Concetti Chiave
- L'esistenzialismo di Sartre si focalizza sulla condizione umana, caratterizzata da incertezza e libertà, con l'uomo responsabile delle proprie scelte.
- Sartre, nato a Parigi nel 1905, è un esponente di spicco dell'esistenzialismo francese e rifiutò il Nobel nel 1964 per coerenza con il suo pensiero.
- Durante la prigionia nella Seconda Guerra Mondiale, Sartre iniziò a scrivere "L'essere e il nulla", consolidando la sua visione dell'impegno personale.
- La filosofia di Sartre considera l'immaginazione fondamentale per la libertà, permettendo all'uomo di trascendere la realtà e reinventarsi continuamente.
- Per Sartre, l'esistenza precede l'essenza; l'uomo è libero di definire il proprio essere attraverso le proprie scelte, non predeterminato dalla nascita.
Indice
Origini dell'esistenzialismo
L'esistenzialismo è un complesso di filosofie sviluppatesi in Europa tra le due guerre mondiali a partire dagli anni Venti. Tema centrale è la condizione dell' esistenza umana, segnata dalla finitezza, dall'incertezza, dalla precarietà; l'uomo è nella sua condizione di essere gettato nel mondo, lasciato solo di fronte a se stesso, alle sue proprie responsabilità. Termine di riferimento concettuale proprio è l'esistenza, intesa come modo d'essere proprio dell'uomo. Un'esistenza che non puó essere compresa tramite principi e leggi generalissimi e astratti, come quelli scientifici.
Concetti chiave dell'esistenzialismo
L'esistenza dunque è concepita come un modo di essere finito, essa è possibilità cioè un poter-essere. L'esistenza non è un'essenza, l'uomo sarà quello che egli ha deciso di essere. Il suo modo di essere è un poter-essere, un uscir fiori, un'incertezza ed un rischio. Pertanto al centro del pensiero esistenzialista si trova il concetto di uomo singolo e finito e quello di libertà, intesa come impegno e rischio concreto. Tra i filosofi che hanno riflettuto riguardo la condizione esistenziale vi è Jean Paul Sartre.
Jean Paul Sartre e la guerra
Sartre nasce nel 1905 a Parigi e vi muore nel 1980. Nel 1964 rifiuta il Nobel, rimanendo coerente al suo pensiero. Partecipa alla seconda guerra mondiale, arruolandosi come meteorologo. Cade prigioniero dei Tedeschi e rinchiuso in un campo di prigionia in Germania, per riuscire a fuggire nel 1941. La guerra gli offre stimoli: scrive molto e inizia l’Essere e il Nulla (1943). Essendo rinchiuso in una baracca con altri artisti, riprende la stesura della sua opera. Tiene anche un corso su Heidegger ai prigionieri.
Opere e pensiero di Sartre
Dall’esperienza della guerra matura la convinzione che sia urgente un impegno diretto di ogni uomo.Egli scrive facendo filosofia e letteratura. Nascono quindi i suoi saggi, L’essere e il nulla (1943) e L’esistenzialismo è un umanismo (1946) filosofici e romanzi teatrali, La nausea (1938), Porta chiusa (1943) e Le mosche (1943)
La filosofia deve centrare con la vita e spiegare la condizione dell’uomo; infatti, Sarte è il più grande esistenzialista francese.
Libertà e progetto esistenziale
L’io non è qualcosa di chiuso in sé stesso, bensì è una struttura razionale, l’uomo è aperto al mondo e agli altri nella dimensione del progetto. L’uomo è un progetto in continua trasformazione.
L’immaginazione è un aspetto molto importante, perché è libertà, in quanto consente all’uomo di trascendere la realtà (andare oltre essa).
La nausea e la libertà
L’esistenza per Sartre è appunto una commistione tra “essere e nulla” ed è allo stesso tempo un tentativo vano di colmare tale mancanza.
A differenza dei fenomeni che non sono legati al nulla, la coscienza nel suo esistere (“ex sistere” cioè stare fuori di se) coglie il profondo vuoto che la caratterizza, quindi non può fare a meno di dare pienezza a questo ma è destinata a fallire.
Questa condizione del nulla provoca nella coscienza un sentimento di nausea (titolo del suo principale romanzo).
Questo sentimento è indifferenza e assurdità che l’uomo prova verso le cose e verso se stesso. La nausea è appunto la condizione angosciosa dell'esistenza dell'uomo che si rende conto della propria libertà nel compiere delle scelte con responsabilità.
L'uomo pur essendo libero, non è libero di esserlo; l'uomo pur scegliendo di essere libero, non è libero di esserlo; l'individuo sceglie il senso del suo essere ma non il suo essere. La nostra libertà non è mai tale da poter risalire all'origine ed inizia con un atto non voluto, l'uomo è gettato nel mondo senza spiegazioni L'uomo è ciò che progetta di essere, poiché la sua libertà è incondizionata egli può mutare il suo progetto in ogni momento. La libertà di ogni uomo dipende dalla libertà dell'altro uomo, per cui ciascuno si rapporta all'altro come potenziale fonte di distruzione e di oppressione in una situazione di lotta e di conflitto. L'uomo dunque è l'unico essere nel quale l'esistenza precede l'essenza, nel senso che l'uomo si definisce in ciò che è o vuole essere o sceglie di essere e non è definito dall'atto della nascita. L'uomo è per sua natura libero ed è condannato per questa sua natura a dover inventare sé stesso in ogni istante della sua vita.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema centrale dell'esistenzialismo e come viene concepita l'esistenza umana secondo questa filosofia?
- Chi è considerato il più grande esistenzialista francese e quali sono le sue opere principali?
- Come ha influito l'esperienza della seconda guerra mondiale sul pensiero e sulle opere di Sartre?
- Qual è il ruolo dell'immaginazione nella filosofia di Sartre e come si collega alla libertà umana?
- In che modo l'esistenza e la libertà dell'individuo sono interconnesse secondo Sartre?
Il tema centrale dell'esistenzialismo è la condizione dell'esistenza umana, caratterizzata da finitezza, incertezza e precarietà. L'esistenza è vista come un modo di essere finito, una possibilità e un poter-essere, dove l'uomo è ciò che decide di essere, non definito da principi astratti.
Jean-Paul Sartre è considerato il più grande esistenzialista francese. Tra le sue opere principali figurano saggi filosofici come "L'essere e il nulla" (1943) e "L'esistenzialismo è un umanismo" (1946), oltre a romanzi teatrali come "La nausea" (1938), "Porta chiusa" (1943) e "Le mosche" (1943).
L'esperienza della seconda guerra mondiale ha stimolato Sartre a scrivere molto e a maturare la convinzione dell'urgenza di un impegno diretto di ogni uomo. Durante la guerra, iniziò la stesura de "L'essere e il nulla" e tenne un corso su Heidegger ai prigionieri, riflettendo sulla condizione esistenziale dell'uomo.
Nella filosofia di Sartre, l'immaginazione gioca un ruolo cruciale poiché è considerata una forma di libertà che permette all'uomo di trascendere la realtà. Questa capacità di andare oltre il dato concreto consente all'individuo di progettare e reinventare sé stesso continuamente.
Secondo Sartre, l'esistenza precede l'essenza, il che significa che l'individuo si definisce attraverso le proprie scelte e azioni, non essendo predeterminato dalla nascita. La libertà è incondizionata, ma l'individuo è "condannato" a essere libero, dover inventare sé stesso in ogni istante, con la propria libertà che dipende anche da quella degli altri, in un contesto di potenziale conflitto.