Concetti Chiave
- Bulgakov rielabora la tradizione platonica dell'Idea, dove la realtà cosmica è ordinata attraverso l'unità essenziale degli enti, ispirata da un'idea creatrice divina.
- Gli angeli sono visti come archetipi e coadiuvanti dell'intervento divino, creando un'unità ontologica tra le idee pure e la loro realizzazione cosmica.
- Nonostante il rischio di una deriva gnostica, Bulgakov sostiene che la creazione avviene attraverso il Cristo Logos, con gli angeli come semplici collaboratori.
- La visione di Bulgakov lega inscindibilmente il mondo celeste e quello terreno, entrambi parte di un'unica creazione guidata dalla Sapienza (sophia).
- Nel platonismo di Bulgakov, le idee si riflettono negli angeli, con il mondo spirituale prefigurante la realizzazione materiale e concreta sulla terra.
Indice
La tradizione platonica dell'Idea
Un aspetto filosoficamente rilevante è la ripresa, da parte di Bulgakov, della tradizione platonica dell’Idea. La realtà cosmica è ordinata perché, pur nella molteplicità degli enti cosmici, tutti essi sono riconducibili all’idea di essi, cioè un’unicità di essenza organizzata. Per gli scolastici aristotelici è la Forma l’altra dimensione che riporta all’unità. Questi due elementi non sono oggetti di scienza, ma piuttosto l’impronta intangibile in ogni essere dell’idea creatrice che Dio stesso ha dell’essere. Una mutazione rispetto alla prospettiva platonica: è l’idea creatrice, il tratto creatore, in cui Dio si fa assistere dagli angeli per innestare la forma nella materia e disporre il cosmo nella sua interezza nel realizzarsi armonicamente secondo tale idea.
L'impronta divina nel cosmo
È una visione di ordine che impedisce il caos, con gli angeliche che si fanno archetipi dell’essere, intelligenze poste al servizio del creatore, che muovono ontologicamente le sfere celesti. Al di là di questa convinzione medievale, rimane l’idea dell’imprinting divino nel mondo come espressione della cura angelica coadiuvante l’intervento divino. Gli angeli creano unità ontologica tra due aspetti della creazione, quello delle idee e quello della concreta realizzazione nel cosmo. Nulla è ontologicamente abbandonato, vi è profusione della forza divina in tutti gli aspetti del cosmo, in un’unione nel doppio movimento degli angeli: le forze ideali compenetrano il cosmo e ne escono realizzate; le coscienze angeliche condensano il pensiero del creatore, agendo all’interno del mondo sui fondamenti dell’essere.
Il ruolo del Cristo Logos
Il rischio è però quello della deriva gnostica, affermando un’idea della creazione mediante potenze subordinate, in equilibrio instabile. La creazione è però mediante unicamente il Cristo Logos, e la funzione angelica è solo cooperatrice, non ontologicamente fondante (Gv. 2,3). Gli angeli non surrogano la dimensione del Logos, parola che contiene pienezza esemplare e archetipo di ogni cosa, “patria del senso del mondo”. Le idee sono i pensieri creatori di Dio unite nel Logos e gli angeli partecipano da testimoni al patto che è la creazione e alla sua organizzazione gerarchica del mondo che riflette l’idealità del Logos. Inoltre, nonostante l’opacità del mondo nata dalla caduta dell’uomo, offuscamento spirituale, rivelano che la natura è un’epifania estetica dell’assoluto, di cui gli angeli sono fedeli strumenti. È grazie agli angeli che l’universo evita di cadere nel baratro del caos e rimane cosmo. Il mondo non è solo cieca energia che produce i suoi effetti, ma c’è un’ulteriore dimensione nell’angelologia. Il mondo, però, solo nella dimensione escatologica ritroverà il suo prototipo ideale ora offuscato dall’intervento dell’uomo e la sua capacità di “rovinare” il mondo che gli angeli si sforzano di immunizzare.
L'angelologia di Bulgakov
La visione di Bulgakov al riguardo è estremizzata: angeli custodi dell’uomo e del cosmo, partendo da una lettura ermeneutica originale della Genesi nel “all’inizio Dio creò il cielo e la terra”, che non sarebbe solo testimonianza della creazione, ma funzione decisiva nel connettivo e. Si pone in luce il vincolo ontologico tra mondo celeste e mondo terreno, la creazione del cielo è creazione e luogo degli angeli, mentre il cosmo terreno è successivo e degli uomini. In un’unione che non è successione temporale, il rapporto tra i due è inscindibile, indissociabile, una creazione unitaria. Al punto che l’esistenza dell’uno dipende dall’altro. Bulgakov unisce cielo e terra in un originale disegno divino che corrisponde ad un unico principio creatore che è quello della Sapienza (sophia): gli angeli fanno parte dell’unità sofianica, così come anche la componente terrena, due parti di un medesimo accomunato atto creatore. Anche Bulgakov si rifà al platonismo, vedendo nelle Idee la loro riflessione ipostatica negli angeli, create dal Verbo. Archetipi del mondo, angeli-idee che sono in cielo in una dimensione spirituale che in terra trova realizzazione concreta e materiale. Il mondo angelico è già pienezza, pleroma dell’universo, nel suo aspetto spirituale, che anticipa ciò che cadrà nel mondo terrestre.
Domande da interrogazione
- Qual è l'approccio di Bulgakov alla tradizione platonica dell'Idea?
- Qual è il ruolo degli angeli nella visione cosmica di Bulgakov?
- Come Bulgakov evita la deriva gnostica nella sua visione della creazione?
- In che modo Bulgakov interpreta la creazione del cielo e della terra?
- Qual è la relazione tra le idee platoniche e gli angeli secondo Bulgakov?
Bulgakov riprende la tradizione platonica dell'Idea, vedendo la realtà cosmica come ordinata e unificata attraverso l'idea creatrice di Dio, assistito dagli angeli per innestare la forma nella materia.
Gli angeli agiscono come archetipi dell'essere, intelligenze al servizio del creatore, che muovono ontologicamente le sfere celesti e creano unità ontologica tra le idee e la loro realizzazione concreta nel cosmo.
Bulgakov evita la deriva gnostica affermando che la creazione avviene unicamente attraverso il Cristo Logos, con gli angeli che svolgono una funzione cooperatrice, non ontologicamente fondante.
Bulgakov interpreta la creazione del cielo e della terra come un vincolo ontologico tra mondo celeste e terreno, con gli angeli che fanno parte dell'unità sofianica, unendo cielo e terra in un unico principio creatore.
Bulgakov vede le idee platoniche come riflessioni ipostatiche negli angeli, create dal Verbo, che fungono da archetipi del mondo in una dimensione spirituale che trova realizzazione concreta sulla terra.