno, noi ne verremmo turbati e ci sveglieremmo e questo non ci farebbe bene perché abbiamo bisogno di dormire. Invece così come sono fatti i sogni possiamo continuare a riposare e a dormire. I sogni non disturbano il sonno bensì lo consentono.

Meccanismo di difesa principale della nostra mente. Grazie alla rimozione, dei contenuti inaccettabili, minacciosi, dolorosi, proibiti, vengono spostati nell'inconscio. Questi contenuti però se sono molto forti possono entrare in conflitto con gli altri elementi della psiche e causare il disturbo nevrotico. Questi desideri li chiudiamo in cantina e spegniamo la luce, ma non sono stati annullati, sono solo nascosti. I contenuti inaccettabili, traumatici e causa di sofferenza vengono trasportati nell'inconscio affinché scompaiano, in realtà non scompaiono ma rimangono nella nostra psiche e noi non ne siamo consapevoli e inoltre continuano ad esercitare una certa forza e pressione. Quando questa forza è particolarmente intensa ciò può provocare il disturbo psichico, nevrotico. Inizialmente Freud pensa che questi contenuti inconsci facciano riferimento a traumi sessuali subiti in età infantile o abusi, tentativi di seduzione da parte di adulti avvenuti in infanzia. Poi affermerà che questi contenuti inconsci sono fantasie infantili, dei sentimenti infantili di odio e amore proibiti dalla morale. Proibiti dalla morale perché fanno riferimento ai genitori. Ed è qui che Freud introduce il concetto chiave della psicoanalisi freudiana: il complesso di Edipo. Edipo è il re di Tebe che inconsapevolmente uccide suo padre e sposa sua madre avendo con lei dei figli. La tragedia di Sofocle dunque mette in scena i due tabù fondamentali della società umana, il parricidio e l'incesto. Per Freud il bambino piccolo vuole sbarazzarsi di suo padre e avere la madre tutta per sé se è un maschietto, se è una femminuccia vale il contrario. Freud rivedrà sotto molti aspetti la sua teoria psicoanalitica, ma su una cosa non defletterà mai: la centralità del complesso di Edipo per lo sviluppo psichico dell'individuo, sia maschio che femmina. Il complesso di Edipo è l'insieme di pensieri e fantasie inconsce caratterizzate da amore e possesso esclusivo nei confronti del genitore di sesso opposto e sentimenti ostili verso il genitore dello stesso sesso, visto come un rivale in amore. E' una fase cruciale dello sviluppo psichico dice Freud, non è un disturbo psichico. Si può generare il disturbo psichico se non viene superata questa fase, ma è qualcosa di fisiologico, di normale, che non deve far sentire in colpa l'individuo per quello che ha provato quando era piccolo. Quando il bambino supera questa fase, si identifica con il genitore dello stesso sesso e si prepara alla maturità sessuale. Il bambino quando cresce rimuove questi desideri ostili perché sono proibiti, perché la società non può accettare che un individuo ami la propria madre e odi il proprio padre perché lo vede come un intralcio al soddisfacimento dei suoi desideri amorosi.

Il complesso di Edipo

Disturbi psichici come nevrosi e isteria sorgono da sentimenti e desideri inconsci. Questi sentimenti e desideri sono stati rimossi dalla coscienza per via della loro natura dolorosa e inaccettabile. I contenuti rimossi sono collegati alla sessualità. Sono ricordi di traumi sessuali, ma soprattutto sono fantasie e sentimenti infantili aventi per oggetto i genitori. Questo s'intende con il termine "complesso edipico". Sofocle ha messo in luce senza saperlo una componente fondamentale della psiche umana. L'analista con il colloquio clinico e l'interpretazione dei sogni e degli atti mancati, porta alla luce i contenuti inconsci, guarendo così il paziente. Il paziente adesso deve fare i conti con questi sentimenti che ha rimosso e quando li accetta come qualcosa di naturale, guarisce. La psicoanalisi invita il paziente a fare i conti con il lato oscuro della propria personalità e ad accettarlo, perché è il non voler accettarlo che causa la malattia e il disturbo psichico. Non è un compito facile per l'analista, poiché il paziente, più o meno coscientemente, cerca di opporre resistenza all'analisi per evitare la sofferenza che gli procura il dover fare i conti con se stesso e con i propri desideri proibiti.

Le fasi dello sviluppo psicosessuale

Il bambino ha dei desideri sessuali sin da piccolissimo. Ci sono varie fasi dello sviluppo psicosessuale. Fase orale: sviluppo dal bambino dagli 0 a 1 anno di vita. La zona del corpo che dà piacere sessuale a un bambino è la bocca e tutto ciò che vi sta dentro (lingua, labbra, denti). Il bambino prova un intenso piacere fisico attraverso la bocca, grazie al succhiare il seno materno e il morderlo quando viene allattato. Piacere che lui stesso si procura succhiandosi il pollice in quanto sostituto del capezzolo. Un adulto può fissarsi su questa fase se non è stato soddisfatto abbastanza o se si è soddisfatto troppo. Così si può incappare nel fenomeno della fissazione, che in adulta si manifesta con il fumare o il mangiare eccessivamente, attività che mettono in movimento la bocca, il palato, le labbra. Fase anale: da 1 a 3 anni di vita. La zona erogena è l'orifizio anale. Il bambino in questa fase può controllare i muscoli sfinterici, cioè può evacuare o non evacuare se lo vuole. Inizia a esercitare un controllo sul suo corpo. La fonte di piacere deriva dal fatto che il bambino prova piacere dall'evacuare o dal ritenere le feci. Anche in questo caso può esserci fissazione: una persona eccessivamente ordinata, che tiene troppo tutto sotto controllo oppure avara cioè che trattiene. Fase fallica: da 3 a 6 anni. Periodo prescolare con zona erogena i genitali. La fonte di piacere ha a che fare con la loro stimolazione. Qui compare il complesso di Edipo. Se non viene superato il complesso di Edipo l'adulto può presentare delle deviazioni sessuali o disfunzioni sessuali. Ossia può comparire una forma di sessualità non normale, perché per Freud la sessualità ha uno sbocco finale obbligato che è la riproduzione o la procreazione. Organo riproduttivo maschile: fallo, pene, che la bambina si accorge di non avere, ciò provoca in lei l'invidia del pene, la bambina si sente mutilata. Maschietto prova il complesso di castrazione-> teme che il padre possa punirlo evirandolo per il suo desiderio illecito nei confronti della madre -> complesso di edipo ha a che fare con rivalità tra il bambino e il genitore dello stesso sesso. Freud si concentra soprattutto sul maschio.

Pensieri che si affollano nella mente dei bambini sono infantili. Superamento complesso edipico -> maschietto temendo di essere evirato dal padre si sottomette a lui e lascia perdere la mamma che non è più oggetto d'amore -› interiorizza la morale sociale di cui il padre è il portatore. Fa propri i divieti, le norme, le regole della propria società e accetta, seppur a malincuore, di non sposare la mamma. Si prepara a una sessualità, la natura è finalizzata alla procreazione-> finalità ultima della libido è la procreazione. Dopo la fase fallica si presenta il periodo di latenza. -periodo di latenza -> 6-12 anni, età scolare. La libido scompare temporaneamente, come se andasse in letargo, bambino non prova desideri sessuali, non c'è zona erogena. Trae piacere nella conoscenza della realtà esterna, inizia a farsi domande. Curiosità verso mondo esterno è fonte di piacere ora che il piacere sessuale è "andato in letargo". -fase genitale in senso stretto -> dai 12 ai 18 anni, adolescenza che inizia con pubertà, pieno sviluppo organi riproduttivi, libido giunta alla meta finale perché individuo in grado di procreare. Zona erogena: organi riproduttivi, fonte di piacere nelle relazioni sessuali e affettive col partner di sesso opposto. Per Freud il bambino ha una sua vita sessuale incentrata sulla bocca e sull'orifizio anale. Freud definisce il bambino un essere perverso e polimorfo. Perverso perché il piacere nel bambino viene ricercato indipendentemente dalla riproduzione, infatti la zona erogena non sono i genitali per il bambino, ma altre parti del corpo. La libido non è ancora giunta alla sua destinazione naturale. Polimorfo perché la ricerca del piacere sessuale avviene in modi e forme varie che non hanno a che fare con la procreazione.

La topica freudiana

Topica perché Freud descrive la psiche in termini spaziali, come se fosse formata da luoghi ben distinti tra loro. Freud non parla tanto di "psiche" ma di "apparato psichico", cioè per Freud la psiche non è un'entità semplice e unitaria ma ha varie componenti che interagiscono tra loro spesso in maniera conflittuale. La prima topica psichica viene presentata nell'Interpretazione dei sogni. La psiche è formata da tre sistemi: 1. l'io o sistema conscio, costituito da pensieri di cui siamo coscienti ed è costituito anche dalla coscienza di noi stessi o autocoscienza (questo significa io). Attraverso il sistema conscio e la percezione la psiche si rapporta col mondo esterno, attraverso la coscienza e i 5 sensi, perché la psiche ha una dimensione puramente interiore eppure deve relazionarsi all'esterno e lo fa attraverso la sua parte cosciente e attraverso i sensi che le trasmettono i dati provenienti dall'esterno. 2. preconscio, formato dai contenuti non attualmente coscienti, di cui dunque non siamo attualmente consapevoli ma che possono diventarlo con un atto di volontà senza troppa fatica. Appartengono al preconscio le informazioni che disponiamo sulla realtà e che possiamo utilizzare. Tutti gli elementi che fanno parte della memoria a lungo termine fanno parte del preconscio. 3. inconscio, si trovano i contenuti rimossi perché inaccettabili e dolorosi e non possono diventare coscienti se non con grande sforzo da parte di un analista. La seconda topica psichica è una sorta di iceberg e se ne parla nel saggio "L'io e l'es" che sono due componenti fondamentali della psiche. L'io (ego), l'id (es=esso) e il superego. Ognuna di queste tre componenti è o totalmente inconscia (es) o parzialmente conscia (l'io). Quindi il sistema conscio, la nostra consapevolezza, non è veramente tutta quanta all'insegna della coscienza. "La mente è come un iceberg, galleggia con un settimo della propria massa al di sopra dell'acqua", cioè la maggior parte della nostra vita psichica è inconscia. La nostra psiche è costituita da tre istanze o strutture: 4. es o id: parte più antica. E' totalmente inconscio ed è costituito da pulsioni e istinti di base a carattere sessuale, è la libido, l'energia psichica collegata alla pulsione sessuale. Quando il bimbo nasce è tutto es, ha solo l'obiettivo di soddisfarsi, ricavare piacere e subito. L'es è anche totalmente irrazionale, non conosce le leggi della logica. Si possono trovare nell'es delle tendenze contradditorie che non si annullano tra loro, bensì coesistono. Non conosce il principio di non-contraddizione che è il fondamento della logica. Il bambino all'inizio è tutto es, poi a un certo punto della sua vita odia e ama il genitore dello stesso sesso ad esempio. Il che è contraddittorio eppure accade così secondo Freud. L'es infine non conosce lo scorrere del tempo perché i desideri che si trovano all'interno dell'es sono gli stessi che l'individuo aveva nella sua primissima infanzia. Restiamo sostanzialmente dei bambini nonostante questi desideri primordiali sono sepolti nella nostra psiche, nei suoi strati più profondi.

Pulsione di vita e di morte

"Al di là del principio di piacere" (1920). Fin qui Freud ha parlato della pulsione di vita o libido associandola alla figura del mito greco Eros, dio dell'amore sensuale. La pulsione di vita o eros è l'istinto che porta alla costruttività e alla vita. La libido unisce, costruisce, è intrinsecamente generativa. Ora però associa alla pulsione di vita, una pulsione di morte, simboleggiata alla divinità Thanatos, istinto aggressivo che porta alla distruttività e alla morte. Alla base della pulsione di vita c'è il principio del piacere, alla base della pulsione di morte c'è il nirvana, cioè una tendenza regressiva alla quiete, una tendenza a porre fine all'inevitabile tensione della vita. C'è all'interno della nostra psiche una tendenza, una sorta di volontà di riposo perché la vita è fatica, dinamismo, quindi c'è un istinto che mira a ripristinare la condizione pre-vitale, pre-organica, cioè l'istinto aggressivo o istinto di morte che ricerca la quiete assoluta, l'eterno riposo.

Arte e sublimazione

Freud associa l'opera d'arte al sogno perché come esso è l'espressione di desideri e stati psichici profondi, inconsci. Nell'opera d'arte l'artista esprime il suo mondo interiore, le dinamiche del suo inconscio. Freud lo dice in "Il poeta e la fantasia" (1907) dove associa l'arte al gioco infantile. Il poeta è come un bambino che gioca. Il bambino quando gioca dà vita a un suo universo immaginario e lo stesso fa il poeta, dà libero sfogo alla sua fantasia. Il bambino costruisce il suo mondo immaginario per gestire situazioni che non può ancora affrontare nella realtà. Nel gioco il bimbo si prepara alla vita adulta e crea delle situazioni immaginarie per mettersi alla prova. Anche il poeta inventa un suo mondo, esprime grazie alla fantasia le sue pulsioni interiori, dinamiche psichiche e consente a ciò che è stato rimosso di esprimersi, proprio come accade nel sogno. Collegamento tra arte, sogno e gioco dunque. L'attività che sta alla base della creazione artistica è la sublimazione, in chimica il passaggio dal solido all'aeriforme, sorta di spiritualizzazione di ciò che è materiale, ma qui è il trasferimento di pulsioni sessuali o aggressive verso mete socialmente accettabili. E' un meccanismo di difesa come la rimozione. Nella rimozione le pulsioni inaccettabili vengono spostate nell'inconscio, nell'arte vengono deviate verso la creazione di opere che ricevono elevata approvazione sociale. Così l'arte svolge una funzione terapeutica, perché l'artista dando espressione a queste pulsioni, se ne libera. Chi contempla un 'opera d'arte viene messo di fronte ai suoi stessi desideri e riconosce se stesso nell'opera. Il piacere estetico è molto simile al piacere sessuale secondo Freud. Il piacere che si prova ha a che fare con l'espressione e manifestazione in maniera però accettabile delle proprie pulsioni più segrete e profonde. Lo scritto più interessante di Freud è dedicato a Leonardo Da Vinci, "Un ricordo d'infanzia di Leonardo da Vinci" (1910). Una cosa che colpì molto Freud di Leonardo era che per i contemporanei egli era strano, si comportava come un bambino, era come un bambino che giocava. Leonardo non si sposò mai, non pareva interessato alla sessualità, ma si circondava di bei ragazzi con cui aveva un atteggiamento materno e a cui insegnava il mestiere di pittore, ma fu sempre casto. Leonardo sublimava con le opere artistiche la sua libido secondo Freud. La cosa più interessante da cui parte Freud è una testimonianza dello stesso Leonardo presente nel Codice Atlantico. Leonardo ricorda che da piccolo si trovava nella culla, quando un rapace, un nibbio, si appoggia sulla culla, mette la coda nella sua bocca e inizia a muoverla.

Freud dice che questo non è un ricordo, ma un desiderio di infanzia legato al piacere orale, al piacere che provava durante l'allattamento, quindi la coda del nibbio rappresenterebbe il seno materno. Esemplificativo è il dipinto "Sant'Anna, la Vergine e il Bambino con l'agnellino" presente al Louvre che rappresenterebbe Leonardo, sua madre biologica (Sant'Anna), la madre adottiva (Vergine Maria) e il nibbio. Le due donne sono come fuse tra loro, è la condensazione del sogno, 5. l'io è derivato dell'es, infatti la psiche deve confrontarsi con la realtà esterna. L'io nasce perché deve permettere all'es di soddisfarsi ma compatibilmente con le condizioni della realtà esterna. Il bambino che fa i capricci vuole essere soddisfatto immediatamente, ma non tiene conto della realtà, che non è stata fatta apposta per lui, ecco allora che l'io è una componente della psiche che si forma quando diventa necessaria una mediazione tra le richieste prepotenti dell'es e la realtà esterna. E' come se l'io dovesse dire all'es di portare pazienza perché ciò che vuole lo otterrà più tardi o lo otterrà adesso solo parzialmente, perché bisogna fare i conti con una realtà esterna che non è creata, che non esiste per soddisfare i suoi desideri. Freud paragona l'io, che è la parte cosciente, razionale della mente, a un cavaliere che deve tenere sotto controllo un cavallo recalcitrante e sbizzarrito. Il cavallo rappresenta l'es. 6. Il super-io si forma verso i 4-5 anni, successivamente al superamento del complesso di Edipo, quando cioè il bambino fa propri i valori e i divieti della società, fa proprie le regole sociali. Anche per Freud la morale non è altro che l'interiorizzazione dei divieti sociali. Quando il bambino accetta il suo ruolo, quando cioè accetta di non poter sposare la mamma e quindi accetta l'autorità del padre, assimila le regole vigenti nella società ed è in questo momento che nasce la coscienza morale, ossia il super-io, una sorta di insieme di regole e norme che sovrastano il singolo, ecco perché si parla di super-io.

La morale ci sovrasta, è un insieme di norme che ci dicono cosa dobbiamo fare, sono norme esteriori che noi abbiamo interiorizzato e che seguiamo in maniera spontanea. Queste norme sono parte della nostra personalità. A dettare le regole della vita psichica non è l'io, perché esso è al servizio della realtà esterna (l'io infatti segue il principio di realtà), dell'es e del super-io. L'io deve accontentare ciascuna di queste tre dimensioni, deve farle andare d'accordo tutti e tre e ciò è faticoso e difficile. L'io quindi deve realizzare il parziale soddisfacimento di tutte e tre, due delle quali sono intrapsichiche (l'es e l'io) e una che è extra-psichica (la realtà esterna). Quindi da un lato l'io è sottoposto ai divieti del super-io, d'altra parte deve consentire all'es di soddisfarsi, ma poi deve tenere conto della realtà esterna e dei suoi limiti e condizionamenti e se non riesce a creare un'armonia soddisfacente tra queste tre dimensioni, l'io prova angoscia (ansia dolorosa, profonda inquietudine, il mondo ci fa paura) e può ammalarsi. Prova angoscia reale quando non sono abbastanza soddisfatte le richieste del mondo esterno e allora il mondo esterno appare come qualcosa di minaccioso e pericoloso. Se invece a non essere soddisfatte sono le richieste del super-io, l'io prova un'angoscia morale, cioè si sente in colpa perché non riesce a obbedire ai comandi e ai divieti del super-io. Se non riesce a soddisfare le richieste dell'es, prova angoscia nevrotica, si ammala di nevrosi perché le pulsioni dell'es sono state represse, soffocate, inibite quando invece devono trovare uno sfogo seppur non totale. Stiamo parlando di impulsi e pulsioni di carattere sessuale. Obbedire a tutti e tre non è facile, la vita non è facile. Perciò Freud dice che tutti siamo un po' nevrotici, perché tutti nella vita abbiamo a che fare con esigenze differenti che devono essere però in qualche misura soddisfatte. Chi si ammala davvero è chi non riesce a creare davvero un equilibrio soddisfacente o elementare tra queste varie esigenze. venerdì, 08 marzo 2024 quando due contenuti sono fusi tra loro. Freud sta trovando delle conferme alle sue teorie, il dipinto sarebbe la rivelazione dell'inconscio di Leonardo.

Religione e civiltà

Secondo Freud il complesso edipico è all'origine sia della religione sia della civiltà, cioè della stessa società umana. Lo scritto in cui tratta la religione si chiama "L'avvenire di un'illusione" e dove dice "la religione è un'illusione", dove con il termine "illusione" non intende che è qualcosa di falso, ma che le credenze religiose non hanno un fondamento evidente bensì hanno il loro fondamento in desideri umani. La religione esprime come l'arte i più profondi e inconfessabili desideri dell'uomo. Nel caso della religione viene espresso il desiderio del bambino di essere difeso e protetto dai pericoli del mondo. Il bambino si sente indifeso, debole e si affida alla figura paterna da cui si aspetta difesa e protezione. La prima forma di religione secondo Freud è il totemismo, una religione primitiva che fa parte della cultura di alcune tribù native del nord America o dell'Oceania. Esso ha a che fare con la venerazione di un animale sacro che rappresenta il capostipite della tribù e qui Freud avanza un'ipotesi affascinante ma discutibile nello scritto "Totem e tabù". Freud studia l'antropomorfismo. Lui segue Darwin che aveva detto che nella preistoria, i nostri progenitori vivessero nelle orde, cioè raggruppamenti sociali i cui membri erano legati da vincoli di consanguineità. Dentro l'orda il maschio più anziano aveva un dominio assoluto, teneva tutte le femmine per se e vietava ai suoi figli di accoppiarsi con esse. I figli temono questo padre ma vogliono prenderne il posto, lo uccidono e si cibano del suo corpo per assumerne la forza. A questo punto però il padre che è morto è ancora più forte del padre che era in vita perché i figli si sentono in colpa e ciò li spinge a divinizzare il padre, così nasce il totem, che è l'animale sacro personificazione del capostipite, cioè del padre di una determinata tribù. Divinizzano il padre e così nasce il primo tabù della società, il divieto fondamentale che sta alla base della società, il divieto del parricidio. I figli interiorizzano però anche i divieti paterni e da qui nasce il tabù dell'incesto, quel divieto che il padre quando era in vita faceva rispettare nella maniera più dura.

Con questi due divieti fondamentali, nasce la società, cioè un raggruppamento umano basato su regole inviolabili. C'è società dove ci sono norme da rispettare. Quando nasce la religione con il totemismo nasce anche la civiltà e alla base di entrambi c'è il complesso di Edipo, l'odio e l'amore dei figli verso il padre. Dal totemismo poi nascono le varie religioni tra cui quelle monoteiste, dove c'è un dio celeste, che è un padre amato ma temuto come il padre terreno. Sentimenti ambivalenti. In "Il disagio della civiltà" Freud si occupa di analizzare il funzionamento delle società umane: stare insieme ai nostri simili ci procura un certo disagio, una certa sofferenza, perché dobbiamo tenere a freno i nostri impulsi e le nostre pulsioni predominanti. La società infatti è come un gigantesco super-io, non c'è società senza regole che devono essere rispettate. Queste regole sono norme e divieti che reprimono le pulsioni sessuali e aggressive. Se una società non avesse regole non potrebbe sopravvivere a lungo perché sarebbe in balìa degli istinti individuali. Se gli individui dessero sfogo ai propri istinti si autodistruggerebbero, quindi la società è una sorta di male necessario: "l'uomo civile ha barattato una parte della sua possibilità di felicità per un po' di sicurezza". Tuttavia Freud dice che la società non deve essere troppo repressiva e concedere di soddisfare le proprie pulsioni, tramite magari la sublimazione, cioè dirigendo queste pulsioni verso mete socialmente accettate. Lo sport è una forma di sublimazione perché dà sfogo regolamentato alle pulsioni aggressive in competizioni sportive piuttosto che nella guerra. Lo sport è una forma di sublimazione.

Domande da interrogazione

  1. Chi sono i "maestri del sospetto" secondo Paul Ricoeur e quali sono le loro teorie sulla coscienza?
  2. I "maestri del sospetto" secondo Paul Ricoeur sono Marx, Nietzsche e Freud. Marx sostiene che la coscienza umana è influenzata dall'ideologia della classe dominante, Nietzsche dubita dell'esistenza dell'io come entità unitaria e sostiene che sotto la coscienza agiscono pulsioni irrazionali, mentre Freud afferma che la vita della mente è dominata da processi inconsci, con l'io che non è padrone in casa propria.

  3. Qual è il contributo principale di Sigmund Freud alla psicologia?
  4. Sigmund Freud è il fondatore della psicoanalisi, una teoria e pratica terapeutica per le malattie nervose basata sull'esplorazione dei processi inconsci della mente. Ha introdotto concetti come il complesso di Edipo, la rimozione e l'interpretazione dei sogni, influenzando profondamente la cultura e il linguaggio moderni.

  5. Come Freud descrive il funzionamento dell'apparato psichico?
  6. Freud descrive l'apparato psichico attraverso la prima topica, dividendo la psiche in tre sistemi: l'io (conscio), il preconscio e l'inconscio. Questa struttura spiega come i contenuti mentali si muovano tra queste aree, con l'inconscio che gioca un ruolo cruciale nel determinare il comportamento umano.

  7. Quali sono le fasi dello sviluppo psicosessuale secondo Freud?
  8. Secondo Freud, lo sviluppo psicosessuale si articola in diverse fasi: orale (0-1 anno), anale (1-3 anni), fallica (3-6 anni), periodo di latenza (6-12 anni) e genitale (dall'adolescenza in poi). Ogni fase è caratterizzata da una zona erogena specifica e da particolari conflitti e desideri sessuali.

  9. In che modo la teoria psicoanalitica di Freud si applica all'arte?
  10. Freud associa l'opera d'arte al sogno e al gioco infantile, vedendo l'arte come espressione di desideri e stati psichici profondi, inconsci. Attraverso la sublimazione, l'artista trasferisce pulsioni sessuali o aggressive verso mete socialmente accettabili, rendendo l'arte un mezzo per esprimere e liberarsi di queste pulsioni.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community